Lo diciamo da anni: alla PROVINCIA DI CASERTA ha comandato e comanda il CLAN DEI CASALESI. Il caso di Luigi Alfiero, nipote del boss “Capritto” che ha vinto 250 mila euro di appalti nel 2023
4 Luglio 2025 - 19:15

Si tratta di rivelazioni del collaboratore di giustizia, ritenuto molto credibile dalla DDA, ovvero Francesco Barbato. Lo zio rappresentò il clan dei Casalesi a Mondragone negli anni 80′ e 90′. Le gare aggiudicate alla società intestata al cognato. Per la DDA è un uomo connesso a Dante Apicella, il ministro degli appalti del clan
CASERTA – Come scritto in un articolo pubblicato circa 24 ore fa (CLICCA E LEGGI), l’informativa della DIA (Direzione Investigativa Antimafia) relativa agli obiettivi imprenditoriali di un uomo di importanza centrale nelle dinamiche degli appalti per il clan dei Casalesi, Nicola Schiavone O’Russ, è stata un’occasione sprecata dalla DDA di Napoli di capire qualcosa in più, di disvelare il sistema dei supporti alla criminalità da parte della politica casertana e degli imprenditori ritenuti facenti parte del cartello del clan.
Ad esempio, ieri avevamo approfondito le dinamiche dietro alle imprese di soggetti a rischio interdittiva antimafia per rapporti con la camorra o per parentele pericolose in questo ambito, che utilizzano prestanomi a cui vengono intestate le ditte, poi aggiudicatarie di appalti pubblici, come nel caso dell’amministrazione provinciale di Caserta, da pochi giorni guidata da Anacleto Colombiano, sindaco di San Marcellino fortemente voluto sulla poltrona di presidente da Giovanni Zannini, consigliere regionale di Mondragone. Un ente che ha dimostrato di essere permeabile agli interessi di ditte di camorra e di non avere le giuste difese immunitarie, come raccontato in diversi articoli da CasertaCe.
I COLLABORATOTI DEL MINISTRO DEL CLAN
Ora, veniamo alle parole del collaboratore di giustizia Francesco Barbato, sempre presenti nell’informativa DIA di cui via abbiamo descritto l’importanza, a nostro avviso dimenticata dalla magistratura inquirente. Il pentito ha spiegato che c’erano due imprenditori che “collaboravano attivamente” Dante
Tra i “collaboratori attivi” Barbato fa il nome di Luigi Alfiero detto O’Capritto, soprannome di famiglia. Si tratta dello stesso alias con il quale è conosciuto lo zio Vincenzo Alfiero, figura di rilievo del clan Bidognetti, considerato il luogotenente del clan dei Casalesi tra gli anni ’80 e ’90 a Mondragone e morto all’età di 84 anni nel 2017.
Si tratta del fratello di Aldo, padre di Luigi. Il cugino, invece, Massimo Alfieri, è ritenuto un luogotenente dei Bidognetti, per questo motivo finito in carcere (ma non sappiamo se ora libero). Gli inquirenti della DIA, anche per dare forza alle dichiarazioni di Barbato, mettono nero su bianco la circostanza che Luigi Alfiero è stato più volte visto in compagnia di Dante Apicella.
VITA ED OPERE DI LUIGI ALFIERO E GLI APPALTI ALLA PROVINCIA
In seguito, un piccolo passaggio dell’informativa viene dedicato proprio alla vita imprenditoriale di Luigi Alfiero. Il 49enne ha operato dal 1996 al 2002 con una ditta individuale, sottoscrivendo appalti con vari Comuni tra cui Santa Maria Capua Vetere, Mondragone, Cancello ed Arnone e San Felice a Cancello, per un valore complessivo di diverse centinaia di migliaia di euro. Nel 2018 ha fondato la Edil Immobiliare S.r.l.s., di cui è amministratore e socio unico. Parallelamente, è direttore tecnico della Wanda Costruzioni S.r.l., società amministrata dal fratello Vincenzo Alfiero e partecipata anche dal fratello Antonio Alfiero, con sede a San Cipriano d’Aversa. Nel medesimo contesto si inserisce anche la Appalti Generali 2011 S.r.l., che nel 2018 ha ottenuto un appalto per interventi di manutenzione ambientale dal Comune di Casal di Principe. A rappresentarla è Franco Mandesi, cognato di Luigi Alfiero.
Ed è proprio a quest’ultima ditta che nel 2023 la Provincia di Caserta ha affidato due appalti per lavori di manutenzione stradale e adeguamento antincendio in una scuola superiore, strutture di pertinenza dell’ente, per un importo complessivo di oltre 250.000 euro.
Il primo intervento, approvato con determina del gennaio 2023, riguarda la manutenzione ordinaria della viabilità provinciale (ex ANAS) per un importo di 248.703,15 euro, a seguito di una gara d’appalto gestita dal settore Viabilità, il cui assessore era il sindaco (al tempo) di Casapesenna, poi divenuto vicepresidente facente funzioni di presidente, Marcello De Rosa. Il secondo appalto, liquidato con determina 2467 del 14 novembre 2023, riguardava l’adeguamento antincendio presso l’ITC “Carli” di Casal di Principe, per un importo di 5.551 euro.
L’affidamento da 248 mila euro è firmato da Gerardo Palmieri, al tempo dirigente Viabilità, uno che ha messo il suo nome in tutte le procedure più pericolose degli ultimi anni e, forse, non a caso è indagato per gli appalti truccati alla Provincia di Caserta, inchiesta che ha portato anche alle dimissioni di Giorgio Magliocca, indagato come Palmieri e ritenuto colui che spingeva per affidare lavori a imprenditori vicini. Stessa cosa, copia-e-incolla di concetto, per il funzionario firmatario del secondo affidamento, ovvero Paolo Madonna
UN QUADRO INQUIETANTE
E allora, per l’ennesima volta, dal caso di Raffaele Pezzella e della sua galassia di ditte, dalle imprese gestito dal figlio di Dante Apicella, Pietro a’ roccia, e dallo stesso Dante, ci ritroviamo a scrivere di presunte connessioni tra società che ricevono migliaia di euro in appalti pubblici dai comuni casertani e soprattutto dall’amministrazione provinciale di Caserta, molto nel periodo del presidente dimissionario Giorgio Magliocca, indagato per turbata libertà degli incanti, e imprenditori e soggetti attivamente operanti nel clan dei Casalesi, come il caso di Apicella, oppure ritenuti di riferimento della camorra, come nel caso di Pezzella.
Tanti casi, troppi esempi che ci fanno pensare che i clan del triangolo Casal di Principe-San Cipriano-Casapesenna hanno ormai un potere enorme, figlio di un ingresso militare all’interno degli appalti, degli Uffici tecnici della nostra provincia, dai comuni più piccoli ai grandi enti di Terra di Lavoro.