Che mattacchioni sti’ capuani 🤣🤣🤣. Alla nuova segretaria comunale piace il KGB e la Stasi: “sequestra” in una stanza i vigili urbani e i loro smartphone. Un teatrino la possibile azione disciplinare contro il comandante Carlo Ventriglia

8 Febbraio 2024 - 19:43

Prima “quello la”, il marito della vice sindaca Giacobone, che guidando uno scooter con una mano insegue la macchina dei vigili, poi “quella la”, l’assistente capo Patrizia De Ruvo che butta via dalla finestra centinaia di banconote da 20 euro per spedire nelle case contravvenzioni stradali la maggior parte della quali già pagate poi la stessa De Ruvo fa una contravvenzione ad un’auto non assicurata ma trasportata da un punto all’articolo del globo con carroattrezzi abilitato. E ora, tutti i vigili convocati nella stanza di Renata Gallucci non per essere ascoltati oralmente come sarebbe stato normale che fosse, ma per riempire un questionario sul comandante salvo poi essere bloccati in una stanza attigua per ora con i telefonini tutti riposti su un tavolo in modo da non poter contattare i loro colleghi

CAPUA(g.g.) C’eravamo persi una notizia che, a nostro avviso, è piuttosto importante: la nomina di un nuovo segretario comunale a Capua.

Si chiama Renata Gallucci.

Un altro fatto, un’altra notizia, è che ha rapporti genetici con la città di Capua. Non sappiamo se oggi ci abiti, ma nella sua vita ci ha abitato. Alcuni dei suoi congiunti sono capuani. Alcuni dei suoi amici, non sappiamo quanti, ma esistono in carne e ossa, sono capuani doc. La cosa non vieta certo che Renata Gallucci possa essere nominata a capo della segreteria generale del comune di Capua. La legge lo consente, e non prevede incompatibilità di sorta sulla genetica, sulla residenzialità e sulle altre possibili relazioni di cui abbiamo scritto or ora.

Ma sono pochi, molto pochi i segretari comunali, specie se dotati della qualifica di segretari generali, a esercitare la funzione di rappresentanti del governo della nazione all’interno delle amministrazioni dei comuni in cui hanno vissuto a lungo, in vivono, risiedono etc etc…

Ora, qualcuno potrebbe chiedere cosa c’entri questo col contenuto che intendiamo sviluppare nell’articolo che avete iniziato da poco a leggere. E invece c’entra e tanto di più. Un capuano o una capuana che vengono nominati segretari generali del loro comune, si trovano, infatti, di fronte a problemi di opportunità, ad una condizione particolarissima e, ripetiamo, molto rara, che renderebbe indubbiamente necessaria l’adozione di un atteggiamento molto prudente che li porterebbe a muoversi, almeno all’inizio con molta accortezza e con attitudine guardinga. Nel caso della Gallucci, invece, si può parlare di una sorta di partenza con il botto. E che botto, visto e considerato che tra tutte le possibili competenze che può esercitare e che per legge ricopre, è andata subito a sviluppare quella relativa ai procedimenti disciplinari. Perchè non può non essere l’inizio, l’istruttoria di un procedimento disciplinare, la plateale, spettacolare, vistosa, convocazione in Comune di quasi 20 vigili urbani (il numero preciso non lo conosciamo) con tanto di apparato scenografico come contorno, con una teatralità che francamente non ricordiamo di aver raccontato in tanti anni di lavoro svolto in questo territorio, in questa provincia. Convocazione tramite mail che, come si sa, può se vengono utilizzate certe forme e certe modalità di invio, assurgere allo stesso rango formale di una pec, cioè di una raccomandata.

Che spasso la scena del regolamento e del questionario

Scena: la segretaria comunale dietro una scrivania che non chiarisce ai vigili, i quali, singolarmente si avvicendano al suo cospetto, il motivo della convocazione e già questo è un fatto che carica di ulteriore tensione questa stranissima vicenda.

Chi scrive è stato convocato centinaia di volte dai pubblici ministeri. Direttamente oppure attraverso il confronto con esponenti delegati e appartenenti con funzioni di polizia giudiziaria ossia carabinieri, poliziotti, finanzieri. E non parlo dei mandati di comparizione, cioè di quelle convocazioni che bisogna onorare accompagnandosi con il proprio avvocato essendo le stesse l’attestazione del fatto di essere indagato per qualcosa.

Mi sto riferendo alle convocazioni cosiddette “a Sit” che sta per sommaria informazione del testimone, inviate a quelle persone che si ritengono in qualche modo informate su fatti intorno ai quali l’autorità giudiziaria, la Procura, sta indagando. Ebbene, non è mai capitato, in centinaia di occasioni, che direttamente i pubblici ministeri oppure marescialli, luogotenenti o anche capitani e maggiori dei carabinieri e della finanza oppure ispettori sovrintendenti, commissari, commissari capo della polizia, da un pm delegati, non abbiano chiarito quale fosse l’oggetto fondamentale delle loro verifiche senza per questo venirmi a dire quali fossero gli elementi da essi raccolti su quella determinata indagine.

