LA FOTO. Ma che posto è mai questo? Un circo in cui la segretaria comunale di Magliocca è giudice penale anche per Pignataro e in cui il figlio di un’assessora che con 350 voti ha contribuito alla rielezione di Magliocca alla Provincia viene assunto da questo ente

7 Settembre 2022 - 11:27

Riproponiamo larga parte di un articolo pubblicato ieri mattina e che per problemi tecnici abbiamo dovuto prima rimaneggiare e poi sospendere. Cogliamo l’occasione per integrarlo con alcune nostre nuove riflessioni

PIGNATARO MAGGIORE (g.g.) – Nella galleria degli orrori firmata Giorgio Magliocca, decliniamo un’altra generalità a dir poco osé tra i vincitori o i ripescati – ma è esattamente la stessa cosa – dei concorsi banditi (non sostantivo, ma sempre participio passato del verbo bandire) dall’amministrazione provinciale.

Torniamo sul luogo del delitto, cioè dinanzi alla graduatoria che ha premiato due candidati direttamente per un contratto a tempo indeterminato, con la qualifica di tecnico di produzione dei servizi, categoria B3, ovvero Maria Laura Provitera e il maddalonese Francesco Cioffi, a cui ieri abbiamo meritatamente dedicato un intero articolo (LEGGI QUI).

Ma questo concorso ha premiato altre 3 persone., attraverso l’inquietante ripescaggio, cioè attraverso l’allargamento di un piano del fabbisogno del personale approvato solo un anno fa e su cui erano stati incardinati tutti i bandi.

Di queste, in attesa di capire bene da quali lidi provengano la signora o signorina Provitera, i signori Ermanno Petrenga e Domenica Santoro, un candidato va particolarmente sottolineato: recuperato e assunto per allargamento della graduatoria Andrea

Fucile da Pignataro Maggiore.

Ora, l’esperienza ci consiglia di essere prudenti per dare che certo che Petrenga e Santoro siano due persone entrate con la sponsorizzazione-raccomandazione di qualcuno. L’abbiamo capito dalle operazioni, ugualmente pornografiche, ma quantomeno un minimo accorte, con cui l’ASL di Caserta ha riaperto più volte la graduatoria del suo concorsone, fino ad arrivare del 147esimo, cioè del fratello di Alfonso Golia, attuale sindaco di Aversa.

L’approdo al nome di Golia ha rappresentato anche una fortuna per diversi non raccomandati, visto e considerato che l’obiettivo di arrivare esattamente a quel numero, 147, così come l’Asl è effettivamente arrivata, non poteva non passare per l’assunzione del numero 146, 145, 144 e così via. Cioè di persone che, probabilmente, non avevano santi in paradiso e mai sarebbero stati assunti qualora al numero 147 non ci fosse il fratello del politico di Aversa, vero emblema e quintessenza del patto di potere stipulato dal consigliere regionale Giovanni Zannini e dall’aspirante parlamentare Stefano Graziano.

Ma chi era ‘sto Andrea Fucile da agitare Magliocca a tal punto da far crescere del 150% la quota di assunti per la categoria B3, tecnici di servizi? Trattasi del figliolo di Virginia Russo, assessore alle Politiche Sociali della giunta capitanata dal sindaco Giorgio Magliocca e autrice alle ultime elezioni comunali di una performance che le ha consentito – a quanto pare anche e soprattutto grazie al supporto elettorale fornito dallo stesso candidato sindaco – di segnalarsi con 349 voti personali.

Come si evince dalla foto che pubblichiamo, la Russo, mamma del neo assunto Fucile, faceva ed evidentemente fa parte del gruppo più vicino a Magliocca.

Se è vero, infatti, che si tratta di un’immagine scattata dinanzi ai seggi elettorali durante o subito dopo lo spoglio delle elezioni comunali dell’ottobre 2021, è anche vero che l’assortimento, la composizione di questo gruppo di persone ha un significato. E ce l’ha soprattutto la scena emblematica della mamma di Giorgio Magliocca che confidenzialmente e affettuosamente cinge il fianco di Anna Lisa Simone (ovvero la signora bionda), al tempo, così ancora oggi, segretaria comunale, dunque, per definizione, superpartes – ovvero, l’occhio del governo nazionale sulla gestione dell’ente locale – ma in realtà appartenente ai supporters più accesi di quello che era il sindaco uscente e anche rientrante.

Fosse solamente una segretariacomunale-tifosa, manifestamente tifosa del sindaco con il quale opera. La Simone, infatti, come scritto nei giorni scorsi, contemporaneamente svolge la funzione di segretario comunale (tifosa) e quella di giudice di pace, allegata alla prima sezione penale del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, non sappiamo se anche in questo caso tifosa.

