DISSESTO A CASERTA. Come una busta di latte avariato, è quasi scaduto il termine per il bilancio stabilmente riequilibrato. E LA PREFETTURA…

5 Novembre 2018 - 19:15

CASERTA – Quando mancavano 5 giorni alla scadenza dei 90 previsti per legge (secondo l’art. 264 del Tuel), la giunta ha approvato l’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato adesso al vaglio del Collegio dei Revisori.

Da una prima lettura si deduce una certa approssimazione (per mancanza di elementi fondamentali), non si ravvisa nessuna intenzione dell’Ente di ridurre le spese né traspaiono idee chiare su come reperire le risorse per appianare i debiti.

Per correttezza nei confronti del Collegio dei Revisori, che nei giorni scorsi si è visto aumentare gli emolumenti per effetto della rimozione di un vincolo legislativo datato 2010, non vogliamo anticipare niente, annunciando però fin da ora che, come abbiamo sempre fatto, opereremo un controllo ferreo sulla relazione che di qui a poco dovranno rendere pubblica sulla qualità del bilancio stabilmente riequilibrato, irrinunciabile porta di ingresso alle procedure liquidatorie del secondo dissesto, quello targato Carlo Marino.

Ci auguriamo che i tre professionisti possano redigere il parere senza fretta e con scrupolosità, cercando di capire in che modo questa delibera vuole rimuovere le cause strutturali della crisi e da dove si intendono reperire le risorse necessarie per appianare i debiti della massa passiva.

Infatti se è vero che il Tuel impone di trasmettere entro 90 giorni il bilancio agli uffici del Ministero dell’Interno, è anche vero che lo scioglimento del Consiglio avviene solo dopo i classici 20 giorni dalla diffida del Prefetto.

L’art. 1 del decreto legge 22 febbraio 2002 n.13, convertito in legge 24 aprile 2002 n. 75, stabilisce che “quando il consiglio non abbia approvato nei termini di legge lo schema di bilancio predisposto dalla giunta, il prefetto assegna al consiglio, con lettera notificata ai singoli consiglieri, un termine non superiore a venti giorni, per la sua approvazione, decorso il quale si sostituisce, mediante apposito commissario, all’amministrazione inadempiente e inizia la procedura per lo scioglimento del consiglio”.

Quindi, praticamente, c’è tempo fino a fine mese visto che non ci risulta che sia già arrivata la diffida prefettizia. Pretendere di fare il consiglio a fine settimana prossima, quando manca ancora il parere dei revisori, esporrebbe l’Ente a ricorsi che non avrebbero difficoltà ad essere accolti.

Amplificando il senso di quello che abbiamo appena auspicato, diciamo che la Prefettura, titolare della rappresentanza del governo nazionale sul territorio, dovrà essere – almeno lo faccia stavolta – rigorosamente rispettosa dei termini.

Il 7 novembre arriva dopodomani. Se il giorno 8 la Prefettura non avrà provveduto a diffidare il Comune, diventerà complice di una illegalità.

Queste sono parole che restano tali, perché questo è il paese d Pulcinella, in cui le leggi non contano un cazzo, e in cui non a caso il signor segretario comunale Luigi Martino da Giugliano, ha dimenticato di specificare il termine dei 90 giorni, eludendo e violando successivamente, l’indiscutibile dettato dell’articolo 294 del Tuel.
Attendiamo fiduciosi e vi avvertiamo, Prefettura in testa, che il fatto di abbaiare alla luna, cioè di denunciare la malagestio di alte istituzioni dello Stato, con tanto di dimostrazioni palmari, senza che questo produca alcuna conseguenza, non ci scoraggia.
Dall’8 novembre mattina accorderemo l’ugola.