CASERTA. Il futuro del Macrico tra ecologia e rischi, convegno alla biblioteca del seminario vescovile
14 Novembre 2022 - 17:16
Il comitato Macrico Verde, lunedì 28 novembre, alle ore 16, presso la biblioteca del seminario vescovile di piazza Duomo, incontra la città nel convegno dal titolo emblematico “Il futuro del Macrico tra ecologia integrale e prevedibili rischi”.
CASERTA Il comitato Macrico Verde, lunedì 28 novembre, alle ore 16, presso la biblioteca del seminario vescovile di piazza Duomo, incontra la città nel convegno dal titolo emblematico “Il futuro del Macrico tra ecologia integrale e prevedibili rischi”.
L’adunanza, che evidentemente vuole interrogarsi ancora di nuovo sul destino dell’area verde dopo le rilevanti vicende dell’ultimo anno che l’hanno riguardata e sui pericoli a cui essa si reputa tuttora esposta, vedrà la presenza di relatori al massimo livello sia sul piano tecnico scientifico sia su quello dell’associazionismo sociale ed etico-religioso per l’attitudine che esprime a giudizi ponderati ed equanimi.
Spiccano, sul piano specialistico, come annuncia il manifesto dell’iniziativa, la figura dell’urbanista architetto Vezio de Lucia, profondo conoscitore dell’impianto edilizio della città, e quelle degli architetti Milena Biondo del WWF e Luigi De Falco, consigliere nazionale di Italia Nostra, oltre a quella del dott. Gaetano Rivezzi dell’associazione “Medici per l’ambiente”. Quanto all’associazionismo, saranno presenti monsignor Giovanni Ricchiuti, presidente del consiglio nazionale dell’associazione Pax Christi e la d.ssa Antonella Caroli, presidente nazionale di Italia Nostra.
Sono stati invitati, altresì, il vescovo Pietro Lagnese, don Antonello Giannotti, presidente dell’istituto diocesano di sostentamento del clero, che è l’ente proprietario del bene, monsignor Giovanni Vella con il dott. Elpidio Pota, rispettivamente presidente e segretario della fondazione “Casa Fratelli Tutti” preposta agli atti di gestione della proprietà stessa.
A nostro giudizio, questo appuntamento giunge quanto mai opportuno. Da un canto perché l’amministrazione comunale si è da tempo defilata dal tema e non per dimenticanza o distrazione, ma per una vera strategia, i cui contorni possono al momento sfuggire, ma che non lasciano presagire nulla di buono. Dall’altro canto perché la chiesa, nonostante batta il tasto accattivante della funzione sociale dell’area, resta nell’indeterminato sul se, come e quanto costruire nel Macrico, che sono invece fattori dirimenti. Sarà l’occasione per fare chiarezza.
Dal nostro canto, confermiamo l’idea che l’importante superficie debba essere destinata a verde naturale integrale e pubblico, per il riequilibrio ambientale del capoluogo, perché ogni esigenza di volumi per finalità sociali ed istituzionali può essere soddisfatta con l’edificato già esistente in città anche con il ricorso all’architettura c.d. del palinsesto, perché soluzione attenta al benessere della cittadinanza priva di un vero parco pubblico, peraltro realizzabile e gestibile con una spesa relativamente esigua rispetta a quella enorme che si affronterebbe con soluzioni di nuova edilizia ibrida.