Il boss dei casalesi Vincenzo Ucciero sbaglia tutto in due processi e “becca” quasi 30 anni di carcere
15 Maggio 2025 - 16:48

In primo grado ha scelto il rito ordinario, incassando una condanna a 16 anni e 6 mesi, in secondo grado ha proposto un concordato su tutto il cumulo delle pene non riuscendo a limare, a ridurre nulla o quasi nulla..
VILLA LITERNO – La camorra della famiglia Ucciero ha ricevuto ieri una stangata forse decisiva dalla corte di appello di Napoli. Avevamo scritto lo scorso 18 Aprile della strategia a nostro avviso molto discutibile, dell’imputato e dei suoi avvocati, il napoletano Abet e il liternese Marco Ucciero i quali, dopo aver intrapreso da soli tra tutti gli imputati la strada del rito ordinario, incassando una dura condanna a 16 anni e 6 mesi per le attività estorsive, svolte per qualche anno da Vincenzo Ucciero, da suo figlio e da altri componenti di un’organizzazione che si è sempre professata come appartenente al clan dei casalesi, ha tentato la carta della proposta di concordato sulla pena dei 16 anni e 6 mesi, ma anche su quelle precedentemente ricevute da Vincenzo Ucciero.
Il risultato è stato scadente perchè questo concordato ha prodotto una condanna complessiva a ben 26 anni di reclusione.
Quindi, in primo grado niente rito abbreviato, con il quale Vincenzo Ucciero avrebbe potuto ricevere forse una condanna più mite, e in secondo grado la richiesta di concordato su tutte le condanne e non solo su quella più recente che forse qualcosa avrebbe potuto limare ai 16 anni e 6 mesi.
In sostanza, Ucciero non ha ridotto per nulla il cumulo delle sue pene e ora lo aspettano quantomeno 10 e forse più anni di carcere per poter pensare poi a qualche beneficio di pena.