DA STARLETTE A POLIZIOTTA. La confusa procedura tra il comune di CAPUA e la Provincia per l’assunzione da vigilessa di Miriam D’Amico. Il sistema scientifico delle graduatorie con il copyright di Giovanni Zannini

26 Ottobre 2023 - 13:30

Se ieri avevamo bisogno di approfondire la vicenda, oggi possiamo raccontarla passo passo. Con qualche dubbio sulla procedura e un’umana curiosità sul destino di due soggetti. In calce all’articolo la bozza della convenzione Capua-Provincia e la determina di assunzione della fu Dolcemora

CAPUA (g.g.) – Ogni promessa è debito. Non è stato difficile ricostruire bene la vicenda che ha portato alla chiacchierata – nei commenti social – assunzione a tempo indeterminato di Miriam D’Amico, per gli amici Miry, nel corpo dei vigili urbani di Capua, con decorrenza da ieri, 25 ottobre.

Ci mancava un tassello che doveva necessariamente esserci, visto e considerato che apparteneva al perimetro delle sicurezze il fatto che il comune di Capua non avesse mai bandito negli ultimi tempi un concorso per la polizia locale.

Da qualche parte Miriam D’Amico, per gli amici Miry, autodefinitasi Dolcemora nella sua precedente vita, quella da intrattenitrice e presentatrice degli spettacoli pubblici finalizzati allo svago, era sicuramente arrivata. Occorreva necessariamente che lei fosse risultata idonea in un concorso per vigili urbani o equipollente, bandito da qualche ente pubblico. Ciò rappresentava la condizione necessaria affinché altri enti pubblici – in questo caso enti locali – stringessero con quello originario, quello che l’aveva dichiarata idonea, un accordo sancito da una convenzione, finalizzata ad attingere, anzi, ad attingerla da quell’elenco.

Quando nell’articolo di ieri sera – clicca e leggi – abbiamo pubblicato un elenco di 17 persone, graduatoria di un concorso, bandito tra tanti altri dall’amministrazione provinciale di Caserta, per l’assunzione di alcune unità da utilizzare a tempo indeterminato come istruttori di vigilanza, in pratica agenti di polizia provinciale, c’era venuto il dubbio che quell’elenco di 17 nomi non fosse sufficiente per declinare le generalità di tutti gli idonei.

Tanto è vero che c’eravamo lasciati una porta aperta preannunciandovi un nuovo articolo di precisazione, di ulteriore approfondimento che è proprio quello che state leggendo ora. In effetti, questi soggetti che hanno fatto dell’amministrazione del pubblico danaro una riserva di caccia per i propri carnai personale, hanno bandito il concorso originario, a cui i concorrenti hanno partecipato o non partecipato anche in base ai numeri di posti disponibili, per l’assunzione di 8 poliziotti provinciali.

In questo caso specifico, la manovra vergognosa di approvazione di un nuovo Piano del personale (o Pianta organica), avvenuta, incredibile ma vero, avvenuta a pochi mesi di distanza da quella precedente, che aveva dato forma, patentemente truccata, travisata, ai bandi dei concorsi, ha davvero superato se stessa.

Ciò perché il presidente Giorgio Magliocca ha stabilito che gli occorrevano nuovi tot agenti di polizia, nel mese tot+10, a meno di un anno, ha stabilito che gli occorrevano più poliziotti provinciali degli 8 iniziali: altri nove che hanno portato la somma complessiva a 17.

E sono proprio i 17 quelli dell’elenco pubblicato ieri sera.

In effetti, con la “scusa” della privacy le leggi di questo Paese consentono ai politici in cattiva fede di architettare e realizzare ogni manovra al riparo da occhi indiscreti, non essendoci, ad esempio, l’obbligo (e non si capisce il perché) di pubblicare le generalità degli idonei non assunti.

LE GRADUATORIE DI PROVINCIA E COMUNI: TERRENO DI CACCIA DI ZANNINI. ECCO PERCHE’ OGGI SAREBBE UN MISTER 100 MILA VOTI

Noi di CasertaCe, che pure studiamo molto, compiamo ancora qualche errore. Perché riteniamo che quello che appare logico, normale, doveroso, debba essere anche evidente. E così ieri sera abbiamo compiuto un errore quando abbiamo scritto che sull’amministrazione provinciale gravava l’obbligo di pubblicare i nomi degli assunti e degli idonei e, allo stesso tempo, l’ente era obbligato a non pubblicare i nomi dei non idonei. E invece no.

