L’omicidio dei fratelli Marrandino. Dopo il delitto il killer ha fatto tappa nell’azienda agricola del cognato

22 Giugno 2024 - 09:32

Gli investigatori stanno indagando al fine di stabilire chi ha accompagnato il killer da Cancello ed Arnone, dove ha abbandonato la sua auto, a Borgo Appio, frazione di Grazzanise, dove ha sede l’azienda agricola del cognato di Mangiacapre

CESA – Vogliono vederci chiaro i carabinieri e la Procura sulla morte dei due fratelli Marco e Claudio Marrandino avvenuta per mano di Antonio Mangicapre, operaio 53enne, lo scorso sabato

L’operaio dopo aver freddato, a colpi di pistola i due fratelli, sulla Nola Villa Literno, all’altezza dello svincolo per Succivo, si è dato alla fuga. Sulle sue tracce, però, fin da subito perchè hanno avuto modo di assistere all’omicidio dei germani Marrandino e a loro volta sono stati anche minacciati da Mangicapre, si sono messi i carabinieri.

Mangiacapre seminata la pattuglia ha abbandonato la sua auto nelle campagne di Cancello Arnone per poi raggiungere l’azienda agricola del cognato a Borgo Appio, a Grazzanise. Come ha fatto’? Qualcuno lo ha accompagnato?

Al cognato il killer avrebbe riferito di essere stato vittima di una rapina all’altezza dell’uscita della SS7 bis per Frignano. Successivamente il parente si sarebbe offerto di accompagnarlo alla stazione dei carabinieri per denunciare l’accaduto ma è stato durante il tragitto che Mangicapre ha avvertito, o inscenato, un malore probabilmente per non essere portato proprio in caserma

A quel punto il cognato si è diretto verso il pronto soccorso della Clinica Pineta Grande di Castel Volturno.

Nel frattempo i carabinieri, che con il killer si erano trovati i faccia e avevano ben visto anche la sua automobile, si sono recati presso la sua abitazione dove hanno appreso dai familiari che era stato colto da un malore improvviso e che un congiunto lo stava trasportando in clinica dove poi i militari lo hanno raggiunto è tratto in arresto.

Al momento G.G., cognato dell’operaio, non risulta indagato ed è possibile che realmente non fosse a conoscenza di quanto compiuto poco prima dal congiunto 53enne.

Diversi, sono però, i punti di questa tragica vicenda ancora da chiarire. Chi, ripetiamo, da Cancello Arnone, dove ha abbandonato la sua auto, ha accompagnato Mangiacapre dal cognato a borgo Appio? E perchè l’uomo viaggiava in auto con una semiautomatica? Basta affermare che era un appassionato di armi e che molto spesso si recava al poligono?

Tra l’altro tempi addietro la licenza per detenere legalmente armi presso la sua abitazione gli era stata recata a seguito dei litigi con i vicini invece lo stesso continuava a detenere armi in casa tra le quali anche un fucile con matricola abrasa.

Convince sempre meno la tesi sostenuta dal killer ossia quella di una lite per la viabilità

Continuano, dunque, a tutto campo, le indagini dei carabinieri del gruppo di Aversa coordinati dal pubblico ministero Antonio Vergara della procura di Napoli Nord. Sotto la lente dei militari ci sono anche gli dispositivi informatici e i telefoni di altri familiari dell’operaio