PARCHEGGIO POLLIO. Ecco chi sono i tre che decideranno se il progetto dei Dresia da 8 milioni andrà a buon fine. Ma per noi va cestinato e vi (ri)spieghiamo tutti i motivi

7 Novembre 2022 - 11:05

La nomina di tre commissari della giuria sul progetto della Sea Services ci permette di riprendere i punti centrali del lungo e approfondito lavoro che abbiamo fatto in questi mesi

CASERTA (l.v.r.) – Nonostante i diversi dubbi sulla legittimità della proposta di Project financing presentata dalla Sea services della famiglia Dresia esplicitati in diversi articoli da CasertaCE (e che vi consigliamo di cercare, utilizzando i termini “dresia” o “pollio” nel nostro motore di ricerca interno), va avanti la procedura per l’assegnazione per i prossimi vent’anni dell’area dell’ex caserma Pollio, pronta a diventare un parcheggio con diverse attività commerciali annesse.

Il dirigente Franco Biondi ha firmato la determina con cui, a esito di un sorteggio (speriamo non con il metodo-Iovino, che Biondi e il suo collega Giovanni Natale già conoscono) a cui, afferma il capo dell’ufficio Infrastrutture del comune di Caserta, avrebbero partecipato otto professionisti, sono stati nominati i tre componenti della commissione che si occuperà di giudicare il progetto dei Dresia, famiglia che ha già quasi in mano il parcheggio sottostante Piazza IV Novembre, quello del Monumento ai Caduti, per i prossimi 15 anni.

Si tratta di Antonio

Valisena, che coprirà il ruolo di presidente, originario del salernitano e funzionario alla regione Basilicata, Giuseppe Coppola, anch’egli funzionario, ma della regione Campania, originario di Bacoli e Rossano Vetrano, architetto in servizio presso la Soprintendenza dei beni culturali di Caserta e Benevento che sarà il terzo e ultimo componente della commissione.

Il presidente riceverà un compenso di 2700 euro. 500 in meno, 2200, per gli altri due.

Valisena, Coppola e Vetrano, quindi, dovranno decidere il destino della caserma Pollio, ovvero se dovrà essere affidato alla società che ha presentato il progetto, cioè la stessa Sea Service, che è l’unica in gara per aggiudicarsi il bando.

Tra aprile e giugno abbiamo dedicato diversi articoli alla questione del Project financing dei Dresia.

Questo perché avevamo rintracciato alcune irregolarità che ci hanno fatto affermare come il piano ventennale non andava approvato.

Ricordiamo che la proposta di finanza di progetto per la durata di 20 anni ha un valore complessivo di 7 milioni e 863 mila euro, che il privato, quasi sicuramente Dresia, andrà a pagare per gestire per i prossimi vent’anni l’area.

Questa società è sempre la stessa impresa che precedentemente gestiva il parcheggio di via Pollio e che ha un debito verso il comune di ben 381 mila euro, secondo quanto è emesso dal conto Consuntivo approvato dal Consiglio Comunale di Caserta alla fine dello scorso maggio.

Ma non solo. La Sea, infatti, non avrebbe avuto i requisiti richiesti per presentare questo progetto.

Visto che si tratta non solo la gestione di un parcheggio, ma anche della costruzione e la ristrutturazione dell’area, i Dresia avrebbero dovuto possedere uno staff di professionisti, architetti e ingegneri, requisito essenziale per la qualificazione di società di costruzioni, come previsto dall’articolo 79 del regolamento di esecuzione del Codice dei contratti Pubblici del 2010, relativamente ai Project financing.

L’articolo 78, invece, prevede che per i contratti pubblico e privato come quello relativo al progetto del parcheggio Pollio sia necessario l’attestazione SOA, emessa la società specifica, autorizzate dall’autorità per la vigilanza sui contratti pubblici. L’assenza di questa attestazione provocare carenza dei requisiti di partecipazione.

