Martina, uccisa a colpi di pietra per mano del fidanzato. L’ultimo incontro, i colpi inferti, le chat cancellate e la messinscena delle ricerche

29 Maggio 2025 - 11:24

Ammazzata per aver provato ad interrompere il fidanzamento

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AFRAGOLA – Un ultimo incontro per chiarirsi, poi l’orrore. Martina Carbonaro, la giovane studentessa 14enne uccisa dal suo ex fidanzato, Alessio Tucci, 19 anni, muratore, è stata uccisa al termine di un tragico confronto, con l’ex fidanzato, all’interno dello stadio Moccia, in un casolare dismesso un tempo abitato dal custode.

COLPITA 4 VOLTE CON UNA PIETRA E RICOPERTA DI RIFIUTI. FORSE MARTINA ERA ANCORA VIVA

Secondo quanto emerso dalle indagini coordinate dal pubblico ministero Alberto Della Valle, e condotte dai carabinieri, Alessio ha agito con lucidità e ferocia. Dopo aver colpito Martina alla testa con una pietra – almeno quattro i colpi inferti – l’avrebbe lasciata agonizzante a terra, forse ancora viva. Poi ha iniziato una cinica messa in scena: ha coperto il corpo della ragazza con rifiuti e detriti di cemento, per poi seppellirla sotto un vecchio armadio. Quindi si è allontanato dal luogo del delitto.

class="wp-block-heading has-text-align-center">LA MESSINSCENA

Una volta a casa, si è fatto una doccia e ha chiesto alla madre di lavare i suoi indumenti, presumibilmente sporchi di sangue. Poche ore dopo, lo stesso Alessio si è unito alle ricerche della giovane fingendosi preoccupato, partecipando accanto alla madre di Martina alle prime segnalazioni e agli appelli per la scomparsa.

Ma il suo racconto ha iniziato a vacillare. I filmati delle telecamere di sorveglianza della zona lo inchiodano: le immagini mostrano Martina per l’ultima volta insieme a un’amica, mentre mangia un gelato. Poco dopo, incontrano Alessio, seduto su una panchina. Martina gli offre un po’ del suo gelato, ma lui rifiuta. I tre riprendono a camminare, l’amica si allontana e i due ex fidanzati si dirigono verso il casolare. Le immagini smentiscono la prima versione fornita dal 19enne, che aveva affermato di essersi diretto altrove.

Proprio in quel casolare abbandonato, all’interno dello stadio, è stato trovato il corpo di Martina. Tucci, che non aveva precedenti penali e appariva a molti come un “bravo ragazzo”, avrebbe poi nascosto il cellulare della giovane in un’intercapedine del gabbiotto, dopo aver distrutto la scheda telefonica.

Il rapporto tra Martina e Alessio era iniziato due anni fa, quando la ragazza aveva solo 12 anni. Un legame interrotto di recente proprio dalla giovane, che avrebbe deciso di chiudere la relazione.

LE ACCUSE DI OMICIDIO VOLONTARIO AGGRAVATO DALLA CRUDELTA’ E L’OCCULTAMENTO DI CADAVERE

Alessio Tucci è ora in stato di fermo con l’accusa di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà e dall’occultamento di cadavere. Un crimine che ha scosso profondamente la comunità di Afragola, lasciata senza parole davanti alla brutalità di quanto accaduto.

Tucci, ricostruiscono gli inquirenti, anche dopo l’omicidio ha mantenuto una certa lucidità. Successivamente, durante la confessione, definirà quello che ha fatto come una “azione vergognosa”, un “raptus istantaneo”, dicendo di avere poi spento il cellulare di Martina Carbonaro e di averlo nascosto in una intercapedine del casolare.

Lo smartphone è stato ritrovato, in effetti, nel punto indicato. Ma c’è un particolare su cui si sofferma il gip nel decreto di fermo. Prima di far sparire quel telefono, si legge nel provvedimento, Alessio Tucci ha cancellato le proprie chat.