CHE PARENTOPOLI! Infornata di assunzioni: il fratello di Villani, apripista già in loco, il figlio di un candidato, il fratello di Di Gianni, quello dello slogan “minaccioso”. TUTTI I NOMI

16 Febbraio 2024 - 13:15

Povero salvatore Di Domenico. Questa digitalizzazione dell’archivio è, per oggi, solo un investimento per lui. Ci sono anche persone vicine alla “diavoletta” Marisa Giacobone

CAPUA – (Gianluigi Guarino) Meritocrazia, questa sconosciuta. Vabbè abbiamo cominciato male, perchè le cose, al sud, in questo sud malandato e irrecuperabile che la sinistra, anzi la sedicente sinistra a cui il sindaco di Capua, Adolfo Villani, ha detto di avere appartenuto sempre, è stato, in realtà, uno degli anelli più forti di una catena che ha portato i giovani e le persone preparate, ma senza alcun santo in paradiso, a rifiutare di andarsi a genuflettere ai piedi del potente di turno.

Comunque, così va il sud Italia, così va la Campania, ancor più così va la provincia di Caserta e stando al muro di fotografie che pubblichiamo in evidenza ancor e ancor più così funziona a Capua.

Povero Salvatore Di Domenico! Amico mio, persona gentile ed educata. Ha scelto in gioventù di costituire un’azienda, la cui vita e la morte dipendono, per fortuna o per sfortuna, (dipende dai punti di vista), dal settore pubblico ossia dai direttori generali delle Asl e, ancor più crudelmente, dai sindaci della provincia di Caserta. Ora, noi non sappiamo se ogni comune che affida a questa azienda, la Csa, con sede a Cancello ed Arnone, che poi abbiamo visitato in diverse occasioni, si comporti come si sono comportati gli amministratori comunali di Capua. Ci sembra strano, perchè, quando siamo andati a trovarlo e ci siamo intrattenuti con lui, godendo della sua cortesia, della sua mitezza, della sua umiltà, non è che abbiamo contato 100 o 200 persone a lavorare. Poi, chissà, può darsi pure che li tenga in qualche altro ambiente, magari in qualche stanza segreta dietro alla performante server farm di cui è dotato. Può darsi pure che stiamo affermando cose non precise quando esprimiamo una perplessità sull’entità dell’affidamento dell’archivio storico del Comune di Capua al Csa in rapporto a quella che si configura come una vera e propria infornata, di parenti, amici e amici degli amici. Abbiamo guardato stamattina Wikipedia per sincerarci sull’attuale popolazione residente nella città di Fieramosca:

17645 abitanti residenti. Lo 0,039% sono stati assunti in Csa. Questa percentuale serve, altrimenti, in cifra assoluta, bisognerebbe citare una delle scene più celebri del mitico film di Renzo Arbore, Pietra Montecorvino, Gigi Proietti, Benigni, Troisi e compagnia “FFSS che mi hai portato a fare sopra a Posillipo….” quando un irreverentissimo Arbore afferma, in conseguenza di una cosa che non vi ripetiamo (per chi la volesse vedere CLIKKARE QUI) – stamattina ci siamo svegliati così- “E che è New York?” Lui sta a Milano, arrivato da Napoli pochi minuti prima ,ma chissà perchè, dopo aver visto quella scena, pensa di stare nella Grande Mela avvolta dalla nebbia.

Ben sette persone, come si trattasse dell’archivio di New York, assunte, invece, in una città di 17645 abitanti. Abbiamo l’impressione che dovremo ancor meglio approfondire questa vicenda. Sarà anche un archivio digitale, ma 7 persone, avrebbe detto Nino Frassica nell’altra invenzione arboriana di Indietro Tutta, “non sono mica noccioline

E allora vediamo questo kit di meritocrati villanian-giacobonian- zenghiani citando per comodità il numero uno e il numero due dell’amministrazione, con annessi i sempre spumeggianti marito e cognato, al di là della gratifica che ha riguardato tanti altri esponenti o sostenitori della maggioranza.

Ci abbiamo pensato: la sinistra capuana attaccava Carmine Antropoli in quanto promotore di una gestione clientelare. E qui ci soccorre Totò: ” Alla faccia del bicarbonato di sodio“. Se questo lo avesse fatto Antropoli, sarebbe stato, come minimo, impiccato all’albero di Carlo Santagata.

