CASERTA. Questo non è un Comune, è un bancomat: per due incarichi diretti i soci storici dell’ex assessore Max Palmiero, divenuto mariniano di ferro (e vorrei pure vedere), incasseranno 230mila euro

22 Agosto 2022 - 10:27

Importo Iva compresa. Ancora una volta ci ha pensato “santo covid”: procedura spicciativa, con il cugino di Carlo Marino, cioè il dirigente Giovanni Natale, che ha convocato solo questi due professionisti. Sappiamo di ribadire un concetto noto, però non possiamo non dire che questa è l’ennesima vergogna di quella che è una vera e propria Gomorra del più rozzo e impudente clientelismo
CASERTA (g.g.) E’ nostro dovere e lo facciamo solo per questo, senza sperare più che operazioni di tal genere, che ormai si contano a centinaia nelle cucine degli orrori del Comune di Caserta, possano provocare la reazione dei cittadini, della società civile, dei professionisti, degli architetti, degli ingegneri. Sarà una notizia che rimarrà lì. Però, noi riteniamo che queste cose vadano denunciate e pazienza se in questo luogo di perdizione, se nell’immorale Caserta, notizie come questa non provochino alcuna conseguenza in termini di reazione civile e politica. Si tratta di due determine, ovviamente ferragostane, cioè fatte in un periodo durante il quale Carlo Marino spera che il livello di attenzione sia più basso. Un’affermazione, questa, che non è in contraddizione con l’incipit appena scritto. Marino non teme la reazione della città. Lui sa benissimo, alla luce degli esiti delle ultime elezioni comunali, che Caserta ormai è divisa in due parti, in due sfere: quella della indifferenza e quella che si fa comprare, letteralmente comprare. Marino punta alle determine ferragostane per evitare che quegli ingegneri, quegli architetti a cui lui ha formulato promesse, durante la campagna elettorale, gli vadano a rompere le scatole fin da subito, con contestazioni del tipo “perché a loro sì e a me no?”. “Loro sì”, ma fino a un certo punto, perché questa vicenda riguarda soprattutto un professionista che si chiama Massimiliano
Palmiero
che di professione fa l’architetto e per diversi anni è stato assessore ai Lavori pubblici della giunta di centrodestra capitanata da Pio Del Gaudio e oggi è consigliere comunale di Italia Viva. Palmiero è un formidabile fiutatore dell’aria che tira. Per cui, difficilmente sbaglia a schierarsi. Durante l’ultima campagna elettorale ha mosso mari e monti per Carlo Marino e per il centrosinistra. D’altronde, per lui, centrodestra e centrosinistra sono due categoria senza discrimine o con discrimine solamente formale. Un dato confermato da queste due determine, precisamente la n 1484 dell’11 agosto 2022 e la n. 1479 del 9 agosto 2022 , i cui testi integrali pubblichiamo in calce all’articolo. A nostra memoria, neanche nei tempi eroici di Maurizio Mazzotti o, per quanto riguarda altri settori amministrativi, di Carmine Sorbo, erano stati assegnati incarichi professionali tanto lucrosi. CIò, ovviamente, così come abbiamo denunciato qualche giorno fa, grazie al regalo che a Carlo Marino e a tutti gli amministratori “della cosa pubblica” come lui, ha fatto il Covid, virus che ha distribuito lutti e dolore, ma ha rafforzato le strutture politico-clientelari del meridione d’Italia, della Campania, dalla provincia di Caserta e della città capoluogo. Perché se tu, Governo (clikka e leggi), modifichi una norma del Codice degli appalti, che attribuisce al dirigente di un Comune un potere discrezionale nell’attribuzione di un incarico, fino alla soglia di 40mila euro, portando la stessa a 150mila euro, così come è possibile fare dal giorno in cui, cioè dall’11 settembre 2020, la legge 120 è stata pubblicata in Gazzetta ufficiale. Risultato di tutto ciò, il totale annullamento di ogni possibilità di instaurare una procedura che garantisca una minima ed equa concorrenza tra diverse stazioni professionali, tra diverse offerte presentate. Con queste due determine, un’autentica barzelletta, Marino, attraverso il cugino Giovanni Natale, dirigente del settore Urbanistica, distribuisce 200mila euro, suddivisi tra l’architetta Alessia Fratta e l’architetto Giovanni Palmiero, entrambi soci del già citato Massimiliano Palmiero, il quale, ci ricordiamo bene, quando era assessore ai Lavori pubblici assistette col sorriso sulle labbra, alla concessione di diversi incarichi professionali all’architetta Fratta, a partire da quello riguardante il famoso arredo cimiteriale, perché un cimitero ricorda, impiantato con il corrispettivo di una cifra vertiginosa dal “buon” Ubaldo Caprio all’ingresso di via Roma, cioè di fronte alla sede del Banco di Napoli, quale spartitraffico inquietante. Insomma, che l’ingegnere Massimiliano Palmiero sia fatto in un certo modo, è un fatto largamente noto. Ma che la Fratta e Giovanni Palmiero andassero ad intascare 200mila euro per due incarichi di progettazione riguardanti il piano di riqualificazione del Rione Acquaviva e dell’area ex Saint Gobain, importo 14 milioni e passa di euro, finanziati dal famoso e ormai piuttosto famigerato PNRR, beh, questo sorprende finanche noi che questi soggetti li conosciamo uno a uno, ma conosciamo soprattutto il tipo di rapporto instaurato con gli enti locali della pubblica amministrazione, artefici della magna pars dei loro fatturati. La Fratta, stando all’oggetto della determina, dopo aver evaso l’incombenza-barzelletta di un ribasso del 7% su un importo base di 96.832 euro, si è vista aggiudicare la progettazione definitiva-esecutiva e il coordinamento della sicurezza in fase di progettazione per l’intervento di  “Riqualificazione assi viari esistenti, riorganizzazione percorsi ciclopedonali (leggete bene, “riorganizzazione”, non costruzione, non impianto, ma riorganizzazione di cose già preeesistenti), verde attrezzato e decoro urbano”. Per questa sua opera, l’architetta Fratta intaschera 90.054 euro più Iva e altri oneri. In altre parole dal Comune di Caserta le verrà spedito un bonifico di 110mila euro.  A Giovanni Palmiero, invece, sempre nell’ambito dello stesso intervento e dello stesso finanziamento, saranno dati 100.574 euro già depurati da un altro ribasso-barzelletta, stavolta dell’8%. Una cifra che, Iva inclusa, farà arrivare sul conto di Palmiero una somma di circa 123mila euro. Manco dovessero progettare il secondo centro direzionale di Napoli. CLIKKA QUI SOTTO PER LEGGERE LA DETERMINA 1484 20220811_095041_stampa CLIKKA QUI SOTTO PER LEGGERE LA DETERMINA 1479 20220809_031624_stampa