I vigili urbani di Capua hanno trovato, al contrario, la faccia sfingea della segretaria e sulla scrivania due fogli A4, neanche si trattasse di una perizia calligrafica o di un gioco da tavolo di tipo natalizio. Da una parte c’era un foglio con il regolamento del personale, dall’altra parte un questionario che i vigili, singolarmente entrati nella stanza della segretaria, sono stati invitati a redigere.

Strano modo di condurre un indagine per una procedura disciplinare. Ma come: una laureata, che ha fatto già la segretaria comunale a San Tammaro, a Pontelatone e che ora svolge questa funzione in un comune importante come Capua, con i gradi di segretaria generale, non è in grado di porre oralmente delle domande specifiche alle persone che ha convocato, utilizzando un suo impiegato, uno di quelli che una volta chiamavano applicati di segreteria, un processo verbale da far firmare al vigile chiamato al suo cospetto?

Qui, tra le stravaganze del marito della vice sindaco e dell’assistente capo De Ruvo, c’è aria di teatro del bagaglino

Guardate, questa Capua diventa sempre più strana: il marito della vice sindaca insegue in scooter con una sola mano appoggiata su manubrio e con l’altra ad impugnare uno smartphone per riprendere la scena e per registrare la propria voce da severo gringo del vecchio west. Non ne parliamo poi della signora Patrizia De Ruvo, assistente capo che spedisce carta da notifica a centinaia di capuani, molti dei quali quelle contravvenzioni notificate le hanno già pagate, con la conseguenza di infliggere un danno economico significativo alle casse del Comune dato che le poste non le spediscono gratis queste raccomandate, ma per ognuna di esse chiede ed ottiene 20 euro. E ancora, sempre questa eccentrica De Ruvo, che francamente, (se intende replicare noi siamo a disposizione) non si capisce per quale motivo sia diventata in pratica la numero due dei vigili urbani della città che cattura la foto scattata dal sistema targa system, in zona Torri di Federico, ad un auto e ad un carroattrezzi che la trasportava verificando che quell’auto non era coperta da assicurazione con la conseguenza di spedire al proprietario una multa di quasi 700 euro quando in realtà, quell’auto, ferma da tempo ed effettivamente priva di copertura assicurativa, era stata spostata dal proprio luogo di stazionamento, evidentemente interno ad un box chiuso, e dunque non necessitante neppure di quelle assicurazioni diventate oggi obbligatorie anche per le auto ferme in un area aperta, per raggiungere un altro punto della città, della provincia, della regione, dell’Italia, dell’Europa, del mondo attraverso una procedura ineccepibile, quella del trasporto in carroattrezzi autorizzato e omologato.

Mettiamo il caso che quell’auto fosse un pericolo per le presone che abitano nel palazzo o nella casa in cui stazionava; mettiamo il caso che il proprietario la volesse rottamare; mettiamo il caso che il proprietario la volesse aggiustare in modo da tale da poterla riutilizzare, previo ovviamente il pagamento, la riattivazione, di una polizza assicurativa. Con che cosa la doveva muovere? Con il teletrasporto di Star Trek?

Sono strani questi capuani. Ma veramente e ve lo dice uno che di cose strane e di personaggi strani in questa provincia ne ha visti e raccontati a migliaia.

(nella foto a dx)

La vita e le opere di Carlo Ventriglia e quello che gli andrebbe realmente contestato sulla De Ruvo

Tornando allo stretto racconto della notizia, quali erano ste’ domande del questionario? Cosa riguardavano? A quanto abbiamo capito la vite e le opere del comandante dei vigli, Carlo Ventriglia ai danni del quale riteniamo, a questo punto, il Comune di Capua, la segretaria generale, funzione massima in grado tra tutti i dipendenti del Comune abbiano aperto una procedura disciplinare. Sul quel foglio le domande riguardavano il rapporto di ognuno dei vigili con il comandante, l’espressione di un loro punto di vista sulla qualità del servizio. Francamente, noi con il comandante Carlo Ventriglia non siamo mai stati teneri. Tutt’altro . Ma detto con il massimo rispetto dell’assistente capo De Ruvo se oggi a Ventriglia si può rimproverare una cosa questa riguarda il riconoscimento alla signora De Ruvo, (ripetiamo persona perbene, di grande levatura morale), di esercitare delle funzioni di responsabilità che, a nostro avviso – e ripetiamo siamo a disposizione della signora De Ruvo se questa volesse replicare – l’assistente capo non è in grado di svolgere così come dimostrano, in maniera palmare, il citato caso delle notifiche sballate e la buffa vicenda della contravvenzione comminata ad un incolpevole cittadino che, a quanto pare l’avrebbe pure pagata attraverso suo figlio, salvo poi andare giustamente a battere i pugni sul tavolo del comando dei vigili urbani per ottenere la restituzione del maltolto Questa è la domanda che mancava in quel questionario. Perchè Ventriglia è stato e dimostra ancora di essere troppo morbido nei confronti della De Ruvo? Siccome non è stata formulata nel questionario allora la porgiamo noi ai vigili urbani di Capua. E non si tratta una di quesiti suggestivi, su cui di solito gli avvocati difensori, gli avvocati parte civile o anche i pubblici ministeri, cioè le parti processuali di un dibattimento penale propongono opposizione affinchè queste siano ritirati. Avete o no la sensazione, cari vigili urbani di Capua che il comandante Carlo Ventriglia il quale, segnaliamo – il fatto è tutt’altro che irrilevante – ricopre anche la carica di dirigente del settore mobilità, abbia avuto in passato un atteggiamento troppo morbido e ingiustificatamente premiale nei confronti della vigilessa Patrizia De Ruvo?

