LA CAMORRA DEL LATTE. “Mi manda Filippo (Capaldo)”, i nipoti di Michele Zagaria “dimenticano” di pagare 200mila euro ad Adolfo Greco

11 Febbraio 2020 - 11:40

CASAPESENNA – 190mila euro. Ammontava a tanto il debito contratto da Filippo e Nicola Capaldo, nipoti di Michele Zagaria nei confronti dell’imprenditore stabiese Adolfo Greco, il quale li aveva riforniti di latte, nel periodo di transizione alla cooperativa Santa Maria, necessario ai due per mantenere l’attività lavorativa, dopo la confisca della nota Euromilk. Per 4 mesi, Adolfo Greco garantì al clan dei casalesi, dunque ai due Capaldo, il rifornimento del latte.

Riteneva di aver già fatto un grande favore alla camorra, e non aveva calcolato fino in fondo che a questa, se gli dai un dito, si prende tutta la mano. E così, dei circa 200mila euro di spettanze che i Capaldo gli dovevano, non aveva visto il becco di un quattrino. Non è che in un contesto del genere, tu puoi fare un decreto ingiuntivo. Greco sapeva bene con chi aveva a che fare, aveva scelto come interlocutore la camorra e il clan dei casalesi in particolare e doveva muoversi con cautela. Dunque, la questione fu presa con le proverbiali pinze.

Per non urtare la “suscettibilità dei casalesi“, spiega il giudice, fece chiamare Nicola Capaldo da Antonio Santoro ed ottenne così un incontro con il secondo nipote di Zagaria in persona. Durante quel colloquio, nel quale Nicola afferma “Filippo

mi ha mandato qua“, emerge che i due, a loro detta, non si erano resi conto di aver raggiunto i quasi 200mila euro di debito per il carico del latte. A quel punto, come potrete leggere dalla conversazione allegata qui sotto, le parti si accordano per estinguere quel debito, tra contanti e assegni.

 

QUI SOTTO LO STRALCIO DELL’ORDINANZA SUL LATTE DEI CASALESI