ORE 10.30. ESCLUSIVA CASERTACE. Elenchi Inps: la carta della spesa degli indigenti a due consiglieri comunali, un noto politico e all’avvocato marito (o ex) dell’assessora. I NOMI
21 Luglio 2023 - 13:10
Questo beneficio è da attribuire a chi ha la titolarità di una certificazione ISEE Ordinario, in corso di validità, con indicatore non superiore ai 15.000 euro annui. Abbiamo definito determinati nomi sorprendenti, lavorando molto sul termine adatto da utilizzare
CASERTA (gianluigi guarino e luigi vincenzo repola) – Beh, non è che sia molto facile in certe circostanze rispettare la consegna editoriale che ci siamo dati di non concedere a chi tra i personaggi pubblici è toccato, attraversato dai nostri articoli, il vantaggio dei toni forti che consentono di buttarla sempre in caciara e di sfruttare la scarsa attitudine alla lettura di queste popolazioni per liquidare le nostre notizie come conseguenza del lavoro di agitatori ed esagitati che ce l’hanno, senza motivo, con il mondo intero.
Però, come scriveva il cantautore di Scafati Neffa, al secolo Giovanni Pellino, “devo (dobbiamo) stare molto calmo (calmi)”.
Calmi anche di fronte a cose sconcertanti che però confermano certe attitudini e che soprattutto confermano quale sia il rapporto e il progetto che la magna
Una conferma in linea con le migliaia di articoli che abbiamo dedicato al clientelismo deteriore, che niente ci azzecca con le posizioni ideologiche, che rende questi territori sudditi per definizione, in quanto il rapporto di sudditanza rispetto alle persone, rispetto alle cose rappresenta la base costitutiva della società civile.
Dall’altro ieri, martedì 18 luglio, è partita l’iniziativa del governo, peraltro al centro di molte polemiche tra gli schieramenti, della cosiddetta carta Dedicata a Te, in pratica 382 euro, per ora una tantum che magari potranno essere reiterati nei mesi prossimi qualora si riuscisse a reperire qualche spicciolo nella legge di Bilancio.
Questa carta verrà attribuita ad ogni nucleo familiare che, per dichiarazione ISEE Ordinario in corso di validità, risulta titolare di un reddito inferiore ai 15 mila euro all’anno che, in Italia, anche nel Sud, valutando naturalmente solamente l’economia bianca e non quella in nero, significa vivere al confine dell’indigenza.
Il procedimento di assegnazione è attivato dall’INPS ed è continuato fino al suo epilogo, fino al definitivo nulla osta dell’invio di questi 382 euro vincolati all’acquisto di beni di prima necessità, dai comuni italiani.
A Caserta questa fase è già stata attivata perché negli uffici comunali l’INPS ha trasmesso l’elenco degli 804 beneficiari della Carta Risparmio Spesa 2023, ovvero i nuclei familiari del capoluogo con un ISEE inferiore ai 15 mila euro.
Rispetto a questi elenchi i comuni, nel nostro caso quello di Caserta, avrebbero dovuto attivare a loro volta un’azione di controllo, ovvero verificare, così segnala l’Inps nel Messaggio (oggi si chiamano così, una volta le chiamavano circolari) dello scorso 26 giugno, che “il nucleo familiare non abbia i requisiti richiesti dal decreto in oggetto per l’accesso al beneficio (ad esempio, nuclei mendaci, percezione di una misura comunale incompatibile etc.)“.
Ora, conoscendo gli usi e i costumi in vigore nelle stanze del comune di Caserta, è difficile immaginare che un Carlo Marino, vestito da implacabile controllore dei costumi decadente, pronto a seguire la traccia delle “sue” percezioni (e proprio questa la parola usata dall’Inps) per sgamare i furbi, i mendaci, ovvero quelli che in realtà vivono bene, molto bene, hanno ottime auto, vanno al ristorante 10 volte al mese, ma risultano dei poveri su un ISEE presentato evidentemente in passato per “fottersi” altri quattrini e altre sovvenzioni.
Non abbiamo la controprova, perché magari il nostro sindaco è impazzito e ha organizzato dei blitz nelle case, nelle ville dei mendaci casertani.
Sappiamo, però, che dal comune di Caserta è uscito un nulla osta per 804 carte spesa, un numero che nei giorni prossimi proveremo a controllare con l’elenco trasmesso dall’Inps.
E qui, come detto prima, dobbiamo chiedere soccorso al buon Neffa.
Nell’elenco di chi, automaticamente, sempre se il comune di Caserta non sia intervenuto, modificandolo attraverso l’utilizzo delle sue prerogative previste dal decreto del governo, andrà a beneficiare di questa carta ci sono nomi (Neffa, aiutaci tu a trovare l’aggettivo continente) ecco, abbiamo trovato l’aggettivo giusto, sor-pren-den-ti.
Parliamo di Alessio Dello Stritto, consigliere comunale di minoranza, eletto nella lista Caserta nel Cuore in appoggio al candidato sindaco Gianpiero Zinzi; poi Donato Aspromonte, imprenditore che, se non ci sbagliamo, è titolare di un avviato distributore di carburanti in zona San Leucio, anche lui eletto come consigliere di minoranza nella lista Prima Caserta, sempre in appoggio a Zinzi.
Indigente risulterebbe anche Valerio Di Zazzo, avvocato assunto subito dopo le elezioni comunali da categoria D nell’organico dell’Air Campania, al tempo srl, oggi spa, dopo l’operazione di fusione.
Di Zazzo è il marito (o l’ex marito, non seguiamo il gossip casertano) di Emilianna Credentino, assessora al comune di Caserta, forsennatamente (qui il termine è continente) appoggiata e sostenuta da Cesare Di Zazzo, medico della mutua, massimalista da 1.500 con assistiti nel rione Acquaviva, papà dell’avvocato e dunque suocero (o ex suocero) della Credentino, quest’ultima una vera pupilla di Carlo Marino.
Un altro nome eccellente sarebbe quello di Paolo Marzo, leader politico della lista Insieme per Caserta, ovvero la più votata alle ultime elezioni comunali e fratello dell’assessore Massimiliano Marzo.
Abbiamo lasciato il condizionale perché c’è un’omonimia relativa al cognome. Il Marzo che ha presentato la domanda è un 53enne, ma risolveremo l’arcano quando torneremo a trattare l’argomento.
Vi diciamo subito che, se non dovesse trattarsi di un politico, parleremo di un cugino e omonimo.
Nell’elenco abbiamo intravisto altri cognomi, a partire da quello del figlio di un noto politico casertano e da quello di un altrettanto noto commerciante casertano della somministrazione.
Ovviamente, su una lista di 804 persone e avendo noi la necessità di occuparci solo delle identità di quelli che svolgono una pubblica funzione o che hanno in famiglia persone che operano all’interno delle istituzioni cittadine e non, dobbiamo necessariamente usare cautela.
Ricordiamo, ed è importante farlo, che nel caso in cui il comune cancellasse determinati nomi, le sovvenzioni non andrebbero poi perse, bensì si darebbe la possibilità di attribuirle ad altro beneficiario, presente nella lista dei selezionabili