CASERTA. Celebrata in via San Carlo la Pentecoste ortodossa

7 Giugno 2020 - 16:05

CASERTA (PM) – La vita casertana si compone anche di realtà sostanzialmente misconosciute alla gran parte della cittadinanza, per quanto esse siano importanti sotto il profilo sociale ed economico. E’ il caso, ad esempio, della comunità ortodossa che da decenni vive a Caserta, composta essenzialmente di colf e badanti che vivono nelle tante famiglie locali, le quali si avvalgono della loro opera talvolta insostituibile.

L’integrazione cittadina di questa particolare componente straniera è ormai un consolidato dato di fatto e la ricorrenza di oggi della solennità della Pentecoste ortodossa, celebrata in via San Carlo, dove da alcuni anni la storica cappella dell’Immacolata Concezione è stata destinata dalla curia casertana alla confessione orientale, ne è la testimonianza più vivida.

 

Nella foto, la cappella dell’Immacolata di via San Carlo addobbata oggi con frasche rituali per la solennità della Pentecoste ortodossa.

Nella foto di repertorio, l’ingresso della cappella.

 

In particolare, per l’importante solennità di questa domenica, la numerosa assemblea dei fedeli si è riunita, come si vede dalle foto che proponiamo ai lettori, nello slargo retrostante alla chiesa di piazzetta Giaquinto, allestito con gli arredi sacri dell’occasione, dove ha assistito alla funzione sacra. Molte delle donne presenti hanno vestito i begli abiti della tradizione.

Viene qui a proposito ricordare come la chiesetta dell’Immacolata Concezione, da quando è stata concessa alla comunità religiosa ortodossa, sia nata a nuova vita spirituale e come ora, dallo stato di sostanziale abbandono in cui si trovava, sia stata riportata ad una condizione di decoro che ormai noi ci sogniamo.

E ciò quando è di solo qualche giorno fa l’ennesimo furto di due antiche tele sacre dalla vicina chiesa di San Carlo e Sant’Eugenio, edificio sacro rilevantissimo per la storia religiosa e civile del capoluogo. Ma, d’altro canto, che ci si può aspettare da una città che si accapiglia per un presunto e strampalato diritto alla movida (rivendicato tanto dai furbi quanto da non pochi ottusi) mentre manda alla malora tutto il resto che conta ?

Nella foto, la storica chiesa di San Carlo e Sant’Eugenio in via San Carlo, depredata per l’ennesima volta due giorni fa