Grandi pizzaioli contro. Vesi, che ha aperto anche a CASERTA, punzecchia Gino Sorbillo: “Mai ricevuto minacce del clan, strano che queste cose capitino sempre a te”

29 Gennaio 2019 - 18:35

Pizzaiolo o piazzaiolo? Giuseppe Vesi pizzaiolo rappresentante di una storica famiglia sulla soglia dei cento anni di attivitĂ , sulla scia dell’articolo a firma di Selvaggia Lucarelli su Il fatto quotidiano, evidenzia le falle nella denuncia di Gino Sorbillo, riguardo il petardo attribuito alla “mano longa” di un sistema malavitoso che, secondo gli articoli apparsi sui giornali, si starebbe contendendo il racket delle estorsioni al centro storico di Napoli. “Avevo espresso la mia solidarietĂ  a Gino, anche se molto dubbiosamente, ma cosĂŹ passano concetti sbagliati – spiega Vesi – siamo presenti, con la mia famiglia, con tre locali di nostra proprietĂ  al centro storico, e non abbiamo mai avuto richieste di alcun tipo”. “Mi pare strano – continua Vesi – che negli anni, queste cose capitino sempre e solo a Sorbillo”. Chiara e netta la precisazione. “Non mi sono espresso fino ad oggi – continua Giuseppe – perchĂŠ non ho voluto far pensare a nessuno che mi volessi fare pubblicitĂ . Non ci serve a nulla accendere i fari sulle nostre attivitĂ  in questo modo. I consumatori sono sempre piĂš allenati e consapevoli e stanno imparando a riconoscere la qualitĂ . Sanno scegliere. Piuttosto che un pizzaiolo l’amico Sorbillo, in questo caso, mi è sembrato un piazzaiolo. uno alla ricerca di facile pubblicitĂ , quella della piazza”. “Napoli e la pizza non hanno bisogno di tutto questo – conclude Vesi – buttare fango sulla nostra cittĂ , sul centro storico, serve solo a creare un clima di negatività”.

COMUNICATO STAMPA