INTERPORTO. Arrestati Gennaro Spasiano, Giuseppe Barletta e altri 2. Embè, in quell’accordo transattivo con il Comune di Marcianise c’era qualcosina che non andava!

6 Settembre 2019 - 14:29

MARCIANISE (g.g.) – La Repubblica italiana, stamattina, ha sanato un’onta. Perché l’ormai  famosa convenzione firmata dal Comune di Marcianise con l’Interporto Sud Europa, una  vera e propria svendita di pubblico patrimonio e di pubblica potestà, ha  rappresentato una macchia, uno sfrontato e temerario atto di arroganza che ha dato a  tutti l’idea che siccome questi qua avevano tanti santi in paradiso, si sarebbero  potuti permettere quello che il 99% degli italiani non si sarebbero mai potuti
permettere.

E allora nel momento in cui si sa in questi minuti che la sezione criminalità  economica della Procura di Santa Maria Capua Vetere, diretta dal procuratore  aggiunto Antonio D’Amato, sotto il coordinamento del procuratore della Repubblica
Maria Antonietta Troncone, non puoi non pensare con sollievo che ci sia persone anche all’interno di una magistratura che ha fornito segnali inquietanti nella vicenda romana di Talamara & co. che la mattina si alzano convinti della loro missione sia quella definita nella Costituzione e che, meta costituzionalmente arrivi alle sorgenti della democrazia dai grandi valori divenuti universali di una legge uguale per tutti.

La procura di Santa Maria Capua Vetere ha lavorato a stretto contatto di gomito con il comando provinciale della Guardia di Finanza e stamattina sono state arrestate 4 persone. Due di queste sono Gennaro Spasiano e il patron dell’Interporto di Giuseppe Barletta, che di quell’accordo transattivo sono stati dei protagonisti. Si parla di sequestri per milioni e milioni di euro.

Tra poco la notizia nella sua versione completa.