CASERTA MACRICO. Ci mancava solo il lago artificiale. Tanto cemento nel progetto presentato dall’Università e propagandato da Marino
20 Agosto 2021 - 19:14
Qui sotto l’articolo di Pasquale Manzo, che ribadisce alcuni progetti importanti relativi al destino iper controverso dell’area più citata e nominata del mondo. Per quanto riguarda, invece, la questione dei finanziamenti PNRR, noi capiamo che ormai ci sono giornali che sviluppano il legittimo appoggio che possono voler dare a uno o all’altro candidato attraverso un racconto superficiale e assolutamente sgangherato. Nei prossimi giorni vi spiegheremo per quale motivo questo progetto, stando così le cose, non potrà mai essere finanziato con i soldi del Recovery Fund
Caserta (pasman) – La centrale cementiera di palazzo Castropignano non è mai doma. Una ne fa e cento ne pensa. Questa volta tocca di nuovo al Macrico. Quello per il quale, nel corso del surreale consiglio comunale del 13 aprile scorso in cui si discuteva della petizione cittadina per sanzionare la inedificabilità assoluta dell’area verde, il sindaco Carlo Marino, nel controbattere al consigliere comunale Francesco
Promessa da Marin-aio, verrebbe da dire, se si apprende dalla stampa e solo ieri che l’amministrazione comunale e l’università Vanvitelli avrebbero licenziato ed inviato alla Regione Campania un piano per costruirvi una cittadella universitaria (capace di alloggi per 1500 studenti, con strutture annesse: un’enormità!) e tutta una congerie scombinata di opere e persino un lago. Alcune – come questa del lago, quella di un nuovo parcheggio che doppierebbe a poche decine di metri quello derelitto di piazza IV Novembre o quella di un Parco di arte contemporanea, gemello tardivo di quello disertato di via Mazzini – fanno letteralmente ridere e si capisce che sono state buttate là per i boccaloni e per elevare l’entità del finanziamento, 170 milioni di euro!
Sconcerta che un argomento strategico per il capoluogo, come questo, spunti così all’improvviso – nel bel mezzo di agosto, mese in cui tutte le attenzioni sono assopite – ed all’oscuro della città, che pare non ne sappia letteralmente nulla, nonostante il piano progettuale covi evidentemente da molto poiché, per la sua ampiezza, non può essere stato predisposto in poco tempo.
E sorprende che il mondo accademico, che tra le altre cose vorrebbe trasferire nel Macrico quel rettorato che ha appena ristrutturato, si presti a tali pratiche molto poco chiare, se il consigliere regionale Gianpiero Zinzi sembra abbia dichiarato che di questo progetto di Comune ed ateneo non vi sarebbe traccia negli uffici di via S.Lucia.
Sanno il rettore, il pro rettore vicario, i pro rettori funzionali, i delegati ed il senato accademico che la cittadinanza è contraria, come attestano le petizioni ed oltre venti anni di storia del comitato Macrico Verde, ad ogni ipotesi di edificazione edilizia nell’ultima area naturale di Caserta? Pensiamo di sì, se non vivono fuori dal mondo. E hanno mai manifestate le carenze logistiche che ora pare richiedano tale ampliamento delle strutture accademiche, in vista di quali tendenze realistiche di sviluppo dell’ateneo, non proprio tra i primi in ambito nazionale ? E dunque a quale logica risponde tutto ciò?
E’ evidente, allora, come questo sia l’ennesimo tentativo della giunta Marino di aggirare le resistenze dei casertani alla surrettizia cementificazione del Macrico, facendo leva sul supposto carattere di pubblico interesse delle opere. Ma non sono queste le opere ed i servizi pubblici che servono alla città e non lì. Ed inoltre la scelta ha una intima contraddizione. Vuole un ingentissimo finanziamento di opere di cui la città già dispone perché il polo universitario già esiste ed è suscettibile di ampliamento nell’area del già costruito della Saint-Gobain con l’effetto per giunta di decongestionare un centro urbano già asfittico. Mentre non chiede fondi ben minori per dotare i casertani del vero ed integrale parco pubblico di cui gravemente mancano.
Il sindaco forse farebbe bene a dire ai costruttori che non aspettano altro – a cui, va da sé, non fa differenza costruire un condominio privato o un aulario – di rassegnarsi una volta per tutte.
Piuttosto, auguriamoci che questo ennesimo episodio di grave malgoverno metta sull’avviso ed orienti gli elettori del nuovo sindaco. Intanto, nell’attesa di saper qualcosa di più di questa faccenda, pubblichiamo il comunicato stampa diramato nell’occasione dal Comitato Macrico Verde.