Non esiste l’obbligo di pubblicare i nomi degli idonei non assunti. E così, quel vero e proprio traffico di graduatorie, quel dedalo, quell’ordito di convenzioni, di accordi che ha visto protagonisti – carta canta, non si discute – tutti i comuni governati più dal consigliere regionale Giovanni Zannini che dai sindaci stessi, avviene in gran segreto.

Avemmo culo, noi di CasertaCe, quando sgamammo le graduatorie del comune di Sparanise, pubblicando una decina di articoli su quel concorso scandalo, passato alla storia perché un consigliere comunale in carica vi partecipò, naturalmente vincendo e andando a firmare le proprie dimissioni sulla stessa scrivania dove 10 secondi prima aveva firmato il contratto per l’assunzione a tempo indeterminato.

Naturalmente, se a questo schifo di amministrazione provinciale, lasciata impunita per il giochino che ha indotto migliaia di persone a decidere di non partecipare a quello o a quell’altro concorso, dopo aver condotto una valutazione sul numero di posti disponibili, non potendo sapere che poi le avrebbero raddoppiate, tu, Stato, concedi la possibilità di tenere coperti i nomi degli idonei non assunti, è chiaro che poi apri le porte dei tuoi uffici ad una costante dialettica espositiva di necessità più o meno sacrosante.

Attraverso fonti interne abbiamo saputo che la brava Miriam D’Amico, Miry per gli amici, tra il 20esimo e il 24esimo posto nella graduatoria dell’assunzione degli 8 istruttori di vigilanza, poi divenuti 17.

Girano leggende che parlano addirittura di 50 idonei che trasfomerebbero questa operazione clientelare orchestrata sin dall’inizio dal consigliere regionale Giovanni Zannini e dal presidente Giorgio Magliocca in una possente macchina di consenso. E poi non veniteci a dire che esageriamo nel momento in cui affermiamo in scienza e in coscienza che se si votasse oggi lo Zannini potrebbe contare su 100 mila voti personali che potrebbe ascrivere a se stesso oppure collocare su altri candidati. Roba che nemmeno al tempo di Antonio Gava e Alfredo Vito si è mai verificato nella nostra regione.

LA CONVENZIONE PER UN POSTO, ANZI DUE, TRA CAPUA E PROVINCIA

Ritornando, ora, alla signora D’Amico. Di lei, probabilmente, si è parlato nell’auto che ha condotto da Capua all’amministrazione provinciale il dirigente del settore Ecologia e Ambiente, nonché comandante dei vigili urbani, Carlo Ventriglia, e l’assessora speculare alle deleghe di Ventriglia, cioè la zanniniana di ferro, neo assunta dal comune di Caserta, Rosaria Nocerino.

Fonti ben informate parlano di un lavoro di cesello per stendere il contenuto di una convenzione grazie alla quale la D’Amico è stata poi inserita nell’organico della polizia municipale capuana.

Ma nonostante questa indefessa attività, la confusione regna sovrana nella documentazione che ha portato all’assunzione della fu Dolcemora.

Questa unità, quindi, classificatasi in graduatoria prima della D’Amico, toglierebbe quest’ultima dalla corsa al posto fisso come casco bianco. Ma qui arriva la fantasia amministrativa del comune capuano.

Con una delibera del 12 settembre la giunta comunale guidata dal sindaco Adolfo Villani si ricorda che, a gennaio, il Piano del personale approvato a gennaio prevede l’assunzioni di due agenti di polizia locale e non uno, come sancito nella convenzione.

E quindi che si fa? Invece di stipulare un nuovo accordo, si va, diciamo così, per le vie brevi. La giunta decide che l’altro agente, dimenticato nella convenzione con la provincia, sarà comunque assunto mediante un ulteriore scorrimento della graduatoria dell’Amministrazione Provinciale, senza che, però, si attivi un nuovo accordo. Così, giusto per non perdersi in noiose e boriose pratiche amministrativo-burocratiche.

La provincia, ovviamente, da il suo nulla osta alla procedura e si arriva al 9 ottobre.

E’ questo il giorno in cui il comune di Capua, secondo quanto messo nero su bianco, contatta i primi quattro esclusi in graduatoria, soggetti risultati idonei ma fuori dalla beneficiata delle assunzioni della provincia.

Su quattro, però, Miriam D’Amico è la terza, il posto in gara è uno solo, quindi, sarebbe fuori.

