CAPUA. Il nuovo impianto dei rifiuti a un passo dalla città. Zannini, Bonavitacola, Nocerino, Villani e l’impresa autorizzata dalla Regione che ha zero dipendenti, un socio ed è nata meno di 1anno fa

4 Settembre 2025 - 12:47

Sapete cosa hanno fatto il Comune di Capua e l’amministrazione provinciale? Non si sono presentati alla conferenza dei servizi facendo silenzio assenso. Un atteggiamento irresponsabile perché sarebbe bastato fare una “schifezza” di visura camerale per capire tutto. Per la Nocerino, vabbè, ne conosciamo la storia, l’adesione in stile edera rampicante a Zannini, ma sto Villani che continua a regalare lezioni di morale, e basta, sindaco lei ha proprio rotto. Lei è proprio il contrario della legalità che enuncia solo a chiacchiere e nei suoi tronfi interventi social senza capo né coda

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CAPUA (g.g.) Mettiamo che questo nostro ragionamento sia legato strettamente alla line editoriale di CasertaCe, avversaria di tutto ciò che il consigliere regionale Giovanni Zannini, il quale non è solo un consigliere regionale ma è il dominus di tante cose, soprattutto del legame ormai strutturale tra politica ed imprenditoria abbeverata, sfamata ogni giorno dal danaro dei cittadini attraverso gli appalti pubblici.

Vogliamo considerare questa possibilità per tutelare la nostra onestà intellettuale. Dunque, cari lettori capuani, che leggerete questo articolo, sappiate che noi siamo tenaci avversari della politica di Giovanni Zannini e di tutte le implicazioni ad essa derivate quali corretti processi amministrati all’interno degli enti locali e dei cosiddetti entri strumentali, che se li chiami carrozzoni non dici nulla di sconveniente.

Però, ci rivolgiamo sempre ai lettori capuani, ammettendo che esiste questa possibilità, chiediamo che il nostro ragionamento sia valutato con attenzione, considerando anche una seconda possibilità e cioè che lo stesso sia fondato e, se non vero per riscontri oggettivi matematici, quantomeno verosimile.

Scriviamo parole ma anche molti fatti. Partiamo dal 18 dicembre 2024, quando l’impresa Word Metal srl chiede alla Regione Campania l’autorizzazione di un impianto rifiuti non pericolosi da ubicare nel Comune di Capua in via G. Ragozzino snc, oggi via Martiri di Nassiriya. A

questo punto la Regione Campania indice una riunione in videoconferenza con il Comune di Capua. Data stabilita 11 marzo 2025. Non si tratta di un passaggio interlocutorio ma da quella videoconferenza dovranno essere prese decisioni sulla richiesta presentata dalla Word Metal srl. Naturalmente come capita in queste conferenze dei servizi tutti gli enti invitati non presentandosi è come se acconsentissero all’istanza attraverso l’istituto del silenzio assenso e dunque hanno torto. Il Comune di Capua, manco a dirlo non si presenta in videoconferenza il giorno 11 marzo. Non solo ma non si presenta neanche gli altri enti invitati probabilmente tra questi c’era anche l’amministrazione provinciale al tempo guidata da mister Marcello De Rosa. E questo stende un tappeto rosso davanti all’intenzione, già definita, della Regione Campania di far passare il progetto e l’istanza a questo sotteso della Word Metal srl.

Attenzione al passaggio appena scritto perché è fondamentale: la Regione aveva già risolto, come detto, il problema del suo consenso. Aveva detto si all’istanza di Word Metal srl in pratica quella assenza “strategica” del Comune di Capua permette alla citata Regione Campania di dare il via libera con un decreto emesso il 27 marzo 2025 alla nascita di questo impianto con annessa autorizzazione. Lo abbiamo scritto la prima volta e anche ripetuto perché la struttura di potere che alla Regione stabilisce queste cose sarà anche costituita dal dipartimento ecologia e rifiuti, incarnato da dirigenti e funzionari, ma il livello politico ha due nomi e due cognomi, strettamente legati tra di loro. Il primo è quello di Fulvio Bonavitacola, vice presidente della giunta regionale e assessore all’ecologia e ai rifiuti, il secondo quello di Giovanni Zannini, potente presidente della commissione rifiuti ed ecologia del consiglio regionale che ha tranquillo accesso a tutte le istanze presentate dalle varie imprese.

