CASERTA ALLE ELEZIONI Il centro sociale ex Canapificio si schiera con il candidato sindaco Giovine

3 Agosto 2021 - 16:34

Vincenzo Fiano e Virginia Crovella scendono in campo nella lista “Caserta Decide”

 

 

CASERTA Il Centro sociale ex Canapificio prenderà parte alla prossima tornata elettorale a Caserta. Due attivisti dell’associazione, balzata alle cronache negli ultimi mesi per scioperi della fame e proteste serrate per l’affidamento della storica sede di viale Beneduce, saranno candidati al consiglio comunale in autunno. Vincenzo Fiano e Virginia Crovella entrano infatti a far parte della lista ‘Caserta Decide’, a sostegno di Raffaele Giovine candidato sindaco. Le agorà sono un ciclo di incontri in cui Caserta Decide e il suo candidato sindaco Raffaele Giovine si sono confrontati di persona con i cittadini e le cittadine delle periferie della nostra città. L’idea era quella di tornare a frequentare piazze e luoghi periferici, ignorati dalla politica, per poterne conoscere i problemi e per poter immaginare insieme agli abitanti le possibili soluzioni. Per Caserta Decide, infatti, la partecipazione è veramente lo strumento cardine del proprio agire politico, lo strumento con cui costruire la città del domani, basata sulla soddisfazione delle piccole e grandi esigenze della cittadinanza.

Intanto Giovine è impegnato nelle Agorà, il ciclo di incontri in cui “Caserta Decide” e il suo candidato sindaco si sono confrontati di persona con i cittadini e le cittadine delle periferie della nostra città. L’idea era quella di tornare a frequentare piazze e luoghi periferici, ignorati dalla politica, per poterne conoscere i problemi e per poter immaginare insieme agli abitanti le possibili soluzioni. Per Caserta Decide, infatti, la partecipazione è veramente lo strumento cardine del proprio agire politico, lo strumento con cui costruire la città del domani, basata sulla soddisfazione delle piccole e grandi esigenze della cittadinanza. L’ultimo appuntamento lo scorso 29 luglio in piazza Sant’Anna. “Ogni quartiere ha le sue peculiarità storiche, culturali e sociali, ma ciò che li accomuna è il senso di abbandono e disillusione che abbiamo percepito attraversando Falciano, Casertavecchia, Casolla e San Clemente. Le piazze che abbiamo occupato per qualche ora versano in uno stato di degrado vergognoso, frutto di una strutturale noncuranza da parte dell’amministrazione comunale, che garantisce nemmeno i servizi essenziali e non coinvolge mai la cittadinanza in quegli sparuti progetti di riqualificazione che prova a mettere in campo. È un dato di fatto che gli unici parchi pubblici curati e vivibili sono quelli che sono gestiti dagli stessi abitanti, attraverso il regolamento sui beni comuni. E allora perché non coinvolgere questa cittadinanza comprensibilmente disillusa in processi bottom-up non solo nella gestione dei parchi, ma anche nella riqualificazione di stabili pubblici abbandonati? Ne abbiamo incontrati svariati in ogni quartiere, lasciati a loro stessi e che invece possono rappresentare la rinascita della nostra Caserta”.