ECCO LA PROVA. Zannini e il sindaco di Castello, Montone, in combutta già dall’inizio 2023 per aggirare i vincoli della Regione. Dopo la vicenda del caseificio dei Griffo, stessa procedura per i lavori della rocca di Mondragone
20 Febbraio 2025 - 13:26
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Lo dimostrano i documenti che pubblichiamo in calce all’articolo. Prima di tutto il contenuto della convenzione approvata dai consigli comunali di Mondragone e Castello del Matese, ma soprattutto la relazione temporale tra la procedura del Comune litoraneo e quella di Cancello e Arnone finalizzata a truffare Invitalia e lo Stato col finanziamento di 13 milioni di euro a Spinosa Spa di Luigi e Paolo Griffo
MONDRAGONE (Gianluigi Guarino) – C’è convenzione e convenzione, c’è Vinca e Vinca, c’è surrogato della Vinca che non ha, a nostro avviso, una giustificazione che appartenga alla categoria dell’onestà intellettuale e materiale. Come annunciato ieri sera (CLICCA E LEGGI) c’è un passaggio del decreto di perquisizione firmato dai Pm Gerardina Cozzolino e Giacomo Urbano nei confronti di Zannini, Campoli, ecc, che il giudice Giuseppe Meccariello assume all’interno della sua ordinanza di rigetto dell’istanza presentata da Luigi e Paolo Griffo che ci ha stuzzicati particolarmente.
Una locuzione avverbiale, “in particolare”, che lasciava pensare che l’operazione illegale compiuta da Giovanni Zannini in combutta con il sindaco di Castello del Matese Salvatore Montone non fosse un fatto isolato, riguardante solamente la vicenda del caseificio di Cancello e Arnone.
Siccome circa un anno fa avevamo ricevuto dei documenti amministrativi che non avevamo potuto utilizzare per scrivere un articolo, siamo riusciti a ricordare che comunque quei documenti affrontavano la questione delle convenzioni stipulabili (grazie a quello che stabilisce la legge regionale 16 del 2014, art.1 commi 4 e 5) tra Comuni non abilitati ad esercitare i poteri sostitutivi della Regione in materia di valutazione di incidenza ambientale, e Comuni che invece questa abilitazione ce l’hanno.
Essendo, come si suol dire, questo punto “la chiave dell’acqua” della prima fase dell’inchiesta su Giovanni Zannini, siamo andati a scartabellare e abbiamo trovato qualcosa di molto interessante. Dunque, quel “in particolare” nascondeva una verità: la ricotta confezionata (evidentemente da Spinosa) affinché questo, con carte false, ricevesse 13 milioni di euro di finanziamento da Invitalia, non è stata una prima volta.
Lo strumento era noto già da tempo, sin dal 2017, quando Zannnini, da due anni consigliere regionale, attraverso l’amministrazione comunale guidata dal suo prestanome di allora Virgilio Pacifico, stipulò una convenzione con il micro Comune di Roccaromana, da poco abilitato a rilasciare autorizzazioni Vinca, Vas e Via, attraverso procedure definite dalla delibera di giunta regionale 251 del 1/11/2015, con un De Luca evidentemente desideroso di mostrare la sua laicità dato che il 1 novembre ricorre il giorno, rosso sul calendario, di Ognissanti.
Zannini doveva avere memoria di quella convenzione stipulata con il Comune di Roccaromana, se è vero come è vero che questa rappresenta la piattaforma di appoggio da cui viene fuori, a circa 6 anni di distanza, la delibera del consiglio comunale di Mondragone n.11 del 31-05-2023.
Attenzione alla data. Il 31 maggio 2023 Mondragone fa quello che Cancello Arnone farà due mesi e mezzo dopo e Mondragone lo fa esattamente con il Comune di Castello del Matese, patentato per esercitare i poteri sostitutivi di quelli della Regione in tema di valutazione di incidenza ambientale.
Attenzione alle date: Salvatore Montone, sindaco di Castello del Matese, come scritto chiaramente nello schema di convenzione approvato dal Comune di Mondragone, aveva firmato un decreto con il quale il 15 febbraio 2023, ossia tre mesi prima del voto sulla convenzione ad opera del Comune di Mondragone, aveva costituito la Commissione per la valutazione di incidenza ambientale.