Piccola digressione: Giovanni Zannini e Fulvio Bonavitacola si sono mossi molto spesso in vera e propria sincronia. Ricordate la vicenda della vera e propria opa, del tentativo di Zannini di mettere mano su tutta l’ASL di Caserta minacciando in pratica l’allora direttore sanitario Enzo Iodice allo scopo di controllare tutti gli elenchi dei dipendenti da poter poi contattare in quella vera e propria fucina di favori e di prebende che ha costituito il mega bacino elettorale dello stesso Zannini? Prima dell’intervento del dirigente maximo della sanità regionale, Antonio Postiglione, co indagato insieme a Zannini per il reato di concussione in quanto è Postiglione a fare la telefonata a Iodice mettendolo carinamente alla porta dell’Asl di Caserta. Il mondragonese si era consultato comunque con Fulvio Bonavitacola, l’unico a poter guidare questi processi in nome e per conto di Vincenzo De Luca.

Fulvio Bonavitacola è colui che va a render visita ufficiale o ufficiosa, all’allora procuratrice della Repubblica presso il tribunale di Aversa Napoli Nord, Maria Antonietta Troncone nel suo ufficio, nel giorno della presentazione della nuova giunta comunale di Aversa, dopo qualche settimana dal conferimento alla Troncone della cittadinanza di Mondragone e qualche mese prima della nomina, da parte della Regione, della procuratrice, a quel punto andata in pensione, alla presidenza del consorzio intercomunale Agrorinasce.

In pratica Zannini e Bonavitacola sono stati una cosa sola

A questo punto, coloro i quali ritengono che noi svolgiamo questo ragionamento per un’avversione pregiudiziale nei confronti di Zannini, affermeranno sicuramente: embè quella impresa aveva tutti quanti i requisiti per presentare istanza per localizzare un impianto di trattamento di rifiuti ferrosi, sulla carta, ripetiamo sulla carta perchè nei prossimi giorni anche questo punto lo andremo a chiarire meglio, non pericolosi

Di fronte a questa situazione, però, il Comune di Capua se fosse stato tranquillo sul fatto che l’insediamento della Word Metal non era certo destinato a creare problemi di inquinamento, di impatto ambientale, avrebbe partecipato alla conferenza dei servizi dando un suo tranquillo via libera.

Una decisione che magari portava, in ultima istanza, al sindaco Adolfo Villani che avrebbe dovuto impegnare pesantemente un’attività istruttoria e anche un parere molto influente da parte di chi Capua è titolare della delega ai rifiuti ossia la casualmente 🤣🤣zanniniana Rosaria Nocerino

Insomma, voi di CasertaCe potete girarla e rivoltarla come volete ma qui siamo di fronte a un’azienda serie con requisiti autorevoli. Se se, col cavolo. Dunque, Word Metal srl, inizio attività 12 settembre 2024, capitale 20mila euro, amministratore unico Emanuel Esposito, 28 anni di Pagani soci, anzi socio, Emanuel Esposito. Quindi trattasi di una società a responsabilità limitata unipersonale

Dipendenti al settembre 2025, zero. E in questo caso non si può manco dire che si tratti di una di quelle imprese un po’ corsare che assumono e licenziano in base ai lavori che riescono ad acquisire. Permetteteci di dirlo: questa sembra un’azienda che, per nostra esperienza, sia nata ad hoc proprio per questa operazione. Controllate i tempi: inizio attività 12 settembre 2024 presentazione di istanza alla Regione due marzo, via libera della stessa Regione 27 marzo con silenzio assenso della Provincia e del Comune di Capua

 Finita qui? Niente affatto.

