MARCIANISE. Ok, non è opportuno che l’ufficiale di Pg Lasco faccia il sopralluogo da Velardi. Ma qualcuno a 4 giorni di distanza dalla scadenza di ogni termine lo deve fare senza palleggiare tra altre autorità e questori che non ci azzeccano nulla

16 Febbraio 2022 - 21:41

MARCIANISE – (Gianluigi Guarino)  Sul serio, vi preghiamo di crederci e vi preghiamo di credere a chi rappresenta, anche davanti alla legge,  i contenuti e l’etica di CasertaCe: noi veramente auspichiamo che questa storia vergognosa dei misteri che circondano la vicenda dell’abbattimento delle opere abusivamente edificate da Antonello Velardi nella sua casa, trovi la sua soluzione in un  perimetro diverso e più sereno di quello relativo all’esercizio dell’azione penale.

La Costituzione afferma che ogni cittadino è, aggiungiamo noi dovrebbe essere, uguale davanti alla legge, per cui l’abuso edilizio compiuto dal signor Antonello Velardi è e deve essere trattato, da chi è deputato a svolgere funzioni di polizia giudiziaria, funzioni di magistratura inquirente, funzioni di controllo amministrativo, alla stessa stregua di un abuso edilizio compiuto da un qualsiasi altro  cittadino.  Detto ciò, non può sfuggire che, nel momento in cui il fatto riguarda il sindaco della terza città della provincia di Caserta questo assume, anzi , deve assumere un rilievo differente. Per cui, se Velardi sta dentro, di fronte all’amministrazione della funzione giudiziaria, al principio costituzionale che sancisce l’uguaglianza di ogni cittadino di fronte alla legge, non può e non deve essere così se la valutazione esula dal perimetro costituzionale e sub costituzionale investendo invece il tema, tutt’altro che irrilevante, dell’etica pubblica, di cui le questioni di opportunità rappresentano la carne viva e non un semplice sottoinsieme.

Ma per far si che questa storiaccia trovi un epilogo che salvi la faccia di colui che rappresenta o dovrebbe rappresentare tutto il popolo marcianisano, occorre che lui accolga il nostro appello, valutandolo per quello che è e che vale il suo contenuto e non, invece,  per chi ne è il mittente. Apra le porte, spalanchi le finestre (la parafrasi di Giovanni paolo II è voluta) di quel terzo piano della sua casa di viale Kennedy e consenta ad altri rappresentati del popolo, cioè ai consiglieri comunali  o direttamente al popolo stesso, di controllare e di capire se sono governati o meno  da un sindaco che rispetta le leggi e lo stato di diritto, che per un sindaco dovrebbe rappresentare esattamente “il minimo sindacale”.

Nel momento in cui il primo cittadino pro tempore di Marcianise  non chiarisce e non consente l’utilizzo di strumenti di controllo politico e democratico, è normale che anche l’esercizio delle attività dei tutori della legge si riempia di contenuti impropri, di tensioni latenti e patenti.

Sarebbe veramente un fatto importante, di grande valore.  Un fatto che, come abbiamo già scritto in un precedente articolo, riconosceremmo ad Antonello Velardi, sul piano morale, etico e politico.

Ma se un sindaco dando l’idea che abbia qualcosa da nascondere, attenzione mentre riveste la funzione di sindaco e non di semplice cittadino, si chiude a riccio riprovevolmente, è chiaro che tutto ciò che sviluppa l’obbligo che lo stato ha di svolgere le proprie indagini e le proprie attività di controllo finiscono per rappresentare l’unico modo per venire a capo della vicenda.

Stamattina, abbiamo fatto il nome del vigile urbano Lasco. Abbiamo scritto che questi ha già inviato una comunicazione per effettuare un sopralluogo in questo famigerato terzo piano allo scopo di verificare se ci sia stata rigorosa osservanza dell’ordinanza che lo scorso 17 novembre l’ingegnere Anacleto Fuschetti ha firmato dando a Velardi 90 giorni di tempo per ripristinare lo stato originario dei luoghi di cui ha abusato al punto da finire iscritto nel registro degli indagati della  Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere.