E invece no. L’amministrazione capuana dà agli idonei nel concorso di istruttori di vigilanza non assunti dalla provincia tre giorni circa per rispondere, ovvero entro il 13 ottobre. A questo punto, ce lo concederà, arriva un pizzico di fortuna ad aiutare Miry. Riportiamo testualmente:

“[…]entro il termine delle ore 12:00 del 13/10/2023, il primo idoneo in posizione di scorrimento con nota acquisita al protocollo dell’ente n° 23847 ha comunicato la rinuncia all’assunzione; entro il suddetto termine il soggetto idoneo collocato al secondo posto non ha manifestato interesse all’assunzione per il profilo in oggetto.”

In pratica, il primo dei quattro idonei non vincitori del concorso della provincia per agenti di polizia contattato dal comune di Capua risponde “no, grazie”, il secondo, stando a quanto scrivono in determina, non risponde proprio. Quindi, in due, dopo aver partecipato ad un concorso pubblico per un agognato posto fisso, dopo aver sfiorato l’assunzione alla Provincia di Caserta, rifiutano e rinunciano a lavorare per la stessa posizione per la quale aveva combattuto solo pochi mesi prima.

Così è, fino a prova contraria ovviamente. Veramente sfortunata Capua, penserete, proprio nessuno vuole venire a difendere la sicurezza di un luogo storico, della città che, tra gli altri, ha ospitato Carlo V, l’imperatore sul cui regno non tramontava mai il sole.

LA BELLEZZA DI CAPUA E L’ADDIO A VILLA LITERNO

Fortunatamente per Villani e co., però, arriva Miriam D’Amico, che, invece, riconoscendo la valenza culturale, storica della città, manifesta la propria disponibilità all’assunzione, diventando così, anche grazie ai due soggetti prima di lei in graduatoria, ma forse incapaci di apprezzare la bellezza della città di Fieramosca, da ieri, 25 ottobre, agente di polizia municipale a tempo pieno e indeterminato in servizio al comune di Capua.

Bisogna aggiungere che, per ingannare il tempo, nel giugno scorso Miry D’Amico ha risposto a un interpello o manifestazione di interesse pubblicata dal comune di Villa Literno, rispetto a diverse graduatorie accese, per l’assunzione, in questo caso a tempo determinato, per sei mesi di tre vigili urbani.

La D’Amico, a seguito del colloquio, è stata una dei tre prescelti. Nel mese di luglio ha fatto uscire sui giornali la storia dell’ammaestratore di uccelli (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO), il comandante di Villa Literno le ha ricordato che il corpo dei vigili urbani è organizzato in forma gerarchica e che certi individualismi non potevano essere tollerati più di tanto. La D’Amico, poi, ha chiesto un incontro con il sindaco Valerio Di Fraia, il quale si è ben guardato dal mettere in discussione la potestà del comandante, cosa che non avrebbe comunque potuto fare.

E allora, quando D’Amico ha dato notizia delle sue dimissioni da Villa Literno, vista l’assunzione al comune di Capua, nessuno ha suonato le campane a morte.

Infatti, la convenzione stipulata dalla provincia di Caserta e il comune di Capua per poter attingere dalla graduatoria degli istruttori di vigilanza dell’amministrazione guidata da Magliocca, approvata il 12 luglio, prevedeva una sola assunzione, un solo agente che arriva nella città di Fieramosca il 27 luglio.

Questa è la vicenda dell’assunzione di Miriam D’Amico a Capua. Resta certamente qualche dubbio, qualche zona d’ombra relativamente alla procedura di settembre, con una convenzione per attingere un solo agente dalla graduatoria provinciale che, poi, con una delibera e una pec, diventano due, nonostante il contratto tra la città e l’Amministrazione Provinciale preveda un solo posto (CLICCA QUI PER LEGGERLO).

Infine, dobbiamo dirlo, c’è un po’ di curiosità, sana e umana curiosità, nei confronti della scelta presa da due persone, due candidati che hanno sfiorato l’assunzione come istruttori di vigilanza, come agenti di polizia provinciale che, pochi mesi dopo, rifiutano la stessa identica posizione al comune di Capua, distante una ventina di minuti dalla sede di via Lubich, ovvero il luogo per il quale aveva concorso, studiato, in sostanza, lottato.

clicca qui per leggere il documento dell’assunzione di miriam d’amico al comune di capua