Prof trovato morto nella pineta: per i periti era ancora vivo quando l’auto fu incendiata
6 Giugno 2024 - 19:52
Pietro Caprio fu prima attinto da una fucilata e poi la vettura in cui si trovava fu data alle fiamme.
CELLOLE. Il colpo di fucile che lo colpì al fianco, procurandogli uno choc emorragico, non lo uccise sul colpo. Secondo i periti nominati dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, Pietro Caprio era ancora vivo quando l’auto fu data alla fiamme.
Sarebbe dunque morto per asfissia, il docente di Scienze motorie di Cellole, trovato cadavere, lo scorso novembre, nella pineta, all’interno dell’auto di proprietà della madre. Questo quanto riportato, appunto, dai periti che hanno analizzato il cadavere del docente. Il che fa presumere che l’autore del delitto, subito dopo aver esploso il colpo di fucile, abbia dato fuoco alla vettura. Ricordiamo che unico indagato per questo omicidio brutale è l’anziano agricoltore Angelo Gentile che, dal canto suo, continua a professarsi innocente e vittima di un errore giudiziario.