CASERTA. Bilancio del Comune, ora si capirà se la minoranza è seria oppure se si è accordata sottobanco con Marino. I casi Garofalo, Fabrocile e Bove

17 Dicembre 2019 - 13:16

CASERTA – L’esito del voto sul Bilancio, anzi, su quella autentica bolgia di documenti contabili che questa amministrazione, nell’ultimo istante utile, esaurendo un termine, diffida compresa, di circa 150 giorni, porterà in consiglio dopodomani, giovedì 19 dicembre, è incerto.

Nel senso che conoscendo l’attaccamento alla poltrona di quelli che sono dei veri e propri mestieranti della politichetta casertana, di cui questa città non riesce a liberarsi, votandosi da anni al suicidio della ragione, conoscendo tanti dei consiglieri comunali di Caserta, come dei “senza partito”, senza dignità politica, il pronostico non può che pendere dalla parte del sì a bilanci che, ripetiamo, sono destinati a produrre guai molto seri e chiamate dalla Corte dei Conti a tutti quelli che voteranno sì.
Al di là di questo e al di là delle riflessioni che ci possono essere all’interno di quelle aree più responsabili e decenti della maggioranza, che non hanno più intenzione di sostenere questo suk, questo mercato del favore, della prebenda, la questione politica riguarda soprattutto l’identità della minoranza.

Chi porta il proprio voto al servizio di chi può distribuire poltrone e favori, tradisce i suoi elettori, che lo hanno scelto anche perché il tal candidato si era schierato per una coalizione, per un candidato sindaco in alternativa netta e chiara ad altre coalizioni e ad altri candidati sindaci. Per cui, chi si assenterà dalla seduta del consiglio di giovedì, è come se fosse passato in maggioranza facendo un ribaltone.
I partiti di centrodestra e i coordinatori provinciali Magliocca, Pagano e Salvatore Mastroianni dovrebbero dire con chiarezza che chi giovedì si assenterà non sarà candidato in liste di centrodestra alle prossime elezioni.
Questo può anche non interessare granché ad Enzo Bove e a Fabrocile, che di centrodestra non sono, ma riguarda direttamente Nicola Garofalo, sul quale Gianpiero Zinzi mette la mano sul fuoco.
Siccome di questo ragazzo abbiamo una buona idea, anzi lo stimiamo abbastanza per una serie di cose che poi spiegheremo, siamo stati buoni rispetto a Garofalo, rispetto all’assunzione di suo figlio e rispetto a tante altre cose.

Vedremo cosa succederà giovedì.

Per quanto riguarda Fabrocile e Bove, se si assenteranno e la loro assenza sarà decisiva, saranno i protagonisti di un ribaltone di cui dovremo prendere atto.