MARCIANISE. Oggi il concorso in cui diamo favorito l’architetto Dallio. Ecco perché il suo esito potrà essere tranquillamente impugnato davanti al Tar

4 Febbraio 2019 - 10:50

MARCIANISE (gianluigi guarino) – Sempre a proposito di legalità e di testimoni della stessa, vi comunichiamo che domani mattina, lunedì 4 febbraio, si svolgeranno gli orali per l’ennesima assunzione, voluta da questo sindaco che ha gonfiato a dismisura e in una misura senza precedenti il capitolo del costo per il personale, in modo da poter direttamente controllare l’ufficio tecnico dopo la rottura dei rapporti con l’attuale dirigente Gennaro Spasiano il quale, com’è noto, ha chiesto di potersi trasferire altrove.

Su questo concorso ci siamo già pronunciati, perché, nella nostra storica struttura di scommesse sportive e non, abbiamo pronosticato la vittoria a mani basse dell’architetto Alberto Dallio, grande amico di Raffaele Salzillo, appartenente ad una famiglia di sfegatati sostenitori (e vorrei vedere pure!) del sindaco Velardi. Il dettaglio su questa previsione lo potrete approfondire CLICCANDO QUI.

Ma oggi vogliamo soffermare l’attenzione, onorando l’incipit di questo articolo, sulla composizione della commissione giudicatrice.

Come sempre, nel rispetto della funzione ricoperta da Antonello Velardi, cerchiamo di lavorare solamente sulle carte.

Il 18 dicembre scorso (in calce all’articolo troverete la delibera), improvvisamente, la giunta comunale di Marcianise, approva una modifica del regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi. In questa modifica risalta, almeno ai nostri occhi, il passaggio, all’interno dell’articolo

41, riguardante la composizione delle commissioni incaricate di individuare il “contraente scegliendolo tra i candidati alla selezione. La commissione è composta da almeno due membri esperti in materia o degli ambiti di gestione rimessi alla posizione da ricoprire, e presieduta dal dirigente del settore interessato ovvero, in caso di assenza o impedimento, dal segretario generale”.

Per cui la commissione che sta conducendo il concorso per l’assunzione di questo nuovo componente di area dirigente dell’ufficio tecnico, dovrebbe essere presieduta dal vertice amministrativo di questa area, cioè dall’ingegnere Gennaro Spasiano.

Non ci risulta che Spasiano sia stato assente per un tempo tale e soprattutto assente nei giorni in cui la commissione doveva insediarsi, da rendere necessaria l’applicazione dell’alternativa, comparsa come modifica al precedente regolamento e che inserisce, ripetiamo all’articolo 41, la figura del segretario generale quale sostituto di presidente di commissione in caso di assenza o di impedimento del dirigente di ruolo dell’area a cui il concorso si riferisce.

Non ci risulta l’assenza e non ci risulta neppure l’impedimento. Nonostante ciò, la commissione che dovrà realizzare l’assunzione, è guidata proprio dal segretario generale, Onofrio Tartaglione, un super fedelissimo che più fedelissimo non si può, del sindaco Antonello Velardi. E questo è un aspetto che attiene direttamente al tema della legalità predicato ad ogni piè sospinto dal primo cittadino in ogni sua esternazione.

Ma c’è un secondo aspetto della questione, forse ancor più grave del primo e che attiene, invece, alle premesse di questo processo amministrativo che ha portato alla redazione di un nuovo regolamento degli uffici e dei servizi, in base al quale Velardi ha sostituito, a nostro avviso illegalmente, Gennaro Spasiano a capo della commissione giudicatrice del concorso per l’assunzione del nuovo tecnico.

Quella che è la “bibbia” delle pubbliche amministrazioni elettive, cioè il testo unico sugli enti locali, il 267 del 18 agosto 2000, nel suo articolo 48 che definisce e delimita i poteri delle giunte comunali, recita, testualmente, nel suo terzo comma: “è altresì di competenza della Giunta l’adozione dei regolamenti sull'”ordinamento degli uffici e dei servizi”. E fin qui quel simpatico furbino di Onofrio Tartaglione si è mosso di conseguenza, dato che, ripetiamo pubblichiamo in calce insieme all’articolo 41 del regolamento degli uffici, nel primo periodo della determina del 18 dicembre da lui firmata, definisce la questione della “verifica poteri”, affermando la competenza della giunta in materia di adozione dei regolamenti degli uffici e dei servizi.

Ma il simpatico furbino, si ferma qui. Mentre l’articolo 48, comma 3 non si ferma allo stesso punto, visto che continua e si chiude con questa ulteriore affermazione: ” (…) nel rispetto dei criteri generali stabiliti dal consiglio”.

Ora, il consiglio comunale di Marcianise non ha mai stabilito attraverso una delibera i criteri generali che devono informare il contenuto dell’ordinamento degli uffici e dei servizi. Ammesso e non concesso che l’abbia fatto in passato, relativamente a vecchia formulazione del più volte citato regolamento, non conta un tubo . L’articolo 48 definisce, infatti, il procedimento di adozione dei regolamenti applicando la procedura amministrativa (podestà della Giunta vincolata dai criteri generali, approvati dal consiglio comunale) per ogni versione del regolamento. E siccome quella del 18 dicembre è una versione nuova, modificata, non può essere adottata senza la preventiva approvazione dei criteri generali da parte del consiglio comunale. Per cui, quella modifica è illegale al pari della defenestrazione di Spasiano dalla presidenza della commissione giudicatrice. A nostro avviso, dunque, ogni esito dei concorsi, gestiti da una commissione frutto di quel passaggio modificativo del regolamento degli uffici e dei servizi del Comune di Marcianise ( “ovvero in caso di assenza o impedimento” ) è impugnabile davanti agli organismi della giustizia amministrativa e cioè davanti al Tar ed, eventualmente, davanti al Consiglio di Stato. Amen. E lo potrà fare qualsiasi concorrente non vincitore del concorso.

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