MAZZETTE AL COMUNE DI AVERSA. Gli indagati tacciono davanti ai giudici

28 Aprile 2024 - 13:09

Primi interrogatori per Geppino Minale e Alfonso Cecere.

AVERSA. Hanno fatto scena muta davanti al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Aversa-Napoli Nord, Donata Di Sarno, alcune delle persone coinvolte nell’inchiesta-scandalo al Comune di Aversa, sulle tangenti pagate per ottenere i permessi a costruire. Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere il geometra Giuseppe Minale ed Alfonso Cecere pur avendo rilasciato dichiarazioni spontanee. Davanti al gip, per un primo interrogatorio, sono poi sfilati anche Anna Cavaliere, Raffaele Truosolo e il dirigente del Comune di Aversa, Raffaele Serpico

L’indagine ha portato ai successivi provvedimenti di arresti domiciliari per il dirigente dell’ufficio tecnico Serpico e per Giuseppe Minale, per gli amici Geppino, nato a Lusciano, 67 anni e residente a Carinaro, presunto collettore di tangenti.

Ai domiciliari è finito anche il costruttore edile Alfonso Cecere, 62 anni di Aversa e suo figlio Yari Nunzio Cecere, 30 anni, anche lui residente ad Aversa. Quinto provvedimento di arresti domiciliari per Raffaele Truosolo. E poi ancora Donatello Diana 45 anni di Aversa, Anna Cavaliere 63 anni di Aversa ed Alfonso Pisanelli, 50 anno anch’esso di Aversa. Sono indagati a piede libero Maddalena De Gaetano, detta Magda, 63 anni di Aversa, Francesco Farinaro, 52 anni di Aversa, Raffaele Iovene, per gli amici Lello, 62 anni sempre di Aversa, Nicola Lama 61

anni  di Aversa, Domenico Lama, 57 anni di Aversa.