DOMENICA DI SANGUE. Agguato di camorra in pieno centro, ammazzato il boss
17 Febbraio 2019 - 18:27
ACERRA (red.cro.) – Questa mattina, in via Nenni, ad Acerra, a finire sotto i colpi dei sicari e’ stato Vincenzo Mariniello, 46 anni, ritenuto il boss dell’omonimo gruppo criminale, con precedenti di vario tipo, tra cui l’associazione camorristica. E’ stato ammazzato mentre era a bordo della sua vettura, vicino casa. Due i killer arrivati a bordo di uno scooter di grossa cilindrata. Uno dei due ha sparato alla vittima e poi si e’ allontanato.
Il clan Mariniello è da sempre connesso ai sodalizi criminali dell’attigua San Felice a Cancello, come il gruppo familiare dei Carfora. Questo omicidio potrebbe provocare movimenti in tutta la zona della Vale di Suessola. Uccisioni del genere non avvenivano in zona da diverso tempo, la nostra attenzione si accende sulla vicinanza che i clan di Acerra e San Felice hanno storicamente.
Anche il padre di Mariniello fu ammazzato. Il 24 marzo del 2000 fu centrato con un colpo di arma da fuoco alla tempia destra da un cecchino armato di fucile e appostato sul terrazzo di un edificio disabitato. Gennaro Mariniello, 49 anni, al momento dell’agguato, era affacciato al balcone di casa. Un delitto da inquadrare, in quella come in questa circostanza, come un allarmante segnale della guerra di camorra per il controllo delle attivita’ illecite ad Acerra. Peraltro, in quella occasione, i familiari di Mariniello – che al momento dell’agguato era ritenuto un esponente di primo piano della criminalita’ organizzata locale – erano riusciti per qualche ora a non far trapelare la notizia dell’omicidio e avevano parlato di morte naturale, di un ictus. Una notizia presto smentita dai primi esami esterni sul cadavere. Ad avviare le indagini dopo l’omicidio di oggi sono stati i Carabinieri.