L’OMICIDIO DI MONDRAGONE. In attesa dell’interrogatorio di domani, va in onda il “cazzatificio”: ecco perché la storia del carabiniere fuori servizio che interviene senza mai perdere di vista Pagliaro e la presunta scomparsa della pistola sono fatti che non stanno insieme

29 Aprile 2025 - 16:39

Come si suo dire, fa parte del gioco. Sicuramente qualcosa Pagliaro lo ha raccontato ai carabinieri che lo hanno portato in caserma dopo che l’omicida è stato o sarebbe stato fermato da un militare fuori servizio che si trovava nel bar attiguo all’area del distributore di carburanti

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MONDRAGONE (g.g) L’interrogatorio di garanzia di Giancarlo Pagliaro, imprenditore commerciale di Mondragone, titolare del rinomato negozio Arredi Franchino, si terrà domani verso le 11:00 al cospetto del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere Rosaria Dello Stritto. Pagliaro sarà assistito dall’avvocato Alfonso Quarto che probabilmente lo vedrà un paio di ore prima in una delle sale colloqui dove si trova recluso.

Ciò che sta emergendo nelle ultime ore deve essere evidentemente, riferito a delle dichiarazioni che Pagliaro ha fatto a caldo ai carabinieri.

Emerge, infatti, che Pagliaro ha raccontato ai carabinieri che Luigi Magrino sarebbe arrivato armato nell’area di servizio del distributore Eni, ex Agip. Una condizione minacciosa, finalizzata, secondo Pagliaro, ad estorcergli danaro. Nel corso dell’accesa discussione, Magrino, sempre secondo la versione fornita da Pagliaro, avrebbe anche minacciato i figli di quest’ultimo. A quel punto l’imprenditore, avendo temuto per la propria incolumità, avrebbe reagito aprendo il fuoco e colpendo Magrino al collo.

Ci sarebbe, però, anche un testimone oculare, un carabiniere fuori servizio presente in un bar vicino che ha riferito di aver visto Pagliaro infierire sulla vittima già a terra colpendola ripetutamente al capo con il calcio dell’arma.

Circostanza, quest’ultima che sarà, aggiungiamo noi, facilmente verificabile da un esame autoptico a cui la salma di Magrino dovrà essere sottoposta.

E sarebbe stato proprio l’intervento del carabiniere fuori servizio a bloccare Pagliaro che appariva in stato di grave alterazione. Successivamente sono arrivati i colleghi del reparto territoriale di Mondragone

Ieri abbiamo parlato dell’utilizzo, da parte di Pagliaro, di una pistola di Magrino. Oggi la situazione sembra più incerta. Certo è che una seconda arma non è stata trovata sul posto. Ora, ci chiediamo: se il carabiniere fuori servizio è intervenuto a vista immediatamente come ha fatto Pagliaro a liberarsi dell’arma che al momento sembra essere scomparsa?

Sul luogo del delitto c’era un caricatore. Ma anche questo è un dettaglio complicato da mettere in ordinata relazione agli eventi. Insomma al momento sono solo congetture bisognerà attendere la mattinata di domani