COSE STRANE ALLA PROVINCIA. C’è un ragazzo di 19 anni che con una ditta appena nata ha beccato oltre 100 MILA EURO. Gli affidamenti diretti fotocopia e la partita IVA fantasma

2 Dicembre 2024 - 18:22

Noi di CasertaCe, se scriviamo dell’amministrazione provinciale di Caserta, lo facciamo perché questo ente opera in modo a dir poco inortodosso, in alcuni occasioni addirittura criminale, se dovessero essere confermate le tesi investigative della procura di Santa Maria Capua Vetere. 106 mila euro per i servizi di distribuzione nelle scuole consegnati in modalità arbitrari, ad una società appena nata, in mano a un teenager, che non è segnalata neanche come attiva sul Registro delle imprese. Come si può non definirla se non come una cosa strana?

CASERTA (l.v.r.) – Nel momento in cui scriviamo, ovvero il 2 dicembre 2024 alle ore 17:30, esistono quattro indagini, due che hanno raggiunto lo status di processo, altri due in corso, che segnalano la presenza di procedure alterate, truccate, all’interno dell’amministrazione provinciale di Caserta.

C’è il processo che, in primo grado, si è chiuso con la condanna il rito abbreviato di Alessandro

Diana, ex dirigente della provincia in pensione, ma che sta andando avanti per gli altri imputati, tra cui Tullio Iorio e Raffaele Pezzella.

Lo stesso Pezzella, nel frattempo, è imputato al tribunale di Benevento con l’accusa di aver corrotto una un funzionario dell’amministrazione provinciale di Caserta rimasto ignoto. Poi, ci sono le accuse di corruzione all’ex presidente della provincia, Giorgio Magliocca, e l’indagine della guardia di finanza sulle mazzette da 30 a 50 mila euro girate per le assunzioni tramite concorso alla Provincia, vera procedura scandalo di questi ultimi anni.

Questa premessa ci serve per rispondere a una domanda: perché scrivete così tanto dell’amministrazione provinciale di Caserta e delle aggiudicazioni di questo ente?

Lo facciamo perché da vent’anni a questa parte la provincia di Caserta è al centro di indagini relative a gravi reati compiuti da dirigenti e amministratori. E, quindi, se notiamo procedure gestite in maniera inortodossa, strana, è il caso di scriverne. Perché di cose strane negli uffici della provincia succedono.

Prendiamo il caso delle due aggiudicazioni che, nel giro di 10 giorni, ha ricevuto la ditta La Luna di Gabriele Di Fraia.

La prima, relativa alla concessione degli spazi per i distributori automatici alla scuola Galilei di Mondragone, dal valore di 38 mila euro per tre anni punto e, la seconda, dal valore di 68 mila euro, per lo stesso servizio e per la stessa durata, ma al liceo Jommelli di Aversa. Totale: 106 mila euro.

In entrambi i casi il dirigente che firma questo documento, ovvero il responsabile del settore Patrimonio, l’avvocato Franco Laudante, non sente il bisogno di specificare la partita IVA di questa società, lasciando, quindi, la sua identificazione abbastanza monca.

Poi, noi sappiamo fare il nostro lavoro, e conosciamo benissimo partita Iva, sede, ragione sociale e legale rappresentante.

Inoltre, conosciamo la data in cui questa ditta è nata, ovvero il 23 settembre 2024.

E allora ci chiediamo la stessa cosa che ci chiedevamo qualche giorno fa, ma come è possibile che una società nata da due mesi scarsi abbia ricevuto due affidamenti diretti per un servizio triennale di distributori automatici nelle scuole dal valore di 106.000 euro?

Chi è questo giovanissimo Gabriele Di Fraia, che ha inserito la sede della sua società in via dei Mille, decima traversa, a Villa Literno, che a 19 anni appena compiuti si troverà a gestire una società capace di ricevere 100 mila euro da un ente come l’amministrazione provinciale di Caserta?

Perché l’ufficio ha guidato dall’avvocato Franco Laudante ha ritenuto di formulare due richieste di offerta dal valore di 100 mila euro alla stessa impresa, nonostante questa sia nata un mese esatto prima dell’invito stesso?

Cosa ha portato l’ufficio del Provveditorato provinciale ad affidarsi in questo modo di una società nata da un mese e gestita da un ragazzo di 19 anni, che sarà anche il più bravo imprenditore del mondo, ma dategli il tempo di farle le cose, visto che al momento la sua società non ha dipendenti?

Ecco. Queste sono le “cose strane” che accadono all’amministrazione provinciale di Caserta che ci fanno venire voglia, anzi, ci costringono a scrivere degli affidamenti diretti a dir poco particolari dell’ente che fino a qualche settimana fa era guidato da Giorgio Magliocca, poi passato per le mani di Gaetano Di Monaco, adesso gestito in qualità di vice presidente facente funzioni da presidente da Marcello De Rosa.

Qua stiamo parlando di una porzione dello Stato colpito da due indagini in corso relative a corruzione, che vede iscritti nel registro delle notizie di reato almeno l’ex presidente uscente, un dirigente e una funzionaria. E probabilmente c’è qualcun altro di indagato connesso alla provincia, considerando il caso concorsi.

In una situazione del genere, perché operare in questo modo, diciamo così, inusuale? Perché invitare a due affidamenti diretti da oltre 100 mila euro un’impresa di un ragazzo classe 2005, ripetiamo, classe 2005, nata il 23 settembre 2024, ovvero un mese prima dell’invito stesso e che, al momento, visura alla mano, risulta addirittura come impresa inattiva?

Perché decidere di non pubblicare in nessuna determina la partita IVA, elemento essenziale per conoscere a chi vanno i soldi?

Le cose strane della provincia.