Faremmo bene a dire la famigerata commissione, perché è quella che tira fuori dal cilindro, nell’autunno del 2023, non la Vinca per il caseificio dei Griffo, ma la non assoggettabilità alla Vinca del permesso a costruire rilasciato dal Comune di Cancello e Arnone, nonostante quella enorme colata di cemento si trovasse a breve distanza da un Sic, cioè da un Sito di Importanza Comunitaria frutto di una normativa europea assorbita da quella nazionale.
Una commissione che oggi si giustifica dicendo di essere stata tratta in inganno da relazioni false realizzate da pseudo-esperti attivati dal Comune di Castello del Matese e che, nella zona del caseificio, non hanno mai messo piede, come hanno dimostrato le indagini della Procura della Repubblica di S.Maria C.V., che a nostro avviso hanno pienamente ragione nel ritenere questi attestati un clamoroso e doloso falso allo scopo di favorire Spinosa Spa, protetta da Giovanni Zannini.
Quindi, ricapitoliamo: il 15 febbraio 2023 il sindaco Stefano Montone firma un decreto di nomina della commissione; il 31 maggio 2023 il Comune di Mondragone stipula una convenzione con il Comune di Castello del Matese allo scopo di bypassare anch’esso il vaglio diretto da parte della Regione e della incorruttibile (una mosca bianca) dirigente Brancaccio; il giorno 8 giugno, una settimana dopo, Luigi e Paolo Griffo si rivolgono a Zannini per chiedergli aiuto, avendo capito chiaramente che l’operazione tutt’altro che legale di aver costruito tutto il caseificio, in anticipo rispetto alle procedure che avrebbero portato alla concessione del finanziamento di 13 milioni di euro da parte di Invitalia, rischiavano di farli fallire.
Avrebbe detto Trapattoni: non dire gatto se non ce l’hai nel sacco.
Ma Zannini, si sa, è l’uomo dei miracoli, l’uomo in grado di far capire che nel sacco vuoto ci sia il gatto anche se non è vero. Ecco perché il consigliere regionale contatta, solo quattro giorni dopo, il sindaco Montone.
Ringraziamo di aver incontrato quella locuzione avverbiale “in particolare” che ci ha aperto la mente. Zannini e Montone erano già pienamente consapevoli, anzi avevano già utilizzato lo strumento della convenzione, in quanto il 31 maggio Mondragone approva la delibera. Il 12 settembre Castello del Matese vota la convenzione con il Comune di Cancello Arnone per l’aumento esponenziale della produzione di ricotta “cementificata” del caseificio Spinosa, il 14 settembre il Comune di Mondragone liquida al Comune di Castello del Matese dopo che la commissione del Comune montano ha fatto la stessa operazione per i lavori di recupero e restauro della rocca Montis Dragonis.
La domanda nasce spontanea: Zannini conosceva la serietà ed integrità della dirigente Brancaccio. Se l’operazione fosse stata lecita, magari avrebbe potuto spendere il suo ruolo di presidente della Commissione Ambiente per chiedere alla Brancaccio di accelerare la procedura Vinca per l’antica rocca.
D’altronde Zannini prova ad utilizzare anche il suo sodale Fulvio Bonavitacola per far pressioni sulla Brancaccio affinché desse il via libera alla procedura per il caseificio, fondamentale quale nulla osta per il finanziamento di Invitalia. Zannini ci prova fino al 27 luglio del 2023, come abbiamo scritto ieri sera. Non ne abbiamo la certezza, ma non è illogico pensare, alla luce di questo ragionamento, che nell’operazione Montis Dragonis ci fosse qualcosa che avrebbe determinato l’apposizione degli stessi ostacoli da parte dell’ufficio guidato dalla Brancaccio con la conseguenza di utilizzare questa comunione di nobilissime intenzioni e azioni, per le quali il Comune di Castello Matese e i componenti della commissione incassavano emolumenti dai comuni convenzionati. Tutto ciò era stato concepito, in conclusione, in tempi sospetti, cioè solamente pochi mesi prima, nel febbraio 2023, con il decreto sindacale di Montone di costituzione della commissione.
Una roba che lascia pensare che l’utilizzo dei poteri sostitutivi da parte del Comune di Castello del Matese non sia avvenuto per motivazioni casuali, ma dentro a un disegno che avrebbe potuto favorire tanti altri Comuni, concepito e costruito da Zanni e Montone.