PROVINCIA & SFOGLIATELLE. Oltre 2 mila euro di dolci e paste per il Gabinetto del presidente De Rosa. Il dirigente Palmieri “nasconde” la pasticceria e così la determina è illegittima

15 Gennaio 2025 - 11:08

L’articolo 17 del Codice degli appalti parla chiaro. La forma mentis di piegare le norme alla volontà arbitraria del funzionario o del politico pare divenuta insradicabile alla amministrazione provinciale di Caserta

CASERTA (l.v.r.) – Chiaro, non può essere un affidamento diretto 2.500 euro, iva inclusa, ad una nota pasticceria della casertana, ad essere il problema principale dell’amministrazione provinciale.

Ma da questi atti, da questo modo di fare, relativo anche alle procedure più banali, che si capisce un modo di gestire la cosa pubblica che è sempre al limite tra il comico e l’illecito.

Qualche giorno fa, vi raccontavamo dell’affidamento da circa 2.500 euro (CLICCA E LEGGI) ricevuto da una pasticceria casertana che, in maniera estrosa, il dirigente Gerardo Palmieri aveva sancito non come servizio di catering, bensì ma come servizi istituzionali.

Sinceramente, faceva ridere e fa ancora ridere che 2.049 euro netti spesi per una pasticceria vengono definiti “fornitura di servizi istituzionali“. Oggi dobbiamo tornare a parlare di questa storia, non perché abbiamo un particolare problema con i dolci, bensì perché è stata pubblicata Il 7 gennaio scorso una determina per l’affidamento diretto.

A questo punto, eravamo curiosi di leggere qual è il nome della pasticceria che ha fornito 2.500€ di prodotti dolciari. E invece, il dirigente Gerardo Palmieri decide di non rendere noto chi sia il contraente, ovvero quale società abbia fornito le sfogliatelle e panettoni di fine anno per il Gabinetto del vice presidente facente funzioni di presidente, Marcello De Rosa.

La scelta di non indicare nella determina la pasticceria prescelta è qualcosa di contrario alla legge, perché l’articolo 17 del Codice degli appalti 36 del 2023 prevede che le amministrazioni, in caso di affidamento diretto, debbano segnalare quale sia l’oggetto di questa commessa, l’importo, Il contraente e tutti i requisiti generali e di capacità economica finanziaria o professionale.

Ora, il motivo per cui Gerardo Palmieri decide di andare contro legge non è qualcosa che è chiara ai nostri occhi. Si tratta, infatti, di un affidamento diretto a una pasticceria da 2.500 euro, non certo qualcosa che può inguaiare la posizione, già non esattamente solide, del dirigente indagato per gli appalti che sarebbero stati truccati a favore di imprenditori segnalati dall’ex presidente Giorgio Magliocca.

Anche perché, nonostante non sia presente il nome della società scelta, il cosiddetto contraente, nella determina che troverete in calce all’articolo, attraverso la Banca dati dell’Anac è possibile risalire a quale sia l’attività commerciale per scelta. Abbiamo deciso di non scrivere quale sia la pasticceria perché, a nostro avviso, il problema è un altro e mettere la ragione sociale di questa attività andrebbe a spostare l’attenzione.

Se la dicitura “fornitura di servizi istituzionali” faceva già abbastanza ridere, Gerardo Palmieri ci ha aggiunto qualcosa in più nella determinazione del 7 gennaio.

Il dirigente infatti segnala che questa spesa da 2500 euro a fuori di una pasticceria è necessaria per “acquisire materiale occorrente alle attività del gabinetto di presidenza” oltre che la ormai mitica “fornitura di servizi resi ai fini istituzionali“.

Ora, che un’amministrazione che spende milioni di euro, spesso in una maniera spesso discutibile, per l’edilizia scolastica, per le strade, ed altro ancora, spenda 2.500 euro di dolci, può non piacere quale prova di non grandi rispetto dei principi di spending review (stringere la cinghia, per capirci), ma non è nulla di strano. E infatti il servizio di catering è spesso utilizzato nei giorni intorno alle feste, ad esempio per celebrare la chiusura o l’inizio di un anno.

Ma per quale motivo, si sceglie di tenere nascosto il nome della pasticceria e soprattutto che cosa si vada acquistare? Perché il gabinetto di Presidenza e il dirigente Gerardo Palmieri sembra avere una certa vergogna nel dire di aver speso 2.500 euro in sfogliatelle, panettoni e pasticcini?

Perché si deve arrivare a compiere una determina illegittima, contraria al Codice degli appalti, pur di non scrivere che si è speso dei soldi per festeggiare la fine del 2024?

A nostro avviso, i casi di procedure di appalto illecite, di corruzione, evidente ed imperante per chi, come CasertaCe, segue da anni la Provincia e le sue aggiudicazioni, emersi dall’inchiesta della procura di Santa Maria Capua Vetere nascono da questa forma mentis, dall’idea di poter piegare le norme, la legge anche per le briciole, affidamenti che non sarebbero mai argomenti di un articolo di giornale, ma che ne diventano nucleo per come vengono messi in piedi.

CLICCA E LEGGI LA DETERMINA “SENZA NOME”