CASERTA. Italia Nostra chiede chiarimenti sull’abbattimento di un torrino dell’Acquedotto Carolino, sulle Serre di Graefer e sul roseto storico della Reggia. Meno male…altrimenti saremmo al silenzio tombale

21 Giugno 2025 - 19:09

Caserta (pm) – Se non ci fosse, il vuoto di tutela dei beni culturali casertani sarebbe abissale. Ci riferiamo – va da sé – alla sezione cittadina “A.Franzese” di Italia Nostra, che riunisce  volontari  della città, in buona parte esponenti delle professioni, della docenza ed esperti in genere, i quali si prodigano per la tutela identitaria del territorio, esposto, come attestano le cronache quotidiane, alle ingiurie di tutti i tipi, ad iniziare dalla speculazione edilizia che tutto sottomette alla propria logica.

L’associazione, accanto all’attività convegnistica, ai viaggi ed alle visite guidate, fa opera di seria, meditata e documentata denuncia ogni qualvolta accerti la possibile minaccia ai beni paesaggistici ed architettonici protetti o meritevoli di salvaguardia.

Nei suoi 61 anni di vita, la sezione locale di Italia Nostra si è fatta puntualmente promotrice di segnalazioni concernenti la violazioni delle norme urbanistiche relative ai centri storici, agli edifici di pregio architettonico e gli interventi abusivi o fortemente incongrui in luoghi di valore ed interesse storico.

Quelle che – troppo frequentemente, a nostro giudizio – le autorità di vigilanza non vedono. Come nel caso, eclatante per noi, della piazza monumentale Carlo di Borbone che, di proprietà comunale, si consente sia utilizzata, quasi peggio di una comune piazza urbana, per qualunque scopo venga in mente alle persone. Abbiamo documentato, nel corso del tempo, le scampagnate, le feste di compleanno od onomastico  con l’accensione dei fuochi artificiali, le partite di pallone, le pratiche sportive, il ciclocross ed il motocross che vi avvengono, lo sgambettamento dei cani e, in un paio di occasioni, persino l’attendamento di qualche turista.

E’ vero che, di quanti sono preposti ai controlli, nessuno mai interviene, anche perché esiste una ordinanza municipale che vieta tutte quelle condotte. Ma non abbiamo mai sentito la soprintendenza di viale Douhet,

che pure non lesina in dichiarazioni ed interventi in convegni, spendere una parola per richiamare al rispetto di quello spazio vanvitelliano che costituisce un unum con la Reggia. Se, ovviamente, crede che così debba essere. Altrimenti dica qualcosa, specie ora che la città è senza guida politica, quella che, inclinando al populismo elettorale, in queste cose, benché serie, lascia correre per non essere malvista.  Sarebbe un’arra per quelli che verranno.

Tornando alle iniziative di Italia Nostra, chi, dei lettori, è curioso di conoscere quali e quante sono state, non deve fare altro che accedere al sito web dell’associazione o all’archivio di CasertaCe.net, che ha sempre creduto di dover  far conoscere quanto essa è venuta facendo.

Oggi pubblichiamo (in basso) le due ultime lettere con le quali la sezione “A.Franzese” chiede conto dell’abbattimento, a seguito di lavori di sterro, di uno dei torrini dell’Acquedotto Carolino e della impensata eliminazione del roseto del giardino inglese della Reggia,oltre che della vendita di chincaglieria nelle ristrutturate serre di Graefer.

L’auspicio è quello di poter dare notizia di un riscontro degli enti interessati,… anche se siamo ormai in vacanza.