MARCIANISE. Che movimento, gli scamazzatori invisibili! I muratori salgono e scendono dalla casa di Velardi. Ma lo Stato ha già perso

24 Maggio 2022 - 19:44

MARCIANISE – (g.g.) L’abitazione del sindaco Antonello Velardi somiglia in questi giorni ad un alveare di api operaie. Si nota un grande via vai di persone, alcune delle quali in servizio presso l’impresa edile di Pietro Vastello, impresa di fiducia del primo cittadino, con ruolo ufficializzato dell’ormai arcinota dichiarazione di ottemperanza con la quale, sempre Velardi, ha dichiarato in sede il 13 dicembre scorso di aver realizzato tutti i lavori, dunque a partire dagli abbattimenti, a riscontro dell’ordinanza, firmata un mese prima, precisamente il 12 novembre, dall’allora dirigente dell’area tecnica  Anacleto Fuschetti. Lavori che, prodigiosamente, sarebbero stati realizzati al netto dello “scamazzo”.

Avete mai visto un abbattimento di pareti che non produce scarti di lavorazione edile? Non l’avete mai vista. Ma questo si chiama Antonello Velardi mica, pizza e fichi. Ci sta che l’operazione sia stata realizzata attraverso metodi extra sensoriali, tipo quelli che racconta l’ormai largamente fuso Raffie Ronnie, imitato magistralmente da Maurizio Crozza.

Questo via vai, molto denso soprattutto nella giorata di ieri, potrebbe far presagire una evoluzione degli eventi della direzione della sincerità. In poche parole, Velardi starebbe realizzando effettivamente quelle opere di abbattimento, strumento obbligato per ricostituire le distanze tra il pavimento e il soffitto di quello che doveva essere un sotto tetto adibito a deposito, così come prevedeva il permesso a costruire ottenuto a suo tempo, e che invece lui ha trasformato in una confortevole zona residenziale della sua casa.

Se fa questo, per noi è già perdonato. Ma per perdonarlo dobbiamo inventarci una sorta di amnistia, perché se in questi giorni sta toccando e abbattendo anche  un solo centimetro quadrato di quelle pareti, vuol dire, dura lex, sed lex, che lui la legge la ha violata nel momento esatto in cui ha protocollato la dichiarazione del 13 dicembre, che, a dire il vero, per lo scamazzo invisibile, non andava depositata al protocollo dell’ufficio tecnico ma a quello dell’ufficio brevetti.

Oddio, se è vero che Velardi sta affrontando diverse vicende giudiziarie tra cui quella più grave dei presunti falsi permessi, è anche vero che la Procura di Santa Maria Capua Vetere che in un certo periodo è stata di manica larga, come dimostrano certi indignati rigetti, messi nero su bianco dai gip, di talune richieste di archiviazione è anche vero che magari qualcosa sia cambiato, dalle parti di Piazza della Resistenza in quel di Santa Maria Capua Vetere, dove magari poterebbe essere tornata di moda la Costituzione della Repubblica e il principio dell’obbligatorietà dell’azione penale.

Comunque, dipendesse da noi, amnistia, purché, con un atto di resipiscenza, meglio tardi che mai, Velardi ordini al buon Vastello di realizzare tutti gli abbattimenti previsti.

D’altronde, tutto quello che di cattivo c’era da fare nella direzione dell’accertamento della verità sul contenuto della dichiarazione di ottemperanza non è stato fatto e, purtroppo non certo casualmente. Il 14 o 15 dicembre, l’ufficiali dei vigili urbani e di polizia giudiziaria, Filippo Lasco, aveva formalmente allertato l’architetto angelo piccolo dell’ufficio tecnico per la realizzazione del sopralluogo. L’abbiamo detto e lo ribadiamo: è stato di fatto impedito a un ufficiale di polizia giudiziaria di svolgere un’attività di iniziativa tipica di questa funzione. Quando diciamo che gli è stato impedito di fatto è perché non abbiamo messo a fuoco, fino ad oggi, quello che a Filippo Lasco fu detto nella misteriosa e a dir poco inopportuna riunione, avvenuta nei locali del commissariato di polizia di Marcianise e a cui parteciparono il neo dirigente Valerio Consoli, e la comandante dei vigili urbani Guglielmina Foglia. non lo sappiamo precisamente cosa fu detto a Lascio, mentre sappiamo che il giorno dopo l’iniziativa e la procedura del sopralluogo erano definitamente sfumati  e con essi la possibilità irripetibile di stabilire se il sindaco di Marcianise Antonello Velardi avesse firmato dichiarazioni veritiere nell’atto depositato al Comune.

CasertaCe resta sulla breccia e qualche risultato lo ottiene; lo Stato Italiano, invece, ha “accocchiato” un’altra pessima figura. Ma per dirla alla Gaber, noi ci sentiamo… casertani, ma per fortuna, purtroppo, lo siamo.