LA FOTO S. MARIA C.V. Azz! Quasi 3mila euro per una pianta. E che è, un ulivo del Getsemani?

2 Dicembre 2018 - 11:37

SANTA MARIA CAPUA VETERE – Si scrive Mepa, si pronuncia pacco. Roba da Duchesca anni ’80. In piazza Eugenio Della Valle, c’è, o meglio c’era, una fontana che, se non abbiamo inteso male, verrà chiusa. Al suo posto campeggerà, riteniamo simbolicamente, un ulivo, si spera, cresciuto e rafforzato dalle cure dei giardinieri rispetto a quello che è oggi, un vero e proprio “racchio”.

Ti imbatti nella determina e leggi che il Comune, attingendo ai santi elenchi del Mepa, un tempo Consip, ha pagato 2684 euro. Mo’, noi non siamo agronomi e ci piacerebbe sapere se tutto questo zelo nell’utilizzare lo strumento del Mepa, il Comune di Santa Maria Capua Vetere, lo sta esprimendo anche per altri tipi di acquisto.

Fermandoci all’ulivo, è del tutto evidente che c’è qualcosa che ci sfugge. Non è improbabile che si tratti di uno di quegli ulivi presenti nel giardino, o meglio nell’orto, più caro ai cristiani: quello del Getsemani, ricco appunto di ulivi, come comunicò al mondo secolare il cantante Raf in una canzone di una trentina di anni fa.

Cose sammaritane.

 

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