Nel caso avremmo una segretaria comunale tifosa e anche una giudice tifosa. Ed ecco perché l’uso dell’aggettivo “inquietante” definisce un quadro con modalità espositive sobrie, misurate, minimaliste rispetto ad una situazione realmente imbarazzante.

Imbarazzante perché la segretaria Simone è oggi in grado di emettere sentenze penali nei processi relativi a reati di cui possono occuparsi anche quei giudici onorari che fino a qualche tempo fa venivano definiti Got.

Tra questi reati c’è anche la diffamazione a mezzo stampa. Dunque, mettiamo che Magliocca presenti una querela (come fanno il 90% dei politici di questa provincia, solo i politici) nei miei confronti e questa querela sfoci in una citazione in giudizio perché, magari, io mi scordo di utilizzare il diritto della difesa, di chiedere un interrogatorio e di presentare elementi a discarico nei giorni, venti, previsti dall’avviso di conclusione indagini.

E’ possibile che il sottoscritto – magari per un articolo fatto su Magliocca e riguardante il modo con cui amministra il comune di PIgnataro Maggiore in cui la Simone è segretaria comunale – venga giudicato dalla stessa Simone in quanto giudice di pace allegato alla prima sezione penale della corte sammaritana, la stessa (giudice Pellegrino) che dopodomani, 9 settembre, aprirà il processo a carico sempre della Simone, cioè della giudice onoraria che opera in quella sezione, di Magliocca e di altri per il reato di truffa e falso. E che dovrà, dunque, aprire e chiudere il procedimento poiché il processo dovrà, giocoforza, essere trasferito a Roma, tribunale competente quando c’è un processo che coinvolge un magistrato (effettivo o onorario) operante al tribunale si Santa Maria.

Mo’, lettori, ditemi voi, questa è una provincia civile o si tratta di un circo che opera in maniera permanente e a cielo aperto?

Ora, continuando a commentare sempre la foto che campeggia sull’articolo e il gruppo capitanato dalla madre di Magliocca, possiamo dirvi che si vede, ma solo di spalle, Virginia Russo, colei che sarebbe diventata assessora ai Servizi Sociali, colei che ha ottenuto 349 preferenze, colei che a meno di un anno di distanza da quelle elezioni e dai 349 voti festeggia l’assunzione di suo figlio, ripescato grazie ad un allargamento lampo dei posti, in pratica contemporaneo alla stessa pubblicazione del nome di vincitori ed idonei.

Ripescato e dunque tra qualche giorno dipendente, precisamente tecnico dei servizi, categoria B3, di cui Magliocca è presidente, essendosi potuto ricandidare lo scorso 18 dicembre solo in quanto sindaco di Pignataro Maggiore, rieletto anche grazie ai 349 voti di preferenza riportati dalla Russo, di fronte alla quale, sempre nella foto, c’è il marito, avrebbe detto il grande Sandro Ciotti, lo scarsocrinito con la mano in testa.

Sul significato dei 349 voti raccolti dalla candidata Russo, che trovano a nostro avviso un seguito logico nell’assunzione del figlio Andrea Fucile nell’amministrazione provinciale guidata da Magliocca, ci siamo già pronunciati sia in occasione dell’articolo da noi dedicato all’assunzione del figlio di Michele Picozzi, Saverio, candidato alla liste delle elezioni comunali di Caserta formata da Zannini e Magliocca (287 preferenze – LEGGI QUI), sia nel già citato articolo sull’assunzione del fratello del mitico Raffaele Cioffi, discreto, sobrio ed elegante (😂) uomo ombra del presidente della provincia.

Noi non entriamo e non entreremo mai nel merito di un ragionamento finalizzato anche solo a verificare l’esistenza di ragioni che possono riportare a ipotesi di un voto di scambio penalmente rilevante. Non lo faremo, perché è totalmente inutile. Perché questi accertamenti andavano fatti già nei mesi scorsi, infilando l’occhio della giurisdizione nelle tante trame che hanno fatti di questi concorsi uno strumento servito a fabbricare tonnellate di voti.

Ora, se nulla è stato fatto, chi è titolare dell’azione penale è fuori tempo massimo. Detto questo, però, precisando che la nostra affermazioni non riguarda assolutamente l’eventuale qualificazione penale di certi comportamenti, diciamo forte e chiaro che da un punto di vista dell’etica politica, qui a Caserta totalmente inesistente e sostituita dalla pratica di un manipolo di “anticristo”, questo si chiama voto di scambio.