Assunto number one. Partendo dalla prima foto in alto a sinistra: ubi, maior minor cessat Trattasi di Maurizio Villani, fratello minore del sindaco Adolfo Villani. Maurizio Villani ha fatto da apripista, lavorando per Casa già da qualche anno. Così, giusto per dare impronta precisa. Della serie: noi siamo quelli di parentopoli alla Celantanomaniera, “ e ci dispiace per gli altri”. Maurizio Villani ha un passato di onesto lavoratore. E’ stato titolare di una salumeria in città e poi, almeno noi ne abbiamo perso le tracce. Breve ricapitolo della condizione della famiglia Villani ad oggi: la figliola (CLIKKA E LEGGI), prima in una fondazione monopolizzata dal Cira e oggi con l’avvento del padre alla carica di sindaco di Capua, comodamente assorbita negli organi dello stesso Cira, di stanza a Capua. Il fratello già salumiere, neo dipendente della Csa. E allora, dobbiamo forse un po’ modificare il giudizio dell’uomo stranito, disattento, fuori dai processi politico-amministrativi della città, addirittura preda di simpatie zanniniane. O meglio lo è in tutto e per tutto, ma quando ricorda che tiene famiglia Adolfo Villani recupera l’intera cifra della sua lucidità.

Assunto number two dall’alto in senso orario: trattasi di Gabriele Nocera, figlio di Santo Nocera, candidato in una lista di Adolfo Villani alle ultime elezioni e riciclato, non sappiamo se per diletto volontario come autista del primo cittadino. Della serie anche l’autista e anche i….. Santi tengono famiglia e noi siamo qui ad annuire rasseganti.

Assunta number three: Maria Castaldo moglie di Francesco Natale ,proprietario dell’omonima e famosa pasticceria cognata acquisita di Carlo Ingicco, figlio di Sandro Ingicco fedelissimo di Villani prima nei DS e poi nel Pd

Assunta number four: Maria Monaco, moglie del consigliere dell’attuale amministrazione Villani, Alessandro De Maio, a quanto ci dicono area Giacobone-Zannini, da Villani a Giacobone, dunque. Giusto per far capire che questa che stiamo raccontando non è solo una storia di parentopoli, ma anche una storia di geometrica lottizzazione, di spartizione precisa della prebenda che poi è il motivo principale per il quale una persona, ovviamente non solo a Capua, ma di questo ci stiamo occupando oggi, si mette in politica, nella quale l’ultima cosa a cui si pensa riguarda ovviamente il bene comune. Evidentemente da quando CasertaCe ha cominciato ad occuparsi delle cose di Capua, i politici locali, consapevoli della loro vulnerabilità, hanno provato a cancellare ogni traccia di se dai social media più importanti. E a dirla tutta, l’ottima Monaco, evidentemente insieme al marito consigliere, ha fatto le cose per bene. Non solo ha fatto sparire il proprio profilo e quello del consorte, ma ha rastrellato tutti i tag in cui c’era una sua traccia. Ma noi che la sappiamo lunga, fiutiamo questi pericoli. Andiamo contro ai nostri interessi e vi diamo il consiglio decisivo: gli uomini e le donne che svolgono una funzione pubblica a Capua, per essere sicuri e sicure di non vedersi in foto sul nostro giornale, devono evitare di uscire di casa 🤣. Il che non sappiamo fino a che punto possa provocare il dispiacere dei loro concittadini 🤣🤣

Assunta number five: Mariana Iocco. E qui c’è anche una sorta di premio alla creatività, dato che essa è la sorella di Amedeo Iocco, ingegnere, autore dello slogan principale della campagna elettorale. Oddio più che uno slogan, una parafrasi visto che, “Un Villani è per sempre” è praticamente la riproposizione riveduta e, non ce ne voglia, l’ingegnere, scorretta, del famoso spot della De Beers “Un diamante è per sempre”. Quello slogan elettorale alla luce di quello che è successo nel primo anno e mezzo di consiliatura suona oggi sinistramente (forse l’unica cosa di sinistra che sopravvive nel Comune di Capua) come una sorta di profezia di sventura: “Un Villani è per sempre” fa gelare il sangue, infatti, nelle vene di molti capuani,.

Assunta number six: Rossana Mauro, moglie di Gianluca Morelli, cugino, indovinate di chi? Ma naturalmente della “diavoletta” Marisa Giacobone. La Mauro e il marito sono proprietari di Fieramosca Trentacinque (dai facciamo un po’ di pubblicità gratuita per penitenza e per farci perdonare le nostre sfrontatezze) naturalmente in via Ettore Fieramosca.

Assunto number seven: e questo qua non riusciamo “a farcelo” neppure noi. Graziano di Gianni è riuscito a far sparire la foto del fratello Marco Di Gianni settimo assunto nella Csa. Altro che Sanremo è Sanremo! Qui di Gianni è Di Gianni. Non lo acchiappi mai. Sguscia, mo’ lo vedi e mo’ non lo vedi più. Un furbone che comincia, per questo motivo, come capita a quella categoria di persone che noi abbiamo etichettato, citando una serie di comiche americane degli anni 70, a risultarci gradite così come succede a tutte “le simpatiche canaglie”.

L’articolo è già durato molto. Sicuramente ne parleremo con l’amico Salvatore di Domenico. Non sappiamo se si tratta di assunzioni a tempo determinato o a tempo indeterminato. Ma comunque, di qualcosa si tratta e sicuramente ci torneremo sopra.