CORONAVIRUS. Scoppia la polemica dei droni. Un sindaco ha avuto l’ok dalla Prefettura per sorvegliare i suoi concittadini

10 Aprile 2020 - 12:29

CALVI RISORTA  – (g.g.) Dove eravamo rimasti con la storia dei droni? Al caso del comune di Sessa Aurunca dove il sindaco Silvio Sasso avrebbe voluto utilizzarli già un paio di settimane fa per controllare gli spostamenti delle persone ed eventuali assembramenti. La prefettura di Caserta sulla scorta di un chiarimento del capo della polizia Gabrielli, bloccò l’operazione, il ministero degli interni, infatti, spiegò che solo i sindaci dei comuni ricadenti nelle zone rosse, avrebbero potuto utilizzare i droni direttamente e senza chiedere alcuna autorizzazione alle autorità di polizia, attraverso le prefetture.

Gli altri comuni, invece, avrebbero potuto farlo solo se la loro prefettura di riferimento gli avesse rilasciato l’autorizzazione.

Questa vicenda di Calvi Risorta, rende interessante una domanda: si tratta solo di un passaggio burocratico e quindi come al solito in Italia si perde tempo, visto che i sindaci, a questo punto avrebbero potuto fare da sè, come voleva fare Silvio Sasso, oppure i comuni che, non fanno parte delle zone rosse, ottengono l’autorizzazione solo quando ricorrono situazioni di emergenza particolari? Il fatto di Calvi Risorta non risponde sostanzialmente a uesto interrogativo, dato che il comandante dei vigili urbani si è limitato a chiarire che l’operazione è coperta in maniera ineccepibile da un’autorizzazione ricevuta dalla prefettura. Nessuna spiegazione viene data, invece, dell’esistenza di eventuali motivazioni speciali.

Qui sotto l’articolo con il resoconto del fatto, a partire dalla protesta di un commerciante e con la già citata dichiarazione del comandante dei vigili.

 

 

(G.V.) A partire da questa mattina ci saranno dieci droni, così come predisposto dal Sindaco Dott. Giovanni Rosario Lombardi, che spieranno i cittadini del posto. Riceviamo e pubblichiamo, una lettera di un commerciante Pietro Valle, che ha realizzato una locandina per criticare l’iniziativa della fascia tricolore.

Non basta la paura che si respira da oltre un mese, non bastano le difficolta quotidiane che le persone devono affrontare, ci volevano anche i droni in paese. Come ampiamente annunciato dal primo cittadino, stamattina si sono levati sul cielo caleno alcuni droni per il controllo del territorio comunale;
Perché si sceglie questa misura di controllo?
• Perché l’epidemia COVID19 è diffusa in paese? Direi di no, un solo caso accertato per ora;
• Per i troppi cittadini indisciplinati? Direi di no non si hanno notizie di cittadini denunciati, o verbalizzati.
Allora perché questa misura così drastica e, a mio avviso, lesiva per la privacy di tutti noi?
Fin dall’inizio di questa triste parentesi epidemiologica, i cittadini caleni hanno avuto un comportamento corretto e responsabile, limitandosi alle uscite per gli approvvigionamenti alimentari così
come previsto dal decreto “cura Italia” emanato dal governo. Lì dove tali misure non sono state rispettate,
la pandemia ha trovato terreno fertile come abbiamo potuto apprendere dai comunicati della Protezione Civile Nazionale.
Oggi Calvi Risorta adotta le stesse misure di controllo del territorio di Milano, Venezia e Roma, con la sola differenza che le città appena citate hanno una estensione di centinaia di km quadrati e tengono costantemente aggiornata la popolazione su ciò che accade. Non sarebbe bastato l’attivazione della rete di telecamere fisse già presente in paese, servizio di cui i cittadini avrebbero potuto beneficiare anche in futuro? No, questa è un’amministrazione da effetti speciali, vuole stupirci sempre di più.
Non credo che per colpa di pochi debbano essere spiati in molti o addirittura tutti”.

Sul punto abbiamo inoltre intervistato il comandante dei vigili urbani di Calvi Carlo Del Vecchio che ha precisato: “E’ una misura giusta autorizzata dalla prefettura di Caserta per questo periodo di emergenza. Intendo fino all’8 maggio prorogabile se vi fosse ancora necessità come stabilito dal governo centrale. Calvi non è zona rossa ma abbiamo avuto l’ok per far rispettare le normative di sicurezza prevista per il coronavirus. Unica condizione è la seguente, cioè di far utilizzare queste apparecchiature solo da personale esperto iscritto in apposito albo e nel rispetto delle normative della privacy“.