Inoltre, abbiamo segnalato, che a nostra conoscenza, la Sea non è in possesso di “adeguata a dotazione di attrezzature tecniche, come prevede sempre lo stesso regolamento. Infatti, questa ditta, che si occupa della gestione di parcheggi, non ci pare abbia attivato anche dei cantieri negli ultimi anni o che abbia almeno costruito qualcosa.

E nei casi di project financing non è possibile affidare questi lavori ad un’azienda esterna, poiché i requisiti devono essere totalmente a disposizione della società proponente del Piano, sempre secondo il regolamento.

Un esempio: la Casertana non avrebbe potuto proporre la ristrutturazione del Pinto solamente attraverso la presentazione di un piano a suo nome, ma, essendoci presenti lavori di costruzioni, necessario era la presenza di ditte ad hoc, come quelle di Ciuffarella.

Queste condizioni sono state evidentemente dimenticate dal dirigente del settore Urbanistica del comune di Caserta, Giovanni Natale, il quale aveva trasmesso il suo parere positivo al progetto, prima di essere poi valutato correttamente (sic!) anche dalla giunta e dal consiglio comunale.

Giusto per concludere il quadro dei enormi dubbi attorno alla bontà del piano per la caserma Pollio presentato dai Dresia, nel mese di marzo il consigliere comunale di opposizione Donato Aspromonte ha scritto una lettera sulle presunte legittimità del progetto con destinatario del comune di Caserta, Soprintendenza, dove lavora uno dei tre componenti della commissione, Rossano Vetrano, e alla Procura di Santa Maria Capua Vetere.

Secondo gli studi portati avanti da Aspromonte, essendo l’area dell’ex caserma Pollio una zona all’interno del piano regolatore definita come “F9”, ovvero ricadente nella più grande Categoria F, cioè aree pubbliche, per crearsi un parcheggio all’interno sarebbe necessario una variante al piano comunale.

Essendo stata emessa una delibera senza questa modifica, l’atto del comune sarebbe viziato.

Inoltre, la caserma fa parte di un’area definita Zona di recupero urbanistico edilizio, come emerge dal Piano Territoriale Paesistico. In questo tipo di aree non sarebbe possibile realizzare volumetrie.

E i Dresia, invece, vogliono costruire eccome. Vogliono creare nuove strutture e quindi un aumento di volume, in netto contrasto secondo quanto previsto dalla legge.

Infatti, secondo quanto è scritto nello stesso progetto della società formalmente gestita da Gaetano Scarpato, marito di Adelina Dresia, nel 2016 candidato non eletto nelle liste di supporto all’attuale sindaco e capo dell’amministrazione che gli ha approvato il progetto, ovvero Carlo Marino, all’interno dell’ex caserma Pollio nascerà un infopoint dedicato alla vendita di souvenir relativi a Caserta alla Reggia, un garden shop, un attività di vendita di materiale di giardinaggio e manutenzione del verde, ma anche punti ristoro self-service, zona relax con annessa terrazza, nella quale, inoltre, dovrebbe sorgere anche un ristorante, e una sala multifunzione espositiva.

Da queste attività, la Sea Services immagina di guadagnare circa 49 mila euro ogni anno. Ma, va detto, sul piano economico abbiamo dei dubbi. Ad esempio, l’annesso ristorante alla terrazza, scrivono i Dresia, si dovrebbe guadagnare intorno agli 11.000 euro all’anno dal ristorante in terrazza.

Ora, immaginare che un ristorante con terrazza a cinque metri dalla Reggia di Caserta non riesca a raggiungere un ricavo superiore ai mille euro al mese ci pare pura fantascienza.

E allora Valisena, Coppola e Vetrano, quest’ultimo, come detto, architetto in funzione alla Soprintendenza dei beni culturali di Caserta, quindi un soggetto che dovrebbe conoscere bene la storia dell’ex caserma Pollio, avranno il compito di gestire e controllare se queste irregolarità presenti nel piano che noi abbiamo denunciato siano reali, oppure se, in modo che non ci è ancora chiaro e non riusciamo a capire, possono essere superate e quindi la Sea Service può prendersi per i prossimi vent’anni l’ex caserma Pollio.