LA NOTA. Gianpiero Zinzi a casa della Meloni. Il regista Polverino, il piano di Gimmi Cangiano per fare l’assessore regionale gratis
24 Settembre 2018 - 11:25
(di Gianluigi Guarino) – Gimmi Cangiano è uno di quei politici casertani (un altro è il sindaco di Santa Maria Capua Vetere Antonio Mirra, di cui abbiamo scritto in proposito ieri sera) rispetto al quale non riusciamo ad essere eccessivamente duri, rendendolo attore principale della nostra voluta contrapposizione tra la testimonianza di CasertaCe, luogo di idee e di pensiero liberali e l’anti testimonianza della politica politicante, quella che esaurisce se stessa in una costante, compulsiva ricerca di azioni, di micro tattiche che perseguono, come unico obiettivo, quello di perpetuare una rendita di posizione, una politica “per mestiere”, che è cosa ben diversa dal mestiere della politica.
Cangiano ci è simpatico. Forse per quell’atteggiamento sempre molto ossequioso, mite, gentile, di cui ci gratifica ogni volta che scambiamo qualche parola con lui. Che dobbiamo fare, siamo fatti di carne debole e la vanità è una delle pochissime debolezze in cui ci abbandoniamo, non avendo altri vizi, checché ne dica il prode Velardi
Per cui, scriviamo di Cangiano solo quando è strettamente necessario, provando ad essere gentili, così come lui è gentile con noi. Stavolta, diciamo così, se l’è andata un pò a cercare.
Ieri mattina, Gianpiero Zinzi ci ha tenuto a far sapere che la sua presenza ai lavori di Atreju, la convention nazionale di Fratelli d’Italia, era solamente legata alla volontà di ascoltare delle idee del neo moderatismo italiano, in considerazione del fatto che lui ormai si sente libero come una moglie e un marito divorziati, dopo essere stato epurato da Forza Italia per editto di Giggino la polpetta e del figlio Armando.
Insomma, Zinzi ha provato, ha tentato, ieri mattina di muoversi sapientemente, con il garbo e l’educazione che gli vanno riconosciuti, ma che non sempre sono, purtroppo, un dato premiale nell’ascesa di un politico in queste zone,. Ha provato, in poche parole, a depotenziare, minimizzare, indebolire il significato e anche la portata politica di quella sua presenza.
E invece Gimmi Cangiano, che di Fratelli d’Italia, ricordiamo, è il coordinatore regionale, ha fatto esattamente il contrario, vanificando l’understatement zinziano, postando su facebook una foto che lo ritrae, attorno ad un calcio balilla, insieme a Zinzi, entrambi a guardare una rilassata Nunzia De Girolamo intenta a maneggiar le due stecche di difesa, quelle del portiere e dei terzini (questo forse non è il momento dell’attacco, anche per una colorita pasionaria come lei) dell’antico e tradizionale gioco di sala ma anche di chioschi balneari e serate open estive.
Le fotografie sono accompagnate da un commento in cui Cangiano tiene a sottolineare la sua amicizia con Zinzi, particolare che potrebbe non avere un peso specifico se non fosse collegato ad una contemporanea presenza sua e di Zinzi junior, ad uno degli eventi centrali della vita di un partito, Fratelli d’Italia, che ancora oggi si lecca le ferite per un risultato delle elezioni politiche, andato ben al di sotto delle aspettative.
Per cui, non ce ne voglia Zinzi, ma qui il fatto riveste eccome un significato politico rilevante. Va premesso che prima di partire per l’isola Tiberina, Cangiano è stato avvistato, come usualmente gli capita, a passeggio lungo Corso Trieste, con Angelo Polverino, un suo grande amico che però, come ha dimostrato alle ultime elezioni comunali di Caserta, non è che abbia troppa voglia di abbandonare totalmente l’arena della politica, nella quale, in attesa di tempi migliori, di eventuali assoluzioni nei gravi processi in cui è imputato, vuol ritagliarsi un ruolo di regista.
E se Polverino fa il regista, Zinzi deve stare attento. Perchè, conoscendo il modello che guida la mentalità dell’ex consigliere regionale e del suo allievo di Villa di Briano, non si fa fatica a pensare che il regista abbia dettato questo assist: caro Gimmi, porta Zinzi in Fratelli d’Italia. Lui si candida perchè ha i voti. Tu eviti perchè i 5 mila che hai preso la volta scorsa, ti sono costati soldi e fatica, e ti metti a disposizione, strappando questo patto, magari davanti a Francesco Lollobrigida, capogruppo di Fratelli d’Italia, cognato, se non ricordiamo male, di Giorgia Meloni e affine, per mentalità, a Gimmi Cangiano, di cui è amico personale.
Insomma, Gianpiero candidato alla Regione senza problemi di sbarramento e dunque con alte possibilità di essere eletto. Col centrodestra vincitore, anche grazie ai voti della Lega, Zinzi coopta Cangiano in giunta regionale. Un ruolo che il politico di Villa di Briano ritiene gli calzi a pennello, come già dimostrò ai tempi in cui ricoprì la carica di assessore provinciale, cooptato, quella volta, col pieno appoggio di Polverino e con l’entusiastica partecipazione dei Gennaro Coronella, da Alleanza Nazionale.
Al perfezionamento dello schema, al completamento del mosaico, mancherebbe una sola tessera: chi si sacrifica alle elezioni europee per le quali Fratelli d’Italia ha stretto un accordo, a dir poco surreale, con il sedicente movimento neo centrista di Raffaele Fitto, il quale farà il capolista al sud, udite udite, del partito della Meloni?
Di solito, quando c’è da pigliar mazzate, quando c’è da sacrificarsi, soccorre sempre la mite figura di Enzo Pagano, il frignanese funzionario dell’Agenzia delle Entrate, che Cangiano ha utilizzato con grande facilità negli ultimi anni.
Sarà disponibile, Pagano, a prestarsi come gregario in un’operazione, a conclusione della quale lui non riceverà nulla a riconoscenza del fatto di essersi immolato ancora una volta?
Dalla risposta a questa domanda e dalla posizione che l’imprenditore Antonio Crispino, che ieri è intervenuto durante i lavori di Atreju, criticando tutt’altro che larvatamente certe modalità partitistiche con cui viene gestita sui territori Fratelli d’Italia (CLICCA QUI PER L’ARTICOLO E GUARDARE IL VIDEO), la riuscita di questo disegno.