GUARDA IL VIDEO MONDRAGONE. Parolacce, insulti e un tentativo di aggressione armato di mazza: ecco perchè queste azioni in stile camorristico di Alfredo Campoli impegnano la moglie assessore, l’amministrazione e il suo amico Giovanni Zannini

31 Gennaio 2022 - 17:00

L’episodio sarebbe legato alle questioni riguardanti il mercato ortofrutticolo. Farebbe bene, però, il Campoli, a darsi una calmata, invece di fare il bullo della porta accanto. Il problema, comunque, non è che Alfredo Campoli sia così, dato che lo era e lo rimarrà. La questione è che uno così sia diventato, soprattutto grazie al consigliere regionale, suo amico del cuore e sponsor di tante cose, un fattore determinante della politica mondragonese

 

MONDRAGONE – (Gianluigi Guarino) Avrebbe detto il cavaliere Silvio Berlusconi, “Signor Campoli, si contenga“. Questa scena immortalata in una sequenza video di 36 secondi che offriamo ai nostri letori in calce a questo articolo, racconta di una serie di scompostezze e di scostumatezze, per qualche verso esilaranti, che hanno visto Alfredo Campoli recitare il ruolo di assoluto protagonista, di vero e proprio mattatore della scena.

Già in passato ci siamo occupati di lui e più volte gli abbiamo concesso la nostra disponibilità ad ospitare le repliche, i suoi punti di vista difformi rispetto a quelli esposti nei nostri articoli. Lo abbiamo fatto e lo faremmo ancora. Ma mentre un tempo eravamo mossi da una motivazione costruttiva e comprensiva rispetto alle vicende in cui spesso e volentieri Campoli era coinvolto, soffrendo, comunque, a nostro avviso, di un difetto sorto al momento in cui sua moglie Maria

Tramonti era diventata assessore alle attività produttive del comune di Mondragone, stavolta pubblicheremmo la sua replica, non come atto della nostra volotà, ma come dovere etico e professionale.

La pubblicheremmo, cercando veramente di rimuovere dalla nostra testa l’identità, l’anagrafica di Campoli, in quanto, se dovessimo soffermare il nostro pensiero sulla stessa, ci verrebbe veramente voglia di dire, al diavolo l’etica, al diavolo i doveri professionali, questo qui non merita, per quello che fa e dice, di essere un fattore di un consesso democratico.

Faremmo un laico peccato mortale, perchè questo è esattamente il contrario di ciò che un liberale deve pensare e deve fare, per cui ci ricomporremmo rispetto ai nostri doveri.

Non è che uno non si possa incazzare nel momento in cui viene coinvolto in una discussione durante la quale si ritiene di aver subito una o più provocazioni. Non siamo certo dei bacchettoni. E figuriamoci se proprio noi, che conosciamo le insidie della miccia corta, cioè della distanza breve, spesso troppo breve, che separa le parole ascoltate, i comportamenti subiti da una reazione leonina e perchè no anche materialmente muscolare, ad ergerci a censori.

C’è una differenza però tra la mentalità nostra che si richiama direttamente alla storia, alla tradizione delle antiche scazzottate tra cowboy un poco alticci che, dopo essersele date di santa ragione, sempre a viso aperto e senza mai colpire alle spalle, in ossequio all’antichissimo sport del pugilato, non a caso definito la “noble art“, la “nobile arte”, facevano la pace e ci bevevano sopra insieme, e la mentalità che trasuda dalle forme espressive utilizzate da Alfredo Campoli.

Il pugilatore non anticipa, infatti, la leale scazzottata col greve turpiloquio da trivio e da suburra. Però, anche questo potrebbe rappresentare un modo di essere, forse ripropevole, ma comunque appartenente ad un carattere, ad un dna, probabilmente sarebbe meglio dire, ad un bagaglio culturale e di esperienza.

Ma nel caso di Alfredo Campoli siamo fuori anche da questa classificazione che, al massim,o potrebbe comprendere una nota di biasimo. Il contesto in cui questa sparata si è concretizzata con tanto di tentativo di aggressione con l’uso di una mazza da baseball o di altro genere che Campoli tira fuori dalla sua auto, non è privato o lo è fino ad un certo punto.

