LE FOTO. S. MARIA C.V. Cantieri aperti, manca l’acqua in quasi tutta la città e la Soprintendenza latita

28 Agosto 2025 - 20:04

A due settimane dall’apertura delle scuole potrebbe essere pesante disagio. Si tratta di lavori alla rete idrica e fognaria iniziati nei pressi della scuola Perla che ospita 1200 alunni

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SANTA MARIA CAPUA VETERE – Questa mattina, giovedì 28 agosto, la città di Santa Maria Capua Vetere si è trovata ad affrontare una carenza nell’erogazione dell’acqua causata dai lavori di rifacimento della rete idrica e fognaria avviati in via Grandi. Un intervento disposto dall’amministrazione comunale che ha lasciato a secco interi quartieri – con la sola eccezione del rione Sant’Andrea – senza che ai cittadini fossero fornite tempistiche precise sulla ripresa del servizio né soluzioni alternative per ridurre i disagi. Nell’avviso si parla, infatti, di una non meglio specificata interruzione dell’erogazione idrica fino a conclusione dell’intervento ma non si capisce bene in che tempi questo intervento sarà completato

Per questi lavori si parla genericamente di “conclusione in tempi brevi”, addirittura prima dell’inizio del nuovo anno scolastico. Una formula vaga, che sa tanto di slogan politico più che di reale programmazione. Eppure in quella zona si trova la scuola media Perla, istituto scolastico che conta oltre 1.200 alunni: chi governa la città è davvero consapevole delle conseguenze di un cantiere aperto e invasivo in concomitanza con la ripresa delle lezioni?

Ma il nodo più spinoso riguarda la Soprintendenza. L’area rientra sotto vincolo archeologico: lo sanno bene i cittadini, che qualche anno fa videro fermare per mesi la realizzazione di una semplice piazzetta-parcheggio durante l’amministrazione Di Muro, quando gli scavi non superavano il metro di profondità. Oggi, con cantieri che arrivano a cinque metri sotto terra, non si hanno tracce della citata Soprintendenza. Come mai questa, tanto solerte in passato, resta oggi in silenzio? Possibile che nessuno abbia chiesto un parere vincolante?

Il rischio, ancora una volta, è che i cittadini paghino le conseguenze di opere mal programmate e poco trasparenti, mentre gli uffici comunali si limitano a rassicurazioni generiche e a promesse di rapidità. La città è senz’acqua, gli scavi avanzano in un’area sensibile, e intanto le istituzioni preposte alla tutela restano, lo ripetiamo perchè il fatto è molto importante, inspiegabilmente a guardare.

Un’opera annunciata da decenni e mai realizzata: perché scegliere di avviarla proprio a quindici giorni dall’inizio delle scuole, quando il disagio per famiglie e studenti è destinato a moltiplicarsi? Le continue modifiche e gli aggiustamenti in corso d’opera non appaiono come segno di efficienza, ma come l’ennesima dimostrazione di incapacità amministrativa e di cattiva programmazione. L’avviso comparso solo ieri sulla pagina istituzionale del Comune è la conferma di una gestione superficiale e improvvisata, mentre già si sapeva che l’intervento avrebbe comportato la sospensione dell’acqua per un’intera giornata. Perché non lavorare di notte, limitando i disagi? Perché non informare i cittadini per tempo? Domande semplici, che meritano risposte chiare.