GUARDA IL VIDEO. Incendio industria chimica, ALLARME DIOSSINA. I rilievi dell’ARPAC, SCUOLE CHIUSE e le raccomandazioni dell’ASL
10 Aprile 2025 - 10:56

Indagini in corso per accertare le cause del rogo. I vigili del fuoco hanno lavorato per ore per domarlo e solo questa notte le fiamme sono state spente definitivamente: l’operazione è stata infatti resa più complicata dalla presenza, all’interno dello stabilimento, di sette sylos di solvente, materiale altamente infiammabile
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MARCIANISE – A causa del rischio di diossina diffusa nell’aria dalla densa nube di fumo provocata dall’incendio, i sindaci dei Comuni più vicini all’area interessata hanno emanato ordinanze per la chiusura temporanea delle scuole, divampato ieri all’interno della Chimpex, fabbrica di solventi, nell’area industriale di Pascarola, a Caivano.
La nube di fumo, potenzialmente tossica e inquinante, si è diffusa nell’aria espandendosi sui comuni circostanti e raggiungendo anche Napoli. La Commissione straordinaria del Comune di Caivano ha subito invitato la cittadinanza a chiudere porte e finestre, a non raccogliere i prodotti dell’orto e ad uscire solo se strettamente necessario, adottando le precauzioni del caso.
class="wp-block-heading has-text-align-center">IL ROGO
L’azienda coinvolta è specializzata nella lavorazione di solventi. Le fiamme si sono sviluppate intorno alle 16:40 e, da quel momento, i Vigili del Fuoco del Comando di Napoli sono impegnati ininterrottamente nelle operazioni di spegnimento, impiegando tre squadre e personale specializzato in interventi NBCR (Nucleare, Biologico, Chimico e Radiologico). In via precauzionale, le prefetture di Napoli e Caserta hanno attivato il Centro Coordinamento Soccorsi (CCS), coinvolgendo la Protezione Civile regionale, le ASL competenti e i sindaci dei comuni limitrofi
LE RACCOMANDAZIONI DELL’ASL
La Asl Napoli 1 ha fornito una serie di misure a carattere precauzionale da adottare da parte dei cittadini residenti nelle aree prossime all’incendio: evitare di stazionare per lunghi periodi in spazi all’aperto fino al perdurare dell’emergenza; lavare accuratamente frutta, ortaggi e verdura prima di mangiarli; chiudere porte, finestre, serrande, camini, bocchette di ventilazione e ogni altra apertura verso l’esterno; spegnere condizionatori, impianti di ventilazione o ricircolo dell’aria. Tutte le persone che dovessero avvertire problemi respiratori o bruciore alle vie respiratorie sono invitate a contattare immediatamente un medico ovvero rivolgersi a un pronto soccorso.
I COMUNI INTERESSATI DALLA CHIUSURA DELLE SCUOLE
I comuni interessati dal provvedimento sono: Marcianise, Orta di Atella, Santa Maria a Vico, Volla, Acerra, Afragola, Caivano, Cardito, Casalnuovo, Casoria, Crispano, Frattamaggiore, Frattaminore e Marigliano.
LE INDAGINI SUL ROGO
Indagini in corso per accertare le cause del rogo: si prende in considerazione anche l’ipotesi della natura dolosa dell’incendio. I vigili del fuoco hanno lavorato per ore per domarlo e solo questa notte le fiamme sono state spente definitivamente: l’operazione è stata infatti resa più complicata dalla presenza, all’interno dello stabilimento, di sette sylos di solvente, un materiale altamente infiammabile.
I settanta dipendenti che erano al lavoro nello stabilimento sono riusciti a scappare prima che le fiamme si propagassero. Solo per una questione di minuti il vasto incendio divampato mercoledì pomeriggio in una fabbrica dell’area industriale di Pascarola, nel territorio del comune di Caivano, non si è trasformato in una enorme tragedia. Ma le proporzioni dell’alta e densa nube nera che ha sprigionato, alimentata dalla combustione di materiale potenzialmente tossico, hanno delineato i contorni di un possibile disastro ambientale. I sindaci dell’area hanno invitato i cittadini a non uscire di casa e hanno deciso la chiusura delle scuole per la giornata di giovedì 10 aprile.
LA FABBRICA SEQUESTRATA A GENNAIO
I settanta dipendenti che erano al lavoro nello stabilimento sono riusciti a scappare prima che le fiamme si propagassero. Solo per una questione di minuti il vasto incendio non si è trasformato in una enorme tragedia. L’azienda il 20 gennaio scorso era stata sottoposta a sequestro dal Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale del Gruppo Carabinieri Ambientale di Napoli. L’accusa contestata dalla Procura di Napoli Nord era quella di sversare le acque reflue, esito del ciclo produttivo di cosmetici e detergenti, direttamente nel collettore fognario dell’Asi di Caivano-Pascarola e di qui nei Regi Lagni, senza che i liquami transitassero attraverso l’impianto di depurazione. Da allora l’azienda aveva proseguito l’attività sotto la guida di un amministratore giudiziario.
I RILIEVI ARPAC
C’è attesa per gli esiti dei rilievi dell’Arpac al fine di accertare l’effettiva presenza, oltre la soglia di tollerabilità, di agenti inquinanti nell’aria. I tecnici sono intervenuti ieri pomeriggio installando nei pressi della Chimpex a un laboratorio mobile in grado di misurare le concentrazioni orarie di una serie di inquinanti atmosferici – tra cui particolato PM10 e PM2,5, monossido di carbonio, benzene, toluene, xilene – e avviando il monitoraggio di diossine e furani eventualmente dispersi in atmosfera.