CASERTA. Decine di nuove assunzioni alla Provincia. Ecco perché bisogna sorvegliare su possibili imbrogli. Già non convince l’incarico di supporto da 80mila euro a un’impresa calabrese

21 Marzo 2022 - 19:09

Nessuna malevolenza ma sempre ragionamenti, valutazioni, su cui siamo disponibili ad aprire un confronto trasparente, qualora il presidente Magliocca o chi per lui volesse replicare a nome di un’amministrazione provinciale che dal caso mazzette in poi è sospettabile a prescindere

 

 

CASERTA (G.G.) – 11 concorsi per nuovi assunti, tra cui due dirigenti, all’amministrazione provinciale di Caserta.
Si tratta della più volte citata operazione di rideterminazione dei quadri operativi dell’ente guidato da Giorgio Magliocca.
Una prospettiva di assunzione utilizzata a piene mani per promesse e impegni elettorali di ogni genere partiti, sin dai tempi delle elezioni regionali del 2020 e largamente adoperate anche in occasione delle comunali dello scorso ottobre, a partire da quelle di Caserta capoluogo.
La determina che pubblichiamo in calce, firmata dallo stagionato dirigente Aniello De Sarno, indica che la Provincia utilizzerà un’azienda specializzata, individuata a seguito di una spicciativa procedura di verifica di sole due offerte sulle cinque imprese invitate (e questo la dice già lunga su tante cose).

Si tratta della Fondazione Logos Spa, sede legale in via Lia Reggio Calabria, sede operativa a Roma in via Conca D’Oro, per il lavoro di ricezione delle candidature online, gestione di due prove preselettive e supporto alle prove per i concorsi previsti nel Piano dei Fabbisogni per l’assunzione di personale di varie categorie e profili professionali.
L’amministrazione provinciale corrisponderà alla Fondazione Logos la cifra complessiva di 78.934 euro compresa Iva al 22%.
Invitando cinque soggetti aziendali di cui due, cioè Formez-Ripam e PromoPa non hanno proprio risposto e uno, quel carrozzone scassato dell’Asmel, ha comunicato di non poter svolgere il servizio per intero, la centrale appaltante – cioè la Provincia – ha dimostrato una obiettiva e incontestabile incapacità.
Perché al momento solo di incapacità si può parlare, allorquando, su cinque imprese invitate, il 60% non è assolutamente abilitabile, due per decisione propria di non partecipare, un’altra per carenza di competenze specifiche.

E siccome questa procedura necessita di un’analisi, di un’attività volta all’acquisizione di dati approfonditi su requisiti e qualità aziendali, ciò vuol dire che il dirigente Di Sarno e, per responsabilità oggettiva, Giorgio Magliocca, hanno danneggiato con la loro superficialità le casse dell’ente in cui operano.
Infatti, nel momento in cui Formez-Ripam e PromoPa non hanno risposto e non volendo noi stare lì a spaccare il capello chiedendo, ad esempio, se queste imprese partecipavano usualmente a procedure di questo tipo, è stato realizzato qualche atto per ricostituire quantomeno il numero di cinque soggetti partecipanti?

Per quanto riguarda l’Asmel, non in gradi di svolgere certe funzioni, dato che non si tratta di una entità che scende dalla luna, ma di una centrale appaltante di cui si sono serviti e si servono decine e decine di Comuni della provincia di Caserta, è mai possibile che De Sarno non conoscesse a monte questa incapacità?
Ripetiamo, non vogliamo pensare a male.
Ma se non pensiamo a male, va decisamente denunciato che la partecipazione di sole due società alla procedura di aggiudicazione ha ridotto di gran lunga, fino quasi ad annullarla, quella esigenza di garantire livelli di concorrenza tali da minimizzare i costi per la Pubblica Amministrazione e dunque per i cittadini.
Una roba del genere, con 70mila euro pagati, se si chiude con sole due aziende partecipanti diventa una modalità surrettizia attraverso cui si determina, di fatto, un affidamento quasi diretto senza che questo sia consentito dal Codice degli Appalti.
Se si nota, nella determina viene evidenziata solo l’offerta della Fondazione Logos, mentre nemmeno una sillaba viene spesa per informare i cittadini sulla offerta presentata dall’altra impresa, cioè la Randstad.
Se ci mettiamo a scrivere queste cose, è perché fino a un mese fa ci siamo occupati delle accuse gravissime, senza precedenti, formulate nei confronti dell’amministrazione provinciale di Caserta, dove, secondo la Procura della Repubblica di Benevento, era attiva una vera e articolatissima centrale delle mazzette, della corruzione e degli appalti truccati.
Per cui, il presidente Magliocca non ce ne vorrà ma quello che fanno lui e l’amministrazione provinciale è sospetto a prescindere, perché hanno dimostrato con i fatti di realizzare procedure tutt’altro che trasparenti, lasciando per di più appesa, la questione giudiziaria appena citata rispetto alla quale il signor Magliocca non ha nemmeno salvato l’apparenza attivando una procedura di indagine amministrativa interna, ma gratificando il capo di quell’Ufficio Tecnico di mariuoli, cioè l’ingegnere Del prete, di un’altra nomina (nella cosiddetta Commissione Ponti) che gli permette, anche dopo essere andato in pensione, di essere presente ogni giorno in Provincia.

 

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