Il decreto con cui la Regione Campania il 27 marzo da il via libera a quest’impresa che merita il rispetto umano che può meritare una qualsiasi persona ma che seriamente non è un’impresa che può presentarsi al cospetto di queste operazioni molto importanti e impegnativa contiene – e qui c’è da scompisciarsi dalle risate sempre per non piangere – una serie di prescrizioni date ad un tizio, il signore Emanuel Esposito 28enne di Pagani, che ha probabilmente un fatturato pari a zero  e poi ancora zero dipendenti e ha iniziato formalmente la sua attività manco 6 mesi prima, sempre con zero dipendenti, unico socio dal momento in cui la Regione gli ha dato l’autorizzazione. Tra questi il più clamoroso è il seguente: per la realizzazione dell’impianto di via Martiri di Nassiriya, nell’area dove insiste un certo opificio (vi abbiamo dato una piccola anticipazione sul prossimo articolo su questa vicenda, son previsti 36 mesi di lavorazione a partire dalla data della notifica del decreto.

Dunque i 36 mesi sono partiti all’inizio di aprile 2025. Ora, anche un bambino capisce che 3 anni di lavoro per tirare su un impianto di trattamento di rifiuti declinano la certezza che si tratti di un insediamento grande, ponderoso e poderoso per il quale occorre un investimento molto ingente, forse addirittura di milioni di euro.

Ci rivolgiamo sempre agli zanniniani con le fette di prosciutto sugli occhi: ma un “cristiano” che ha una società unipersonale con 20mila euro di capitale sociale, con zero dipendenti che ha cominciato ufficialmente a operare neanche un anno fa è in grado di compiere lavori tanto dispendiosi e quanto importanti? Ma alla Regione Campania il fascicolo contenente la domanda di autorizzazione presentata da Word Metal srl, chi l’ha valutata, Topo Gigio?  Oppure c’è stata una spinta da parte dei livelli politici perché magari dietro a questa Word Metal ci sta qualche imprenditore con le tasche piene e che magari non può uscire direttamente allo scoperto, che so, per essere saltato da una white list per interdittiva antimafia o per qualche altra diavoleria? Ma è possibile che dobbiamo continuare noi di CasertaCe a compiere il lavoro che la magistratura inquirente avrebbe la possibilità di compiere con strumenti infinitamente più potenti dei nostri? Perché non vi andate a leggere tutte le autorizzazioni date dalla Regione Campania alle imprese per insediare impianti dei rifiuti di ognuna delle 5 province? Guardate che di storie come quella di Word Metal ne trovereste a centinaia. Che ci sia probabilmente del marcio in questa vicenda è evidente. Poi magari ci sbagliamo e il signor Emanuel Esposito è una persona ricca sfondata e quando si presenta in una banca per chiedere un maxi finanziamento gli stendono i tappeti rossi in quanto possiede 400 ville, 200 appartamenti 3 yacht al mare

Magari bisogna arrivarci attraverso una verifica visto che se il signore Esposito, al contrario, è un nullatenente o quasi così come abbiamo visto in tanti altri esempi, messi nero su bianco in centinaia e centinaia di atti giudiziari, bisognerebbe andare un attimo all’interno della sede dell’assessorato regionale ai rifiuti, negli uffici dei dirigenti e dei funzionari e anche in quello del presidente della commissione ambiente e monnezza in consiglio regionale, Giovanni Zannini

 Allora, amici capuani e non capuani. Se diciamo che questa vicenda non è vera perché non la possiamo dimostrare al 100% ma è altamente verosimile, siamo noi ad essere anti zanniniani o siete voi che vi siete turati naso orecchie ed occhi per non vedere e per non capire quello che capite fin troppo bene?