I vigili urbani “esortati” a rimanere fermi in una stanza posando il telefono roba da… Stasi

Al di la delle bizzarre modalità scelte nessuno può mettere in discussione il pieno diritto-dovere che un segretario comunale ha di attivare, qualora lo ritenga, una procedura disciplinare nei confronti di un dipendente, quandanche di rango elevato. Quello che invece un segretario comunale dovrebbe evitare è creare una condizione di disagio, sottolineando seppur implicitamente il rapporto gerarchico tra lei e ogni altro dipendente di un comune. Quello che un segretario comunale deve evitare, proprio alla luce di ciò è chiedere, così come ha fatto, riteniamo senza ordinarlo, perchè altrimenti poi la questione non atterrebbe più ad un racconto giornalistico, ma ad un commento di manuale di neuropsichiatria ad ognuno dei vigili reduce dalla complicata e un po’ lunare esperienza vissuta davanti a quel questionario, di accomodarsi in una stanza attigua, senza muoversi dalla stessa, per di più alla presenza di altri dipendenti del Comune, magari pronti a riferire su eventuali movimenti in difformità da questo consiglio materno chiedendo ancora che ognuno riponesse il proprio smartphone su un tavolo in vista, in modo evidentemente da non contattare i colleghi non ancora entrati nella sua stanza.

Vabbe’, la segretaria comunale si è voluta rendere simpatica a CasertaCe facendosi notare e dobbiamo dire che ci è riuscita perfettamente. Se quel film non fosse tanto drammatico e tanto urticante per ogni persona che possiede una sensibilità democratica, sembra una scena prelevata pari pari da “La vita degli altri” racconto delle modalità incredibili con cui la terribile Stasi, cioè il servizio segreto della Germania orientale o repubblica democratica tedesca che dir si voglia, controllava l’esistenza di tutti. Non dobbiamo spiegare alla segretaria che bloccare della persona in una stanza ….. che facciamo, apriamo il codice penale?

Bizzarrie capuane e l’anomalia inspiegabile (o spiegabile) di una segretaria che doposoli 70 giorni

Più scriviamo di Capua più ne cogliamo le anomalie. Alla luce di quello che abbiamo espresso all’inizio, è serio, giusto e coerente completare l’ articolo in questo modo, formulando un ultima domanda: il sindaco Adolfo Villani, la vice sindaca Marisa Giacobone, l’assessore Luigi Di Monaco, l’assessore Vincenzo Corcione, la maggior parte dei consiglieri comunale di maggioranza conoscevano o no la neo segretaria comunale Renata Gallucci prima che questa andasse a ricoprire il posto che ricopre? Se avete notato, non abbiamo fatto il nome dell’assessora Rosaria Nocerino ciò perchè è noto che questa sia una “ventrigliana” o ventriglista” convinta come è emerso nella vicenda dell’assunzione di Miriam D’Amico, così come noi abbiamo dettagliatamente raccontato. Se una segretaria generale arriva in un comune e dopo nemmeno 40 giorni mette in piedi questo teatrino, un indagine sul comandante dei vigili urbani nonchè dirigente del settore mobilità , da l’idea dia vere una grande fluidità nel rapporto con il sindaco e con chi ha le potestà più importanti. E’ riuscita a comprendere le ragioni della necessità di armare un procedimento disciplinare di questa portata in nemmeno 70 giorni? Tutto ciò è irrituale, ecco perchè è serio e giusto indagare giornalisticamente sul fatto che possa essere successo che già in tempo anteriore al 1 dicembre avesse contezza delle problematiche evidenti che percorrono il comando dei vigili urbani di Capua. Una contezza acquisita in maniera regolare, legittima attraverso qualche pour parler magari con amministratori comunali che riscuotevano già da prima la grande stima da parte della Gallucci e che magari, pur essendo la nomina di un segretario comunale conseguenza di una procedura in cui i sindaci non sono determinanti, come erano una volta, hanno avuto la fortuna di far coincidere il momento giusto, quello cioè della vacanza della poltrona di segretaria comunale con il momento in cui la Gallucci si è posta in rampa di lancio per la nomina in un comune di rango superiore, con la funzione di segretario generale.

Come si suol dire: sincronizziamo gli orologi