CAMORRA, RIFIUTI E POLITICA/2. Non solo Nicola Ferraro e Aniello Ilario, patron di CZETA. Ecco i NOMI dei nuovi quattro indagati a rischio arresto

22 Maggio 2025 - 20:05

Uno degli elementi principali dell’inchiesta sono le visite fatte a casa di Nicola Ferraro fatte da Peppe guida, coordinatore provinciale di Forza Italia e sindaco di Arienzo, sede della villa dell’ex consigliere regionale e dove CZeta ha gestito la raccolta rifiuti, mentre attualmente opera a Capua. Ma confrontando con attenzione l’elenco dei 28 indagati, resi noti nell’ottobre 2023, al momento delle perquisizioni, e il primo elenco di chi, lunedì prossimo, dovrà presentarsi dinanzi al gip del tribunale di Napoli per l’interrogatorio di garanzia, che può diventare viatico del loro arresto, ci accorgiamo che, per il momento, personaggi che comparivano nel racconto erogato dalla DDA per motivare le perquisizioni, non sono più comprimari, ma sono diventati indagati e rischiano addirittura il carcere

CASERTA (g.g.) – Secondo la DDA di Napoli e secondo il pm Maurizio Giordano, Nicola Ferraro, ex patron del Eco Campania ed ex consigliere regionale per l’Udeur di Mastella, aveva ripreso, nonostante le condanne definitive, anche per reati di camorra, la sua attività nel settore di cui è specializzato: i rifiuti.

L’aveva ripreso in grande stile. Stavolta non da imprenditore e titolare di quella che fu l’azienda più importante della provincia di Caserta negli appalti comunali per la raccolta dei rifiuti solidi urbani, ma quale grande mediatore a favore di un’altra impresa, la CZeta, nata sulle ceneri di quella fondata a suo tempo dal deceduto imprenditore Falzarano, di Airola.

CZeta non era un’invenzione di Nicola Ferraro, ma una realtà già insediata in comuni importanti com’è senz’altro quello di Capua.

Gli inquirenti, che hanno fotografato il sindaco di Arienzo, Giuseppe Guida, mentre si recava a render visita a Ferraro, nella sua super villa di residenza, ubicata proprio ad Arienzo, sono persuasi che quegli incontri, o magari anche altri precedenti e non immortalati, tra Nicola Ferraro e Peppe Guida, il quale, com’è noto, è anche il coordinatore provinciale di Peppe Guida, abbiano gettato le basi affinché CZeta conquistasse l’appalto nel centro della valle di Suessola.

Non stupisce, quindi, che Aniello Ilario sia tra i 28 indagati e uno dei 15 che maggiormente rischia l’arresto, al punto che lunedì mattina dovrà presentarsi al cospetto di uno dei gip del tribunale per l’interrogatorio preventivo di garanzia.

Ricordiamo che CZeta fu anche colpita da un provvedimento di interdittiva antimafia, annullato poi dal Tar, che creò significativo imbarazzo, soprattutto a Capua, dove, però, tutto fu superato dopo il pronunciamento dei giudici amministrativi, visto che CZeta continua a gestire il servizio di raccolta rifiuti e con una differenziata molto autocelebrativa e sulla quale Adolfo Villani, il sindaco, sciorina dati proprio comunicati da CZeta, che non può certo inviare al sindaco dati reali in una città in cui la raccolta differenziata, come raccontato da CasertaCe con diverse foto, funziona malissimo.

Angelo Ciampi, invece, è l’ex sindaco di San Giorgio del Sannio. Secondo gli inquirenti, Aniello Ilario gli consegnò una mazzetta in un bar di via Santa Brigida, a Napoli, attiguo alla Galleria Umberto I.

A ben guardare, gli indagati non sono più 28, come emerso dai decreti di perquisizione del 2023. In quell’elenco mancavano, ad esempio, i nomi di Francesco Buonanno, Giuseppe Ilario, Virgilio Damano, Vittorio Fuccio.

Ecco perché bisognerà vedere bene, al di là dei quindici sottoposti all’interrogatorio di garanzia, quanti sono tutti gli altri e se per qualcuno di quelli presente nel primo elenco dei 28, saltato fuori nell’ottobre 2023, ci sia stato o meno uno stralcio della loro posizione. Perché non ricordiamo questi nomi nell’illustrazione dei fatti, articolata dai pm, nel racconto argomentativo dei motivi per cui buona parte dei 28 indagati erano stati sottoposti a perquisizione.

Dunque, non è improbabile che, da semplici fattori, partecipanti a fatti raccontati qualcuno di questi quattro è diventato ufficialmente un indagato e anche significativo al punto da rischiare seriamente l’arresto.

Ricapitolando, lunedì mattina davanti al gip si presenteranno tre persone di cui si conosceva già la posizione, Nicola Ferraro, Aniello Ilario e Angelo Ciampi, e altre quattro, inizialmente comprimari e oggi indagati, ovvero Francesco Buonanno, Giuseppe Ilario, Virgilio Damano, Vittorio Fuccio.