CAMORRA E POLITICA. Il pentito:”Ecco come Luigi Cesaro comprava i voti uno per uno. Ci diceva di picchiare chi se lo vendeva due volte”

10 Giugno 2020 - 20:36

Aversa – Nuove accuse vengono mosse nei confronti di Luigi Cesaro, alias “Giggino a’ purpett”, indagato per presunti legami camorristici.

Ad aggravare la posizione del senatore ci ha pensato Ferdinando Puca, pentito di Camorra. Questi ha illustrato al pm il funzionamento del “sistema elettorale” messo a punto da Cesaro per le elezioni comunali del 2011, consistente nella compravendita di voti al prezzo di 50 euro.

Queste le parole del collaboratore di giustizia:”Cesaro insisteva su un punto: controllare la corrispondenza di soldi e voti, secondo le modalità concordate, perché è questo il motivo che spinge i politici a rivolgersi alla camorra”

Dalla deposizione di Puca, oltretutto, è emerso che lo stesso Cesaro avallasse punizioni violente nei confronti di chi non si fosse attenuto agli “accordi” elettorali.

Mi disse che dovevo comprare le schede elettorali con i 10mila euro che mi diede, dovevamo poi controllare se qualcuno vendeva due volte il suo voto e dovevamo picchiare se qualcuno non rispettava i patti.

I Cesaro avevano persone nei seggi, poi c’erano i galoppini che prendevano dieci euro, mentre il voto costava 50 euro per ogni elettore. La campangna alla fine andò bene, fui ricompensato con 35000 da Luigi e Antonio Cesaro. Divisi la somma con Pasquale Verde, o’cecato”