ELEZIONI. Carlo Marino chiede aiuto ad un suo amico sindaco ANCI. Mo’ uno di Ercolano viene a decidere cosa devono fare i renziani a CASERTA

4 Dicembre 2020 - 17:50

Il carattere irrituale e tutto sommato non decisivo dell’esternazione di Ciro Bonajuto, primo cittadino di IV ad Ercolano, significa che il problema esiste. Nicola Caputo, sotto sotto, fa da tempo pappa e ciccia con il sindaco del capoluogo, ma tutti i consiglieri del gruppo la pensano diversamente, eccetto Antonucci

CASERTA – Arriverebbe dal sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto, componente della Cabina di regia nazionale di Italia Viva e coordinatore provinciale di Napoli, il destino della componente del capoluogo del partito di Renzi sul futuro di IV alle prossime elezioni comunali di Caserta. “Dobbiamo lavorare per rafforzare il centrosinistra sui territori, e soprattutto nei Comuni che andranno al voto, come Napoli, Caserta e Salerno. A Caserta lavoreremo per confermare e rafforzare la candidatura del sindaco uscente Carlo Marino, integrando il programma elettorale con le nostre proposte chiare e riformiste“. Con questa frase, la linea del partito arriva chiara anche a chi, da qualche settimana, pensava fosse importante

sfruttare la chance per la creazione di una lista indipendente nel capoluogo, opportunità che anche CasertaCe aveva ritenuto fondata (LEGGI QUI PERCHE’).

Riassumendo il discorso vergato dal nostro giornale qualche giorno fa, un partito che alle prime elezioni in cui partecipa, le Regionali, va a sfiorare la doppia cifra raggiungendo il 9,1%, avrebbe avuto tutte le carte in regola per tentare una separazione, almeno al primo turno, da una maggioranza guidata dal sindaco Carlo Marino, primo cittadino coinvolto in una pesante inchiesta su un appalto milionario dei rifiuti che ancora tutt’oggi resta in piedi e che non si è dimostrato all’altezza del compito da svolgere.

E’ probabile che Bonajuto, sindaco e collega di Marino, visto che entrambi siedono all’assemblea regionale dell’Anci (l’associazione dei comuni), che lo stesso Marino presiede, abbia ricevuto la richiesta dal primo cittadino casertano di forzare la mano e spingere sul supporto del partito di Renzi alla sua candidatura, così da arrivare ad una rapida decisione sul futuro della lista di Italia Viva a Caserta, che ovviamente Marino spera di avere dalla sua parte, agguantando così il bacino di voto dei renziani del capoluogo. Prima di dare l’appoggio come cosa certa, è necessario che qualcuno dalla nostra provincia si pronunci pubblicamente, se non Nicola Caputo, assessore regionale all’Agricoltura in quota IV e uomo di fiducia di Renzi, quantomeno Carmela De Rosa, segretaria cittadina di Caserta. La conferma potrà dirsi tale solo nel momento in cui la governance casertana del partito metta nero su bianco l’appoggio al sindaco. Non è ancora avvenuta, ma quello di Bonajuto può essere definito al massimo un indizio. Bisogna aggiungere, però, che già il coordinatore provinciale di Italia Viva, Giuseppe Altieri, aveva dato un parere positivo alla candidatura di Marino, senza però sbottonarsi più di tanto sul futuro della lista.

Se le parole di Bonajuto di oggi saranno confermate da Altieri, potremmo dire che all’interno del partito di Renzi siano state più forti le istanze del consigliere Pasquale Antonucci, favorevole ad un accordo con il sindaco uscente, con l’obiettivo di avere quel peso politico, in caso di vittoria, di proporre e proporsi per un assessorato nella giunta. E se c’è sempre chi vince e chi perde, con l’appoggio alla ricandidatura della fascia tricolore non passerebbe la linea dei più critici verso Marino, come Mario Russo, Gianfausto Iarrobino, Giovanni Megna e Roberto Peluso. Una posizione più dura rispetto all’ex candidato di IV alle Regionali emersa già nella votazione sul Bilancio del comune di Caserta di circa un anno fa, quando Russo diede il suo voto contrario, mentre Peluso, Megna e Iarrobino risultarono assenti.

Con la decisione di supportare Marino, Italia Viva si allontanerebbe decisamente da quell’obiettivo di occupare lo spazio politico che oggi non c’è sulla scheda elettorale, iniziale target della gruppo al momento della sua costituzione.