L’OMICIDIO DI MONDRAGONE. Eeeh! Ci mancava solo la FATTURA DA 743 MILA EURO erogata da Mobili Franchino alla vittima. Se fosse vero, siamo davanti a due pazzoidi estemporanei

3 Maggio 2025 - 13:45

MONDRAGONE – Giancarlo Pagliaro, noto imprenditore del settore arredamento e attualmente indagato per l’omicidio di Luigi Magrino, avvenuto lunedì mattina alla stazione di servizio Eni di Mondragone, lungo la statale Domiziana, ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere e con il suo avvocato, Alfonso Quarto, ha posticipato l’interrogatorio con la gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Rosaria Dello Stritto, visto lo choc che ancora lo pervade, dopo aver compiuto l’omicidio.

Un silenzio che, come scritto anche nei giorni passati (CLICCA E LEGGI IL FOCUS), attiva un processo di ricostruzioni e teorie che, inevitabilmente, getta fumo attorno alla vicenda, già complicata di per sé.

L’ultimo elemento nuovo proverebbe dal rinvenimento dell’auto di Magrino da parte dei carabinieri di una busta trasparente con dentro una fattura intestata alla Franchino Mario & Co., società riconducibile a Pagliaro. Il documento, a favore a Magrino, riporta una cifra sorprendente: 743mila euro.

Una fattura di queste dimensioni l’avevamo vista solo nel 2012, quando scatenammo l’indagine sulle mazzette all’ASL Caserta, nel momento in cui la società del faccendiere, ora ergastolano, marcianisano, Angelo Grillo, emesse una fattura stra-record da 600 mila euro, inviata non a un privato, bensì all’ASL di Caserta.

Quel documento contabile, di cui segnalammo la presenza, fu considerato abnorme dall’allora pm della DDA di Napoli, Luigi Landolfi, che così fece partire un’indagine importantissima che portò all’arresto dello stesso Grillo, dell’allora consigliere regionale, Angelo Polverino, e dell’ex sindaco di Caserta, Giuseppe Gasparin.

Per cui, tutto è possibile, per carità, ma se c’è in giro una fattura da 743 mila euro sull’asse Pagliaro-Magrino, ciò confermerebbe l’estrema estemporaneità di questi personaggi che vivevano, quando si sono prima messi insieme a ragionare di affari e poi si sono scontrati fino all’epilogo tragico, in una sorta di bolla extraterrestre. Perché una fattura da 743 mila euro la possano erogare aziende da centinaia di milioni di euro, una multinazionale e non certo un negozio di mobili, inviata per giunta a favore di una persona fisica.

Diverso, ma sempre al limite del normale, il fatto che una fattura possa essere stata inviata dal negozio di Pagliaro ad un’altra società. Ma resterebbe una cifra molto alto per una sola nota di credito. Però, darebbe anche una pista da seguire per capire chi, oltre Magrino, sia stato attorno all’affare con Pagliaro.