Queste tensioni, infatti, riguardano direttamente o indirettamente l’annosa vicenda del mercato ortofrutticolo di Mondragone, occupato, abusivamente da diversi operatori commerciali.

Ora, non si capisce bene per quale motivo Alfredo Campoli impegni sulle sorti di questa vicenda, tutto il suo ingegno, tutta la sua cultura della vita che risultano evidenti da questi 36 secondi, durante i quali dalla sua bocca esce di tutto e di più, compresa la solita ostentazione di virilità (ormai il nostro è un popolo di super dotati con il pesce fallico alla napoletana ostentato, ma sempre solo a parole) che ce lo fa assomigliare a quell’altro energumeno di Aversa, il coordinatore degli infermieri del 118, di cui abbiamo scritto nei giorni scorsi e di cui abbiamo anche pubblicato un audio (CKIKKA QUI, LEGGI E ASCOLTA) non meno esilarante di questo video.

Come si suol dire, a che titolo? Campoli dovrebbe ricordare che per effetto del tessuto socio culturale della provincia di Caserta e, nel caso specifico, della città di Mondragone, lui è diventato un fattore della politica locale, visto e coNSiderato che sua moglie è stata nominata assessore, manco a dirlo, proprio alle attività produttive, creando come abbiamo scritto decine di volte, un conflitto di interesse grande, mastodontico, dal momento che Alfredo Campoli è imprenditore di professione e dal momento in cui Alfredo Campoli svolge le sue attività produttive di beni o servizi proprio a Mondragone.

Ora, se è vero che qui da noi cose come queste passano, come si suol dire, in cavalleria, attutite, anzi, sciolte, azzerate anche nella loro semplice percezione da un senso comune, da un pensiero corrente, fieramente costituiti sull’ignoranza e su un analfabetismo politico istituzionale di andata e di ritorno, è anche vero che Campoli non deve esagerare.

Perchè uno che impugna una mazza che reca con sè, attenzione perchè il dato non è irrilevante, nella propria auto, esprime l’alfabeto dell’intimidazione, al di là del fatto che sia stato, nella circostanza specifica, raccontata da questo video, provocato da un’altra persona. Dunque, Campoli coinvolge direttamente la funzione di sua moglie e quella dell’intera amministrazione comunale di Mondragone.

Noi non conosciamo i contenuti relativi al problema dell’occupazione illegale del mercato ortofrutticolo. Speriamo che quando, di qui a poco, li conosceremo, ci renderemo anche conto che esiste qualche seria ragione ostativa, che non permette un intervento diretto, nitido, trasparente, giuridicamente ineccepibile, all’unica istituzione di potestà, cioè al comune di Mondragone, al sindaco pro tempore di questa città, personaggio di cui, veramente, ci siamo anche scordati il nome perchè sfidiamo chiunque a esporre un concetto che porti altrove rispetto alla considerazione netta sul fatto che il vero sindaco sia, in realtà, Giovanni Zannini.

Quando acquisiremo informazioni e nozioni sufficienti per poter raccontare giornalisticamente la storia di questo mercato ortofrutticolo e anche gli ultimi eventi he lo riguardano, ci auguriamo di trovarla una ragione per cui l’amministrazione comunale di Mondragone non provveda a svolgere la sua funzione attraverso atti amministrativi che un sindaco ha la possibilità, anzi, ha il dovere di far eseguire, potendo contare su un corpo di vigili urbani e, nel caso in cui questo non basti, sull’ausilio delle forze dell’ordine di dimensione extralocale, cioè dei carabinieri, della polizia di stato e della guardia di finanza.

Alfredo Campoli è un amico del cuore di Giovanni Zannini. Fanno anche le vacanze insieme. Niente di male, per carità, ma Zannini è un consigliere regionale e dovrebbe dire al suo amico di darsi una calmata perchè quando impugna quella mazza, non per “difendersi legittimamente” da un’aggressione ma per attaccare e per aggredire lui un’altra persona, compie un reato e come impegna, nel momento in cui lo compie, l’istituzione di cui la moglie è esponente di spicco, impegna anche l’istituzione di cui fa parte quale rappresentante del popolo, Giovanni Zannini, che, di Alfredo Campoli e dei suoi interessi economici, sicuramente legittimi, fino a prova contraria, è stato, negli utltimi anni, promotore e difensore.

Speriamo di esserci spiegati bene.