Il boss Vincenzo Zagaria e la passione per la musica di notte. La decisione dei giudici sul suo lettore CD
14 Febbraio 2025 - 15:50
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SAN CIPRIANO D’AVERSA – La Prima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio l’ordinanza del Tribunale di sorveglianza di Sassari che aveva autorizzato il boss del clan dei Casalesi, Vincenzo Zagaria, sottoposto al regime penitenziario 41-bis, a utilizzare un lettore CD anche nelle ore notturne. La decisione ha seguito il ricorso della Casa Circondariale di Sassari e del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP), che avevano sollevato preoccupazioni legate alla sicurezza e alle risorse necessarie per controllare l’uso dei lettori e dei supporti musicali.
Si tratta del fratello di Guido e Raffaele è in questa condizione carceraria dal novembre 2017. C’è da specificare che, invece, con Michele Zagaria nessun rapporto intercorre, nonostante ciò, Vincenzo Zagaria è stato un uomo forte nella zona di Casapesenna.
Il Tribunale di Sorveglianza aveva inizialmente respinto il reclamo del DAP, ritenendo che l’uso del lettore CD fosse paragonabile a quello di altri dispositivi consentiti, come la radio o la televisione. Tuttavia, la Corte ha evidenziato che la questione riguarda la regolamentazione delle modalità di esercizio del diritto da parte del detenuto, non una violazione del diritto stesso. L’amministrazione penitenziaria aveva giustamente motivato il diniego sulla base di difficoltà organizzative, legate soprattutto alla necessità di monitorare i contenuti dei CD e di garantire la sicurezza, in particolare di notte.
Secondo la Cassazione, il Tribunale di sorveglianza aveva operato una valutazione non adeguata delle risorse necessarie e delle implicazioni organizzative, intraprendendo un’azione che esulava dalle sue competenze giurisdizionali. La Corte ha quindi annullato l’ordinanza contestata, ritenendo che non ci fosse una lesione del diritto, ma una regolamentazione amministrativa legittima e necessaria.