I NOMI. Le estorsioni di camorra al polo commerciale: due condanne tombali

5 Ottobre 2024 - 09:50

CARINARO – La corte di Cassazione ha confermato le condanne per l’estorsione al Polo Calzaturiero di Carinaro, figlie della sentenza emessa dalla corte di Appello di Napoli, scaturita dalla decisione pronunciata dal gup Perrella del tribunale di Napoli al termine del giudizio con abbreviato.

A presentare ricorso in ultima istanza contro la decisione della corte di Appello sono stati Biagio Diana e Augusto De Luca. Ma la richiesta di modifica delle condanne è stata rigettata dalla Cassazione.

Il processo è partito in seguito alle dichiarazioni di Michele Zagaria (condannato insieme a Salvatore Verde per gli stessi fatti) che, nel corso di alcune propalazioni rese ad un ispettore della polizia penitenziaria del carcere di Opera, aveva accusato Iovine di “non essere coerente” e di essere anch’egli mandante della maxi estorsione al Polo Calzaturiero di Carinaro. Il processo è partito in seguito alle dichiarazioni di Michele Zagaria. Di qui la nuova accusa della Dda ed il processo.

In primo grado il giudice avevai nflitto 7 anni e 6 mesi all’ex boss, oggi collaboratore di giustizia, Antonio Iovine; 5 anni e 4 mesi a Bruno Lanza, anch’egli collaboratore di giustizia, di Villa di Briano; 8 anni e 4 mesi per Augusto De Luca, 57 anni di San Cipriano d’Aversa; 8 anni e 4 mesi per Biagio Diana, 55 anni di Casal di Principe.