Noi non siamo scemi e soprattutto continuiamo a vivere candidamente della nostra irragionevole lealtà e della nostra onestà intellettuale. Conosciamo bene i trascorsi tempestosi tra Velardi e l’ufficiale di Polizia Giudiziaria Lasco. Riconosciamo che la sua iniziativa, sul terreno di quell’etica delle istituzioni di cui abbiamo scritto prima possa avere un connotato di inopportunità, che offre  al sindaco il destro per affermare che Lasco si è mosso solamente per spirito di rivalsa personale nei suoi confronti.

E allora, vada per l’inopportunità dell’iniziativa di questo vigile urbano. Intanto, se Lasco si è mosso, è perchè evidentemente si è accorto dei troppo traccheggiamenti e ha constatato che oggi, 16 febbraio, a 3 giorni di distanza dalla scadenza di tutti i termini di ottemperanza dell’appena citata ordinanza, il Comune di Marcianise e ogni autorità chiamata a svolgere una funzione di controllo di diritto penale, di procedura penale, di diritto amministrativo, non sono riusciti a fare un sopralluogo, anzi uno straccio di sopralluogo per capire se quello che Velardi e i suoi tecnici hanno dichiarato, esponendo anche delle strane fotografie, sia vero o sia falso, tanto più che il dirigente Piccolo ha già espresso il suo parere negativo su quello che Velardi e i suoi architetti, Roberto Rossano e Di Bernardo hanno protocollato nell’ufficio tecnico, corredando il tutto con una richiesta di ripristino abitativo del luogo ai sensi della legge regionale da noi più volte citata in questi giorni, corroborata dal cosiddetto Piano casa.

Ancora una volta ok, Lasco non vada lui a fare questo benedetto e maledetto sopralluogo. Siamo d’accordo è inopportuno. Ma qualcuno ci dovrà pur andare e soprattutto siccome la normativa riguardante le funzioni di Polizia Giudiziaria noi la conosciamo meglio delle nostre tasche, non sta nè in cielo e nè in terra che altre autorità possano mettere becco nell’azione autonoma di un pubblico ufficiale di Pg.

Il Questore è la massima autorità di Ps, non di Pg. E non ci sembra che in questo caso si configurino, si riscontrino, ammesso e non concesso, anzi non concesso, situazioni pericolose per l’ordine pubblico tali da andare a scomodare un Questore.

Se questo articolo contiene argomentazioni stupide e soprattutto errate,  siamo pronti a fare pubblica ammenda.  La legge è una sola e ha  un percorso univoco, un percorso rettilineo, senza, senza ma e senza accomodamenti.

L’iniziativa del vigile urbano Lasco è inopportuna? Attenzione, abbiamo scritto inopportuna, e non illegale perchè è legalissima fino a prova contraria.  Sia, allora,  il comandante del corpo dei vigili urbani, la dottoressa Guglielmina Foglia, rientrata il 1 gennaio scorso dal comando alla Regione Campania dove ha operato presso l’ufficio del Presidente del Consiglio Regionale, Gennaro Oliviero, a convocare formalmente Lasco e utilizzando, nei limiti che la legge consente e nel rispetto delle prerogative che questa garantisce ad ogni ufficiale di polizia giudiziaria, e vi spieghi che la sua iniziativa è inopportuna. Ma lo deve fare lei, non altre autorità che dentro a questa procedura non ci azzeccano nulla, almeno per il momento e che qualora ci azzeccheranno sarà solo e solamente perchè avranno  operato nel rispetto delle procedure, nel rispetto delle funzioni sacre, intangibili riconosciute ad ogni ufficiale di polizia giudiziaria.

Speriamo di aver esplicitato ancora meglio il  nostro pensiero, perchè noi abbiamo il difetto di infuriarci ancora davanti alle ingiustizie. Per cui queste cose che stasera in maniera trasparente mettiamo a diposizione dei  lettori di CasertaCe, con la nostra usuale sincerità, le abbiamo trasmesse direttamente, con la stessa lealtà e con la stessa trasparenza, alle persone che sulla storia di questo cazzo di sottotetto di Velardi stanno facendo un casino tale da generare involontariamente il sospetto nei cittadini, già sfiduciati di fronte alle istituzioni che la legge, a Marcianise, in realtà, non sia uguale per tutti.