La Domenica di Don Galeone. L’Avvento è un tempo forte che ci prepara all’attesa del Figlio di Dio nel Santo Natale

3 Dicembre 2023 - 09:55

3 Dicembre 2023 ✶ I Domenica di Avvento / B

VIETATO DORMIRE! IL SIGNORE VIENE!

I discepoli pongono a Gesù una domanda: “Quando avverrà la fine del mondo?”. Gesù risponde (meglio: non risponde) raccontando la parabola del padrone che rientra nella notte. Non viene indicata nessuna ora. Tutte le ore sono buone per Dio e per l’uomo. Quello che occorre è che il portinaio non si faccia trovare addormentato. E questo può accadere anche di giorno! Gesù non vuole individui che aspettano nell’ozio, ma credenti ai quali affida un compito. Il pericolo per il credente non è quello di “non sapere” ma di “non essere sveglio”. Non c’è spazio per la curiosità! Gesù non dice “State tranquilli!”, ma “Non dormite!”.

Oggi è Capodanno per la Chiesa. Inizia un nuovo anno liturgico (Anno B), che non è un freddo e inerte ripetersi di fatti, non è un semplice calendario di giorni e mesi, a cui sono legate le celebrazioni religiose, ma è lo stesso Gesù che ci salva nel tempo. L’anno liturgico, purtroppo, è ancora per noi fedeli una sorta di misterioso geroglifico da decifrare, nonostante la riforma avviata dal Vaticano II. Ripercorreremo le tappe della salvezza, i misteri della vita di Gesù, della Vergine, dei Santi; nella nostra piccola Chiesa, che è la famiglia, saremo testimoni della crescita dei figli, delle manifestazioni quotidiane dell’amore, dell’intreccio continuo di sofferenza e coraggio, di miseria e nobiltà, di nascita e di morte. Avvento, Natale, Quaresima, Pasqua, Ascensione, Pentecoste… ogni anno le stesse feste ma con una partecipazione più intensa. Tutto è grazia! Come diceva Mario Pomilio, ogni generazione, ogni persona può riscrivere il suo “quinto Vangelo”. Sarà bello ogni settimana ritrovarci per riflettere, confrontarci con la parola di Dio, cercare di migliorare anche solo un piccolo tratto della nostra vita. A cominciare da questo primo appuntamento dell’Avvento.

Solo camminando con Gesù si può scoprirne il volto. Chi ritiene di conoscerlo, non coglierà mai la sua vera identità. Egli è sempre Altro, sempre Oltre. Camminare con lui è un po’ come il camminare di due innamorati, che, frequentandosi, si amano e scoprono di essere fatti uno per l’altra. Ma bisogna riflettere prima di iniziare questo viaggio. Potrebbe capitare che Gesù ci conquisti il cuore, e che non riusciremo più a staccarci da lui. Potremo anche tradirlo ma ci convertirà sempre a sé. Lo ha capito Pietro: Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna!” (Gv 6,68). Anche Paolo: “Chi ci separerà dall’amore di Cristo?” (Rm 8,35). Riflettere prima di mettersi in viaggio, perché, dopo avervi fatto innamorare, Gesù vi chiederà di giocarvi tutto, perché il suo mondo è veramente diverso dal nostro. Il basso diventa alto, l’ultimo arriva primo, la vecchia verità è errore, chi perde tutto per Dio vince, chi rinuncia ad una famiglia diventa padre di molti figli, chi lavora solo un’ora riceve quanto chi ha sudato tu a una giornata! Pensate: a chi lo segue promette il fallimento; i suoi preferiti sono la gentuccia senza valore; la gente per bene è chiamata “razza di vipere, sepolcro imbiancato”. Dio sceglie le cose deboli per confondere i forti ; non sceglie il sano ma il malato; fa più festa per la pecorella perduta e ritrovata che non per le novantanove al sicuro. Potremmo concludere come Geremia: “Mi hai sedotto, Signore!” (Ger 20,7). Il viaggio sarà a affascinante ma faticoso. Saremo tentati di imboccare strade più comode. Non lo facciamo! L’incantesimo finirebbe!

Avvento = attesa di qualcosa, meglio, di Qualcuno! Attesa vigilante e operosa, come suggeriscono i tre verbi: “State attenti … Vegliate … Vigilate!”. Il forte richiamo alla vigilanza ci può apparire forse strano. Vigilare perché non sappiamo quando il Signore verrà! Ma noi sappiamo quando verrà: la notte del prossimo 24 dicembre, metteremo Gesù nei nostri presepi! Allora, perché vigilare? Dov’è la sorpresa? La verità è che non si tratta di una nascita cronologica, di una commemorazione storica, di un avvenimento passato. Il Signore viene non solo nel giorno stabilito dal calendario, ma ogni giorno. Vigilare significa allora riconoscere Gesù nelle forme quotidiane e meno appariscenti : in chi ci siede accanto, nel collega di lavoro, in chi pulisce i vetri della macchina al semaforo … Attraverso loro, Gesù ci chiede di essere accolto, e non è sicuro che noi lo riconosciamo. Anche di noi si potrebbe dire: “E’ venuto tra i suoi, ma i suoi non lo hanno accolto!” (Gv 1,11). Insomma, Gesù usa molti espedienti per scuotere le nostre coscienze indifferenti , e provocare una santa inquietudine. Quando siamo santamente inquieti, solo allora possiamo stare tranquilli! Vieni, Signore Gesù ! מרנא תא Maranâ thâ’

BUONA VITA!