MARCIANISE. Leroy Merlin, zero assunzioni di maestranze locali e una maxi violazione della legge. Ma lì Velardi non issa l’ombrellone della legalità

7 Agosto 2018 - 18:02

MARCIANISE – L’ombrellone di Velardi, che, stando a come lui lo presenta, è quello della legalità, dovrebbe diventare itinerante.

Perchè non è che possa fossilizzarsi sulla questione Lea, rispetto alla quale il sindaco continua pirandellianamente a recitare diversi ruoli in contemporanea e a indossare diverse maschere.

Eppure ci sono situazione di illegalità impunita che meriterebbero un’azione testimoniale forte.

Prendete questa vicenda del mega immobile in costruzione col marchio Barletta-Interporto nella zona dei centri commerciali e destinato, per effetto dell’ennesima operazione immobiliare di tipo speculativo, a ospitare la sede delocalizzata (chiuderà quella di Casoria prospiciente all’Ikea) di Leroy Merlin.

Il problema è stato sollevato dal consigliere comunale di opposizione Dario Abbate. Però noi, per evitare di essere comodamente accusati di avere pregiudizi nei confronti del sindaco e dell’amministrazione, abbiamo voluto immortalare in un breve filmato quella che è la distanza tra la costruzione e la sede stradale.

Ben inferiore ai 10 metri previsti dalla legge.

Ma si sa che sin dai tempi di Progress, quando agì da commissario ad acta della Provincia, l’ingegnere Gennaro Spasiano, oggi non casualmente dirigente dell’Ufficio Tecnico del Comune di Marcianise, ha una sua visione molto creativa e anche piuttosto estensiva nell’applicazione delle norme.

Ecco, questo è un posto dove il sindaco Velardi potrebbe installare il suo ombrellone della legalità, magari alimentando, sempre pirandellianamente, la pigrizia del suo alter ego, che siede sul massimo scranno del Comune, a fornire almeno una risposta purchè sia a chi gli chiede conto di questo evidente abuso.

Un abuso esattamente speculare a quello di cui ci occupammo alcuni mesi fa, riguardanti altri capannoni dell’Interporto, destinati alla vendita speculativa: quelli delle due conosciutissime aziende Logista, leader nella distribuzione delle sigarette in tutti i tabacchi della Regione e non solo, e Movimoda, altra multinazionale che qui da noi ha portato, al pari di Logista, solo cooperative di subappalto napoletane e nemmeno un posto di lavoro.

In quel caso, i capannoni, a cavallo del confine tra i Comuni di Maddaloni e Marcianise, risultano dotati di concessione per quel che riguarda Maddaloni, mentre dopo il pressing nostro, il Comune di Marcianise fu costretto a emettere un’ordinanza di abbattimento di cui non si è saputo più nulla e che ad oggi non ha fruttato al Comune nemmeno un euro dei tanti che invece queste aziende devono versare per una costruzione abusiva.

 

 

E anche qui l’ombrellone della legalità non starebbe male. Ma si sa, esistono aziende come la Lea, sicuramente in pesante difetto, con maestranze però quasi tutte marcianisane, che diventano il bersaglio del buffo legalitarismo di Velardi, e altre aziende che le norme e la legge se le organizzano da sole e che dal sindaco non vengono assolutamente sfiorate, quando ci sarebbero tutte le condizioni per farlo.