MORTI PER UN PANINO. Ragazza casertana in condizioni serie, già due vittime: ci sono 3 indagati

8 Agosto 2025 - 19:07

CASERTA – Si aggrava il bilancio dell’intossicazione alimentare che ha colpito diverse persone dopo aver consumato un panino con salsiccia e broccoli acquistato da un food truck ambulante a Diamante, in provincia di Cosenza. Dopo il decesso di Luigi Di Sarno, 52enne originario di Cercola (Napoli), si registra ora una seconda morte sospetta: quella di una donna di 45 anni di Praia a Mare, deceduta nei giorni scorsi per un malore improvviso.

Il fratello della vittima ha sporto formale denuncia, dichiarando che anche la donna aveva consumato un panino acquistato dallo stesso venditore ambulante. La Procura di Paola, che ha già avviato un’indagine sul caso, ha disposto la riesumazione della salma per accertare l’eventuale correlazione con l’intossicazione da botulino.

Secondo le ultime informazioni fornite dall’Azienda ospedaliera di Cosenza, 12 persone risultano intossicate: 9 ricoverate in terapia intensiva e 3 in osservazione al Pronto Soccorso. Due pazienti – una donna di 44 anni e un ragazzo di 16 – sono stati intubati, ma nessuno risulta in pericolo di vita, ha rassicurato il direttore generale Vitaliano De Salazar.

Tra i colpiti dall’intossicazione anche una giovane originaria di San Felice a Cancello, ricoverata in condizioni critiche presso l’ospedale di Lagonegro. La ragazza, diciottenne, si trovava in vacanza in Calabria con il fidanzato quando si è consumata la tragedia.

Le verifiche investigative si concentrano ora sul metodo di conservazione e somministrazione degli alimenti, in particolare dei prodotti sott’olio. Il venditore ambulante è stato interrogato in Procura, indagato insieme ai titolari delle ditte fornitrici.

Gli inquirenti stanno infatti esaminando il comportamento dei medici della clinica di Belvedere Marittimo, dove si era recato Di Sarno, per verificare se i sintomi del botulino – come vista offuscata, vomito e affaticamento – siano stati tempestivamente

riconosciuti e trattati con l’apposito antidoto, come previsto dai protocolli sanitari.