IL FOCUS. Che caos per i 630 bambini autistici in orbita Asl Caserta. Bambini allontanati all’improvviso dai loro terapisti, pagati come braccianti agricoli

3 Giugno 2020 - 16:49

CASERTA – Riprendiamo le fila della nostra nuova mini-inchiesta sul tema dell’assistenza ai bambini autistici in provincia di Caserta.

Ci eravamo chiesti: i bambini casertani afflitti da sindrome autistica, sono curati bene?

Secondo noi di Casertace, no.

Continuiamo a spiegare il perché.

Abbiamo detto che nel bando ABA 0-18, pubblicato con la delibera 18 del 7 gennaio, l’ASL crea – di fatto, solo su carta, perché non sono mai partiti – i famosi 4 nuclei NUCLEI TERRITORIALI DI NEUROPSICHIATRIA DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA di Capua, Teano, Caserta, Aversa aventi il compito di monitorare, assistere, fare diagnosi, redigere i PAI con cui definire i trattamenti adeguati.

Sembra scontato dire, in questo caso scrivere, che a questo lavoro – o meglio all’individuazione stessa dei componenti dei quattro NPIA, fossero sottesi degli indispensabili requisiti, riguardanti il personale, gli ambulatori e le tariffe riconosciute ai centri di terapia.

Requisiti dunque fondamentali per la corretta applicazione dei protocolli previsti dalla metodologia Aba, che a Caserta sono stati sistematicamente disattesi.

I nuovi nuclei contemplano la compresenza di psicologi, terapisti della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, logopedisti abilitati, educatori professionali sanitari, terapisti occupazionali.

Ciò comporterà, di fatto, la “cacciata” di decine, forse centinaia di operatori, che per anni hanno lavorato con bambini autistici con terapie ABA in convenzione e che ora dovranno lasciarli. Non vogliamo criticare il criterio, ovvero la richiesta di requisiti più specifici, ma il modus operandi sì. Richiedere in itinere e all’improvviso requisiti diversi da quelli in vigore stravolgerà le vite di operatori e soprattutto bambini.

E non solo. I nuovi nuclei prevedono la presenza di BCBA (supervisori) con laurea in psicologia, iscrizione all’albo e specializzazione in psicoterapia preferibilmente cognitivo-comportamentale. Ciò vuol dire, dunque, che sono state fatte fuori decine di supervisori che da anni valutano mensilmente i 450 bambini, dei quali quasi nessuno è psicoterapeuta, ma titolare di un master ABA di secondo livello che non richiede specializzazioni né lauree specifiche (e anche a proposito di questo master, è un requisito universale della metodologia ABA o un espediente utilizzato dall’ASL di Caserta per legittimare alcune posizioni operative? Approfondiremo).

I bambini perderanno i propri supervisori psicologi non specializzati, supervisori con laurea in scienze dell’educazione, supervisori pedagogisti, il che si configurerà come un altro avvenimento traumatico da entrambe le parti.

Domanda: le due BCBA assunte dall’Asl di Caserta hanno i requisiti richiesti dal bando da questa stessa pubblicato?

Veniamo agli ambulatori, ovvero alle strutture che vogliono offrire anche terapie ambulatoriali. Tale attività viene riconosciuta solo ai centri di riabilitazione così come previsto dalla delibera della Regione Campania 7301 del 2001 (CLICCA QUI).

Questa è forse una cosa sconosciuta ai funzionari della commissione preposta dell’ASL CE, i quali non hanno ancora avuto disposizioni per adottare i criteri da richiede alle strutture richiedenti. Inoltre, visto che l’ambulatorio è stato concesso solo ai centri di riabilitazione, come faranno questi ultimi con le famose COM (capacità operativa massima) necessarie ad assegnare ad ogni centro il proprio budget? Quali planimetrie e quale personale i centri di riabilitazione avranno presentato? O avranno messo nelle planimetrie dell’ “ABA” metrature dedicate già alla riabilitazione? Idem per il personale.

Quesiti legittimi.

Concludiamo – per oggi – con le tariffe.

Vengono ridotte da 31,5 euro a 22 euro le tariffe riconosciute ai centri per ogni ora di terapia.

22 euro anche per Parent Training e 55 euro per supervisioni.

Ammesso e non concesso che le strutture, che hanno degli ovvi costi di gestione, molto probabilmente si rifaranno sugli onorari dei terapisti (che difficilmente riusciranno a percepire il precedente compenso orario di 15 euro), l’Asl di Caserta sa che un’ora di Parent Training prestata da uno psicoterapeuta costa tra i 50 e i 100 euro? L’Asl di Caserta sa che un’ora di supervisione cosa tra i 70 e i 100 euro (a cui spesso bisogna aggiungere vitto, alloggio e viaggio delle BCBA?).

Operazione al ribasso che favorisce gli imbroglioni

Forse l’ASL crede che pagare laureati iperspecializzati meno di un bracciante agricolo sia cosa facile da far digerire alle famiglie dei Bimbi Autistici e soprattutto a chi ogni mattina fattivamente si sveglia e va a lavorare, spesso in condizioni non facili con bambini gravissimi.

Inoltre viene richiesto alle strutture di disporre di un super coordinatore da nominare e segnalare all’ASL che, in sostanza, deve essere sempre reperibile e sapere tutto di tutti in ogni istante. I centri accreditati, che già sottopagano gli operatori, tagliando i costi di gestione per percepire un minimo di guadagno. Dove prendono il denaro per pagare questo super coordinatore tuttofare?

Forse l’ASL pensa che si tratti di volontariato.

Alla prossima puntata.