COMUNE DI CASERTA ORMAI SENZA INIBIZIONI. Altro pasticcio con ditte dell’agro aversano su un appalto da 700 mila euro. I prestanome e le mosse del Consorzio Ciro Menotti

15 Settembre 2021 - 19:10

Altra situazione ingarbugliata nel già particolare emisfero dei lavori pubblici elargiti dall’amministrazione comunale. Parliamo di un’aggiudicazione per lavori su due strade del capoluogo, un paio di imprese uscite dal nulla, società e consociate

CASERTA – Non siamo riusciti bene a capire il ragionamento che chi gestisce uno dei consorzi più grandi importanti d’Italia, Ciro Menotti, con sede a Ravenna, società che da oltre 40 anni si occupa di lavori pubblici, infrastrutture e strade, ha utilizzato per sostituire l’impresa designata per i lavori di collegamento viario tra via Volta e via Caracas che il comune di Caserta aveva aggiudicato proprio al citato consorzio.

La DDC Costruzioni era stata infatti designata dal Ciro Menotti come impresa esecutrice di questi lavori dal valore di oltre 700 mila euro, un costo poi diminuito a 658.446,12 euro, dopo l’offerta presentata in fase di gara con ribasso del 7,17%.

Non riusciamo a darci una spiegazione dietro alle motivazioni che hanno spinto alla sostituzione della DDC, società che i lettori di CasertaCe hanno imparato a conoscere grazie un nostro approfondimento dello scorso maggio, in cui sottolineavamo come una società nata nel 2018, praticamente ieri, sia all’interno di uno dei consorzi più importanti per i lavori pubblici del nostro Paese e che abbia ricevuto un appalto da oltre €650000 dallo stesso consorzio.

Partendo dal presupposto che non pensiamo di essere capaci di far cambiare idea a chi ha potere di decidere su questo enorme agglomerato di oltre 100 imprese, guidato dal presidente del consiglio d’amministrazione Luigi Patimo, con un umile articolo, resta comunque un fatto: a quattro mesi dall’aggiudicazione dell’appalto il consorzio Ciro Menotti ha mandato via la DDC Costruzioni.

Per dare un contesto alla situazione vi diciamo che la società casertana dai documenti ufficiali sarebbe guidata da un ragazzo di meno di 30 anni, un certo Luigi Cataneo di Arzano, presidente del consiglio di amministrazione. Gli altri due membri del board sono il 47enne di Villa di Briano Antonio del Greco e Luciana Diomajuta, di Aversa, classe 1969. E parliamo di una donna che si è trovata dinanzi a una scelta molto complicata: decidere se fare l’assistente nelle scuole, avendo fatto domanda come personale ATA amministrativo, quindi una certa stabilità legata all’impiego pubblico, oppure essere membro del consiglio di amministrazione di una società di costruzione edile, con tutto i rischi relativi al “rischio d’impresa”. Alla fine, pare abbia scelto quest’ultima e pare anche che non sia andata poi così male, considerato i lavori che a DDC era riuscita ad accaparrarsi tramite il consorzio Ciro Menotti. Se non fosse che il 29 luglio il consorzio ha richiesto la modifica da esso dell’impresa designata.

Che alla fine, guardando l’epilogo della storia, gira che ti rigira, restiamo sempre intorno alla zona dell’agro Aversano, perché la società con casa a Caserta è stata sostituita da un altro membro del Ciro Menotti, la Tregi, una cooperativa consortile che ha sede a Ravenna, proprio come il consorzio. Ma qui veniamo di nuovo nella nostra provincia.

Leggendo la determina del comune di Caserta capiamo come la gestione dei lavori non sia stata aggiudicata a questa Tregi, ma in realtà a nessun’altra delle 100 imprese facente parte del consorzio Ciro Menotti, bensì ad una consociata della Tregi:  la Edil Idea srl, con sede ad Aversa. Ed eccolo l’agro che ritorna prepotentemente.

Andando a leggere un po’ le carte di questa azienda, vediamo che ha un solo amministratore unico e un capitale sociale da € 2.500. L’unico socio titolare è il signor Vincenzo Marino, residente a Lusciano, possessore di tutte le quote dell’impresa. Questa azienda, quindi, sarà al comando di lavori da 700 mila euro nonostante il primo vagito sia stato emesso solo nel 2019. Un bel colpo.

Vi vorremmo scrivere i motivi per cui il consorzio Ciro Menotti ha deciso di allontanare la DDC per sostituirla con questa ditta normanna, ma non possiamo. Questo non perché ci piace a tenere al sicuro i nostri segreti in uno scrigno magico e fatato, bensì perché il comune non li ha resi noti. Infatti, come leggerete alla fine dell’articolo nel documento pubblicato e firmato dal dirigente Francesco Biondi, non ve n’è traccia delle causa del cambio.

Sarebbe anche interessante capire il rapporto, la corrispondenza di amorosi sensi tra l’azienda con casa a via Giotto e Tregi di Ravenna. Questo perché Biondi definisce la Edil Idea “consociata” della Tregi. Qualcosa ci sarà se è scritto così. Noi, ignoranti in materia, ma con una connessione internet abbiamo letto sulla Treccani che “consociata” è una società appartenente allo stesso gruppo di un’altra, per cui la prima società è consociata della seconda. Quindi esiste un rapporto. Sarebbe interessante capirlo, dicevamo, perché in questo modo potremmo anche provare a renderci conto di come funziona il diritto legato a consorzi e cooperative in questo particolare ambito dei lavori pubblici. Chi ci legge si sarà reso conto che in questo giornale sappiamo leggere il codice degli appalti e speriamo di saperlo anche spiegare, però alcune cose ovviamente ci sfuggono. Per questo motivo, chiunque vorrà darci una mano nel chiarire i rapporti tra queste due società e come si giustifica la designazione della Edil Idea per i lavori di via Volta e via Caracas costati al comune 658 mila euro, nonostante pare non faccia parte del Consorzio Ciro Menotti, reale vincitore dell’appalto, è ben accetto.

Inoltre, ammettiamolo, non abbiamo voluto spendere altri soldi in visure camerali perché continuando di questo passo, prima o poi, per andare capire i giri delle imprese attorno a Carlo Marino e al comune di Caserta, finiremo in bancarotta e con i debiti verso il nostro caro Telemaco, il portale delle visure.

IL DOCUMENTO DEL CAMBIO TRA DDC, EDIL IDEA (TREGI)